Il consiglio comunale di Ravenna approva la mozione a sostegno della ripresa della produzione di gas in Adriatico

Unico voto contrario quello del MoVimento 5 Stelle e l'Opposizione attacca: "Ennesima rottura M5S-Repubblicani”

Nella seduta di ieri, 29 marzo, il Consiglio Comunale di Ravenna ha approvato a larghissima maggioranza la mozione “Ravenna, città dell’energia e dell’innovazione, sede del sistema di imprese rivolte all’off-shore più importante e qualificato del Paese” sui temi dell’energia, sull’aumento della produzione in Adriatico e sulla diminuzione della dipendenza da altri Paesi produttori.

Nella mozione, presentata dalla consigliera Chiara Francesconi (Partito repubblicano italiano) e sottoscritta dai consiglieri Andrea Vasi (Partito repubblicano italiano), Daniele Perini (Lista de Pascale), Massimo Cameliani e Lorenzo Margotti (Pd), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Nicola Grandi (Viva Ravenna) e Alberto Ferrero (Fratelli d’Italia), è stato chiesto all’amministrazione di sostenere in tutte le sedi la richiesta di riprendere le estrazioni nazionali di gas metano. 

Hanno votato a favore 28 consiglieri (Pd, Lista de Pascale, Ravenna Coraggiosa, Partito repubblicano italiano, Fratelli d’Italia, Lega Salvini premier, Viva Ravenna, Lista per Ravenna, La Pigna, Forza Italia). Un voto contrario, quello del Movimento 5 Stelle.

Sono intervenuti i consiglieri: Alberto Ferrero (Fratelli d’Italia), Nicola Grandi (Viva Ravenna), Luca Cortesi (Ravenna Coraggiosa), Veronica Verlicchi (La Pigna), Giacomo Ercolani (Lega Salvini premier), Gianfilippo Nicola Rolando (Lega Salvini premier), Daniele Perini (Lista de Pascale), Davide Buonocore (Lista de Pascale), Andrea Vasi (Partito repubblicano italiano), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Giancarlo Schiano (Movimento 5 Stelle), Massimo Cameliani (Pd), Alberto Ancarani (Forza Italia)

La dichiarazione di Chiara Francesconi, Eugenio Fusignani e Giannantonio Mingozzi del PRI di Ravenna

La soddisfazione dell’Edera per un risultato che difende la Ravenna dell’innovazione e delle imprese dell’offshore viene sottolineata congiuntamente dallo stesso capogruppo Chiara Francesconi, dal vicesindaco e segretario provinciale Eugenio Fusignani e per la segreteria comunale da Giannantonio Mingozzi.

“Nell’apprezzare il voto favorevole di tutti i gruppi del Consiglio, salvo il consigliere 5 stelle – dichiarano gli esponenti del PRI – vogliamo ricordare che per la prima volta, nella massima istituzione rappresentativa della città, le risorse di gas metano dell’Adriatico e le imprese ravennati del comparto energetico vengono considerate strategiche per tutto il Paese, in un momento così difficile per gli approvvigionamenti, unitamente agli investimenti che servono alla transizione energetica ed alle rinnovabili nonché al sostegno a tutti i provvedimenti capaci di frenare l’aumento delle bollette per famiglie e imprese”.

“Ci auguriamo – concludono gli esponenti dell’Edera – che il senso di responsabilità e la consapevolezza che ha guidato il voto nel Municipio ravennate serva non solo a riprendere le estrazioni di gas nei nostri pozzi  (sottraendolo finalmente a Paesi come la Croazia che ne approfitta)  ma anche a rendere più agevole il percorso per ottenere il rigassificatore ed accelerare le procedure e le concessioni per gli impianti di eolico e solare; il Consiglio Comunale di Ravenna ha compiuto il proprio dovere ed ha affidato all’Amministrazione precisi impegni con il voto di una maggioranza straordinaria ed autorevole, convinti di poter contribuire anche a sconfiggere le impennate dei prezzi ed il rischio che carbone e legname divengano le sole alternative per l’energia necessaria al nostro Paese”.

Le dichiarazioni di Massimo Cameliani e Lorenzo Margotti, PD di Ravenna

“In questo momento – dicono i consiglieri Massimo Cameliani e Lorenzo Margotti – le risorse di gas metano dell’Adriatico assumono grande importanza vista la situazione di continui aumenti delle bollette e dei costi ormai insostenibili per le imprese e le economie familiari. Nuove fonti di energia rinnovabile, destinate a colmare le esigenze di famiglie e imprese e sulle quali è fondamentale continuare a investire per accelerare la transizione energetica, non potranno però essere disponibili nell’immediato”.

