La Regione al fianco di pescatori e imprese dell’Adriatico: pieno sostegno alle filiere ittiche in ginocchio per il costo del carburante

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Caro-gasolio sempre più insostenibile e l’intero settore della pesca chiede interventi per far fronte all’emergenza pescherecci. Sono attività sempre più a serio rischio, già vincolate dalle norme che riducono le giornate in mare e ora in ginocchio per la rapida crescita del prezzo del carburante, dovuta alla situazione internazionale e al conflitto in Ucraina.

“Sono molto preoccupato per la situazione in cui sta versando questa categoria produttiva in Emilia-Romagna e nel resto del Paese- afferma l’assessore regionale all’Agricoltura e pesca, Alessio Mammi-. La pesca è un patrimonio strategico per l’Emilia-Romagna, per le famiglie, le imprese, le aziende dell’indotto, per la sua storia e il suo significato. L’aumento dei costi del carburante per le barche si somma a una situazione già complicata per la piccola pesca artigianale dell’Adriatico”.

“La Regione è al fianco dei pescatori- aggiunge l’assessore-. In questi giorni è proseguito il confronto con le organizzazioni della pesca e concordo sulla necessità di adottare misure economiche e azioni di tutela. Nelle scorse ore si è chiusa un’importante trattativa con il Ministero delle Politiche agricole, che ha in delega la pesca, per un piano di ristori che ci auguriamo possa venire confermato. Nei prossimi giorni abbiamo convocato la Consulta regionale della pesca, metteremo il tema dei rincari all’ordine del giorno, raccoglieremo istanze e proposte, e costruiremo un piano di interventi da presentare al Ministero. Bisognerà capire quali saranno gli impatti della situazione internazionale nei prossimi mesi, nel frattempo però bisogna intervenire con tempestività anche per scongiurare ulteriori immissioni di pesce estero sui banchi alimentari nazionali”.

“Si rischia- chiude Mammi – di mettere in ginocchio un comparto molto fragile. Anche le istituzioni europee ci stanno chiedendo di indicare l’impatto sulle filiere economiche, sulla pesca in particolare, per mettere a punto strategie e strumenti che possano fare da contrappeso alle difficoltà del settore”.

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Commenti

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  1. Scritto da Carlo

    Ora, non per fare del cinismo, ma il gasolio lo usiamo anche noi impiegati da 1200€/mese per andare a lavorare. Se non altro i pescatori possono aumentare il prezzo del pesce, tanto noi poveretti non lo compravamo nemmeno prima.