Fanelli (Fiepet Confesercenti Cervia):  “Il coprifuoco alle 22 è surreale”

“Come era prevedibile – commenta il Presidente Fiepet Confesercenti Cervia Alessandro Fanelli – la decisione del Governo di imporre la chiusura di ogni attività alle ore 22.00 sta scatenando l’inferno non solo fra la categoria dei pubblici esercizi, ma – soprattutto – per l’insieme delle attività che sono coinvolte in una difficile e complicata partenza in ambito turistico delle località balneari. È una norma inaccettabile, che stiamo cercando assolutamente di far cambiare e, come dimostra anche la manifestazione di ieri che abbiamo tenuto a Parma, come Fiepet Confesercenti Emilia Romagna, stiamo incalzando Regione e Governo per togliere questo impedimento al nostro lavoro”.

“Certamente – continua il Presidente Fanelli – il problema sanitario ha la priorità perché è la condizione base per riprendere le attività normali della vita, ma soprattutto i pubblici esercizi hanno dimostrato di essere rispettosi delle norme anti pandemiche e hanno investito denaro e organizzazione del proprio lavoro per adeguarsi alle norme, quali il distanziamento, disponibilità di prodotti di sanificazione, distanziamento tra i tavoli, plexiglas di ogni tipo e quant’altro. Riteniamo che fin dai primi giorni di maggio, al netto del numero dei vaccini somministrati, fortunatamente in rialzo, e al colore giallo attribuito alla stragrande maggioranza delle regioni italiane, si possa “cancellare” il blocco di ogni attività dalle ore 22.00”.

Fanelli precisa che “non va modificato l’orario, ma va proprio cancellato, per consentire uno svolgimento normale di tutte le attività imprenditoriali, in particolar modo di quelle contestualizzate nelle località balneari estive. Mi sento anche di sostenere che la nostra città è pronta: prendo atto e ringrazio dello sforzo che ha fatto l’Amministrazione Comunale nel concedere il suolo pubblico gratuito alle attività, per consentire un maggiore distanziamento fra le persone. Anche per la prossima estate ci sarà questa norma che aiuterà tanti nel proprio lavoro. Ad ogni livello, l’Associazione è anche impegnata per dirimere la questione del “pranzo e cena solo all’aperto”; al di là di chi se lo può permettere, francamente è uno schema che non ha senso perché la nostra categoria, nel rispetto dei dovuti distanziamenti all’interno dei locali, può esercitare l’attività in estrema sicurezza”.

“La città deve fare squadra, deve fare gruppo perché partiamo dal valore aggiunto del nostro territorio e del nostro sistema turistico che è fatto di equilibri, ma che deve essere accompagnato dal rispetto delle regole da parte di tutti. Certo – conclude il Presidente – dobbiamo lavorare, ne abbiamo tutti bisogno e i nostri bilanci sono in estrema difficoltà, ma se faremo ognuno il proprio “ruolo”, rispettando le regole e i nostri colleghi dei vari settori, ce la potremo fare. Il turismo stava cambiando anche prima che arrivasse la pandemia; vi è stata un’accelerazione che dobbiamo saper cogliere come un’opportunità. Dobbiamo pensare che solo con la velocità di cambiamento dei nostri processi potremo rimanere una città attrattiva, quale siamo”.