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Centro di stoccaggio di Co2. Nanni (ROCA), Cgil-Cisl-Uil, PRI: tutti chiedono un progetto serio e concreto non un annuncio

Ieri in conferenza stampa al termine degli Stati generali  il premier Conte ha annunciato che a Ravenna nascerà il più grande centro di stoccaggio di Co2 al mondo. Molti i commenti del mondo politico ed economico. Ecco di seguito le posizioni di ROCA (i contrattisti dell’offshore), Cgil-Cisl-Uil e del Partito Repubblicano. Tutti chiedono che si passi dalle parole ai fatti, dalla fase della proposta a un progetto chiaro che riguardi il futuro dell’energia a Ravenna.

FRANCO NANNI (PRESIDENTE ROCA): CHIEDIAMO AL GOVERNO UN PROGETTO CHIARO SULL’ENERGIA

“Abbiamo letto l’annuncio del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, relativo alla nascita a Ravenna, “del più grande centro al mondo di cattura e stoccaggio di CO2”. È la seconda volta che il premier cita Ravenna a proposito di questioni energetiche e, in entrambi i casi, non ha mai pronunciato la parola ‘gas’. Voglio ricordare al premier che se oggi a Ravenna si può studiare l’energia da moto ondoso o parlare di economia circolare con lo stoccaggio della CO2, lo si deve al fatto che nella nostra città esiste da 60 anni il principale distretto energetico di Eni per l’estrazione di gas in Adriatico. Nei decenni sono cresciute imprese internazionali, con professionalità di assoluto livello nelle attività offshore. In questo distretto è oggi possibile studiare le rinnovabili grazie alle solide basi costruite con il gas. Quel gas che è considerato da tutti gli studiosi come l’unica fonte di energia di transizione verso le rinnovabili. I governi presieduti da Conte hanno invece posto il veto proprio alla produzione italiana di gas, preferendo comprare questa fonte energetica dall’estero. Tutta la città ha chiesto svariate volte al premier (e al ministro Patuanelli) di poterlo incontrare per condividere un piano di produzione nazionale di gas abbinato a un programma serio e concreto di progressiva decarbonizzazione. Giustamente, il sindaco de Pascale, nel commentare la dichiarazione di Conte,  afferma che “continuiamo a chiedere al Governo un progetto chiaro che tuteli il lavoro e non favorisca solo le importazioni di gas naturale dall’estero”. La prospettiva, nei prossimi mesi, è un ulteriore calo occupazionale e crisi aziendali. Incontriamoci, prima che sia troppo tardi.”

CGIL, CISL, UIL: PASSARE DALLA PROPOSTA AL PROGETTO

“Il progetto di costruire a Ravenna il più grande centro al mondo  di cattura e stoccaggio di Co2 è una buona notizia che va nella giusta direzione per lo sviluppo economico del territorio ravennate. Ravenna può candidarsi a rappresentare un polo innovativo per la transizione energetica verso la green energy perché può contare su competenze, professionalità, infrastrutture e tecnologie acquisite nel tempo. CGIL, CISL e UIL di Ravenna, unitamente alle categorie interessate, chiedono però che dalla proposta si passi rapidamente ad una fase progettuale che individui chiaramente entità degli investimenti, tempi di realizzazione e soprattutto, quale sviluppo occupazionale ne potrebbe derivare. Progetto che auspichiamo veda il coinvolgimento di tutte le realtà del polo chimico e non, in modo da contribuire maggiormente alla riduzione delle emissioni di Co2. Ravenna così si candiderebbe ad essere un hub importante per la transizione energetica e per una economia sostenibile. Le Organizzazioni Sindacali Confederali di Ravenna ricordano che il nostro territorio sta subendo le catastrofiche ricadute del blocco delle prospezioni del comparto  OIL & GAS, dove gli effetti delle scelte operate a livello nazionale negli ultimi anni stanno producendo perdita di posti di lavoro e spostamento delle attività all’estero. È pertanto necessario che ENI chiarisca che tale progetto innovativo è aggiuntivo rispetto agli investimenti prospettati con il piano a suo tempo illustrato alle OO.SS. di categoria e sia in grado di stimolare nuovi investimenti anche sulla chimica per rafforzare la presenza di un “sistema integrato” nel nostro territorio. CGIL, CISL e  UIL di Ravenna condividono e sosterranno tutti i progetti concreti che possano sviluppare l’occupazione e la transizione verso una economia sostenibile”.

FRANCESCONI E RAVAGLIA (PRI): UN’OPPORTUNITÀ CHE VA COLTA

“La comunicazione del Premier Conte di prevedere un deposito di stoccaggio di CO2, il più grande al mondo, nei giacimenti di gas metano in via di esaurimento al largo della nostra costa, rappresenta una grande e preziosa opportunità che va colta dalla comunità ravennate. La preoccupazione dei Repubblicani per le difficoltà di un settore strategico come quello dell’Oil & Gas, trovano in questa proposta, una risposta positiva che riconosce, oltre alle peculiarità del territorio, il patrimonio di conoscenze acquisite dalle aziende  e dal loro personale qualificato. Al di là della collocazione verso l’attuale Governo da parte delle varie forze politiche, è necessario che tutta la città faccia squadra e segua la cosa affinché dagli annunci si passi ai progetti e alle realizzazioni. “

 

Commenti

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  1. Scritto da leo

    ma qualcuno davvero crede che questa sparata vada avanti?

  2. Scritto da cromwell

    Se chiedono un progetto serio e concreto hanno sbagliato indirizzo. La materia ha bisogno di competenze inoppugnabili,non di improvvisati.Il futuro dell’automotive secondo questo governo è l’elettrico o l’idrogeno?