Consorzio Vini di Romagna riparte dall’edizione estiva di vini ad arte e dal forte interesse per le sottozone del Sangiovese

Il Consorzio Vini di Romagna, che annovera il 60% dei vigneti dell’intera regione e rappresenta la storia, i sapori, la bellezza e le novità della Romagna del vino, riparte da Vini ad Arte. L’evento più importante della Romagna enoica è tornato con un format inedito e itinerante: dal 26 al 30 agosto gli ospiti della stampa internazionale hanno visitato la regione partendo da Rimini per arrivare a Imola, in un percorso che ha favorito la conoscenza diretta dei produttori e delle bellezze artistiche e storiche della regione.

La nuova collocazione temporale ha regalato agli ospiti la possibilità di degustare le uve direttamente in vigna, avendo così il privilegio di assaggiare in anteprima l’annata 2021. Il programma di Vini ad Arte si è sviluppato su quattro giorni pieni: tre dedicati alle visite sul territorio e uno alla degustazione tecnica delle nuove annate presso il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. I numeri dell’edizione 2021: 59 aziende partecipanti, 154 vini presenti alla degustazione tecnica e 7 cantine visitate, con 1 aperitivo speciale di benvenuto dedicato alla Rebola.

Tutto reso possibile grazie al Consorzio Vini di Romagna, col patrocinio di Regione Emilia-Romagna e Comune di Faenza, in collaborazione col Convito di Romagna, AIS Romagna e Ascom Faenza. Ma Vini ad Arte non finisce qui e rilancia con la giornata dedicata a operatori e appassionati che quest’anno si svolgerà l’11 ottobre presso l’Autodromo di Imola. “Con questa nuova edizione di Vini ad Arte abbiamo voluto raccontare la Romagna del vino anche attraverso le città d’arte dell’entroterra, i borghi medievali, le rocche e gli splendidi paesaggi formati in gran parte dalle vigne – spiega Ruenza Santandrea, Presidente del Consorzio – continueremo a farlo quotidianamente anche online sul nostro portale Cartoline dalla Romagna, il magazine digitale che raccoglie notizie, segnalazioni e itinerari per vivere a 360° la Romagna del vino”.

Nonostante le difficoltà causate dalla pandemia, il Consorzio Vini di Romagna – che riunisce 115 aziende vitivinicole, di cui 7 cantine cooperative, 5 imbottigliatori e 103 produttori vinificatori – segna un trend positivo, soprattutto per il Sangiovese delle sottozone. Filiberto Mazzanti, direttore del Consorzio, racconta: “Il Romagna Sangiovese DOC Sottozona, al vertice della piramide della DOC, rappresenta il 4 % della produzione romagnola, pari a 434.133 bottiglie, ed è in continua crescita. Un dato che ci spinge a proseguire il percorso intrapreso e a stanziare ulteriori risorse per la promozione di queste 16 sottozone (di cui 4 in via di approvazione ministeriale).”

È tempo inoltre per i primi rilevamenti sulla vendemmia corrente. Ad oggi si può stimare un ritardo di circa 4-6 giorni rispetto al 2020 per le varietà precoci (Chardonnay, Pinot e Sauvignon) e un allineamento, se non un anticipo, per le restanti uve (Pignoletto, cui seguiranno Albana, Merlot, Cagnina, Famoso, Trebbiano, Sangiovese, Cabernet, per chiudere con Uva Longanesi e Fortana). Dopo le gelate, qualche episodio grandinigeno a macchia di leopardo e il caldo di San Lorenzo, si riscontrerà certamente un ridimensionamento della produzione 2021 rispetto a quella 2020.

Dati di produzione delle DO principali, riferite all’imbottigliato 2020:

– Romagna Sangiovese DOC, la Denominazione più importante, con una superficie totale coltivata di 6235 ettari; prodotti 86.310 hl pari a 11,5 milioni di bottiglie, in leggero ridimensionamento rispetto all’ottima annata 2019;

Per il Romagna Sangiovese DOC Sottozona (ai vertici della piramide della DO): prodotti 3.256 hl (il 4% della produzione romagnola), pari a 434.133 bottiglie, un dato significativo perché in forte crescita: sono richieste dal mercato, con uno spunto di prezzo significativo;

La produzione di Riserva è di un milione e quattrocentomila bottiglie, un dato che si conserva stabile grazie all’affezione notevole che mantiene le vendite regolari di anno in anno; stesso discorso per la tipologia Superiore, che si attesta intorno ai 3 milioni e settecentomila bottiglie;

– Romagna Albana DOCG: superficie coltivata 818 ettari, 5.673 hl pari a 756.400 bottiglie (di cui 230 mila di Albana dolce e 487 mila in versione secca, in crescita). Il Passito continua ad essere estremamente apprezzato anche all’estero;

– Romagna Trebbiano DOC, superficie totale coltivata 14.170 ettari, 8.678 hl pari a 1,2 milioni di bottiglie.

– Si segnala anche il dato del Rubicone IGT, che sfiora i 92 milioni di bottiglie, e gli ultimi arrivati lo scorso anno, Romagna DOC Spumante (bianco e rosato), con 292 mila bottiglie. Il prezzo dell’uva non ha subito contrazioni, grazie al contraccolpo economico positivo in estate, dato dalla tanta frequentazione di colline e cantine dei piccoli produttori.