La richiesta di Assohotel-Confesercenti E.R.: garantire i contributi a fondo perduto e scongiurare l’illegalità

Il settore turismo è tra quelli maggiormente colpiti dalle conseguenze della pandemia: assente il turista internazionale, quello leisure e business travel, sospesi i congressi e gli eventi, i viaggi scolastici. Il prossimo futuro spaventa gli operatori del settore, in particolare quello ricettivo, che non vede una ripresa a breve termine e che si trova con il rischio concreto di vedere una moria di attività. Dall’analisi dell’Ufficio statistico di Assohotel-Confesercenti Emilia Romagna emerge una riduzione del -44% dei pernottamenti registrati tra Settembre-Gennaio 2020 nella nostra Regione rispetto allo stesso periodo del 2019, con un calo di pernottamenti fortemente accentuato e superiore alla media nelle province dell’Emilia (-57% della Provincia di Bologna, –  54,3% nella Provincia di Parma,  –  50,6% nella Provincia di  Reggio Emilia) e una significativa riduzione delle prenotazioni da parte degli stranieri che oscilla a livello regionale dal 60% al 90%.

“Questi dati – spiega il presidente di Assohotel-Confesercenti E.R., Filippo Donati – confermano la disperazione di noi albergatori. Per salvare il settore e superare questo periodo di “fermo” delle attività è necessario che ci venga garantita la possibilità di mantenere in vita l’impresa e di far fronte  almeno ai costi di gestione e di manutenzioni ordinari. Occorre intervenire a tutti i livelli per abbattere i costi, anche a livello regionale e locale, in primis per l’azzeramento della Tari il cui pagamento sta mettendo in forte difficoltà molti di noi proprio in questo periodo. Quindi i contributi a fondo perduto vanno, per quanto possibile, mantenuti. Inoltre, è assolutamente necessario vigilare e scongiurare l’eventualità di infiltrazioni di capitali di provenienza illecita che potrebbero far leva su un’imprenditoria demotivata ed in grave difficoltà economica”.

Assohotel-Confesercenti ha inviato al Governo alcune proposte per consentire alle PMI del settore di resistere fino alla conclusione dell’emergenza sanitaria. Esse riguardano in particolare:
– gli affitti, con l’estensione della possibilità di compensazione, almeno per tutto l’anno prossimo e regolare il credito d’imposta nel modo più automatico possibile per la cessione al sistema bancario, nonché allungando la moratoria sull’esecutività degli sfratti che scade a fine dicembre fino all’anno prossimo.
– la moratoria dei mutui per tutto il 2021 per mutui e finanziamenti compresi gli affidamenti di breve termine su C/C.
– l’abolizione dell’IMU per tutto il 2021 per le attività in affitto, anche per il proprietario dell’immobile.
– il credito d’imposta determinato dalla differenza del fatturato del 2019 rispetto al 2020.
– il bonus vacanze, impiegando le risorse non utilizzate per il restante 2020 e prevedendone altre per il 2021 facilitandone la possibilità di accesso.
– l’estensione dell’ecobonus al 110% anche alle strutture ricettive, ma con parametri concertati con le imprese stesse.