“Le misure di supporto messe in campo dal Governo per alleviare i costi dell’energia non potranno durare a lungo, perciò il processo di transizione va sostenuto e rafforzato. È necessario predisporre in tempi celeri una politica energetica e industriale che tenga conto dei rischi della dipendenza energetica del nostro paese dall’estero e in particolare da stati autoritari – proseguono i consiglieri del PD – Negli strumenti in via di definizione come il Pitesai deve venire autorizzata la ripresa delle estrazioni nei pozzi dell’Adriatico riattivabili.

“Tenuto conto che nuove attività estrattive possono essere realizzate solo oltre le 12 miglia marine dalla costa e dopo essere state sottoposte a rigorose procedure di VIA, si devono anche prevedere nuove concessioni per consentire una disponibilità estrattiva di almeno cinquanta miliardi di metri cubi di gas metano propri dell’Italia che rischiano oggi di venire sfruttati da Paesi come la Croazia e da ulteriori realtà dell’altra sponda dell’Adriatico. Questa nuova produzione italiana sarebbe esclusivamente finalizzata a ridurre i quantitativi di gas metano importati, con conseguente riduzione delle emissioni di CO2 fra il 20 e il 30 %” sottolineano Cameliani e Margotti.

“Ravenna può essere protagonista di una transizione energetica ed ecologica che tenga insieme i principi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica . La nostra città, con la sua tradizione di conoscenze, di professionalità e di dialogo tra tutte le parti sociali, è già un punto di riferimento per quanto riguarda l’innovazione nel settore energetico. Ora avrebbe l’opportunità di avviare una nuova fase di guida nel settore come protagonista di una transizione verso la produzione del mix di gas naturale ed energie rinnovabili – concludono – . Ravenna può mantenere l’ambizione di consolidarsi come capitale dell’energia.”

Le dichiarazioni dei consiglieri di opposizione in merito al voto contrario da parte del MoVimento 5 Stelle

In una nota a firma congiunta i gruppi di opposizione Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Viva Ravenna, Forza Italia Berlusconi per Ancarani – Primavera Ravenna, La Pigna Città-Forese e Lidi, Lista per Ravenna-Polo Civico Popolare, portano all’attenzione della cittadinanza quanto accaduto nell’ultima seduta consiliare: “Se ci fosse onestà intellettuale, dopo quanto avvenuto ieri, il M5S dovrebbe lasciare la maggioranza. Il consigliere Schiano ha infatti votato contro ad un documento sottoscritto da tutti gli altri gruppi di maggioranza. È evidente quindi che sulle trivellazioni il Movimento 5 Stelle abbia posizioni ideologiche non compatibili con quelle dell’Amministrazione. Durissima è stata infatti la risposta della consigliera Francesconi che ha sottolineato la posizione netta dell’amministrazione sul tema e ha rimarcato come le affermazioni del consigliere Schiano fossero del tutto fuori luogo”.

“Ci chiediamo – proseguono i partiti di opposizione – se forse, il M5S abbia deciso di rimanere in maggioranza solo per tutelare la seggiola su cui siede l’assessore Gallonetto, perché nei fatti sono evidenti le frizioni ormai insostenibili, non è infatti la prima volta che le due forze, PRI e Movimento, si trovano a scontrarsi in Consiglio.”

Commenti

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  1. Scritto da Claudio

    Pessima decisione quella assunta dalla maggioranza del Consiglio Comunale Ravennate, come se l’aumento delle trivellazioni nei nostri siti potessero sostituire o mitigare sia la quantità che i prezzi del gas. Invece di incentivare e sveltire gli investimenti in fonti rinnovabili, si continua ad incentivare le fonti fossili. Il prezzo del gas, così come di altre fonti fossili è determinato dalle quotazioni di Borsa e non dalla prossimità di estrazione. Non solo, ma persistendo su questa “transizione” non facciamo altro che incrementare l’impatto inquinante sull’ambiente , allontanando sempre più gli obiettivi che ci si era dati con gli accordi di Parigi 2015. Ringrazio l’unico consigliere Schiano
    del M5S che da solo ha avuto il coraggio di dire NO a questa scelta scellerata. Male il PD e i suoi alleati, in primis il PRI da sempre schierato a favore delle fonti fossili. Da ultimo, ma non meno amara, la scelta di La Coraggiosa” che in campagna elettorale si era dichiarata a favore delle sole fonti rinnovabili.

  2. Scritto da Ermes

    Mah!
    E’ già da tempo che é sufficiente leggere: “NO…a prescindere”…che già se ne conosce l’autore. Poi lamentiamoci!