Incontro in CNA Ravenna su “Comunità energetiche delle imprese: vantaggi economici e messa in sicurezza energetica”

Giovedì 28 aprile la CNA di Ravenna ha organizzato l’iniziativa “Comunità energetiche delle imprese: vantaggi economici e messa in sicurezza energetica”, un approfondimento su questo innovativo metodo di produzione e consumo di energia elettrica rinnovabile, a cui hanno partecipato il Prof. Leonardo Setti, docente dell’Università di Bologna e fondatore del Centro per le Comunità Solari, Michele De Pascale, Sindaco del Comune di Ravenna e Presidente della Provincia di Ravenna, e Manuela Rontini, in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna.

Ha introdotto il tema il Presidente della CNA Territoriale di Ravenna, Matteo Leoni, che ha affermato: “Il rincaro dell’energia elettrica e del gas ha raggiunto livelli mai riscontrati nel nostro Paese e questo ci impone necessariamente una transizione verso modi di produzione e consumo più sostenibili. Le recenti disposizioni di legge hanno consentito un notevole passo in avanti nel campo delle Comunità Energetiche Rinnovabili, che favoriranno la diffusione di energia verde, a Km 0 e sostenibile grazie a sistemi di produzione, autoconsumo e condivisione dell’energia all’interno delle comunità. Occorre però precisare che sul tema della transizione energetica la semplificazione delle procedure è indispensabile ma da sola non è sufficiente per sostenere gli investimenti delle PMI per l’autoproduzione di energia. Occorre abbinare efficaci strumenti di incentivazione e di sostegno oltre a politiche strutturali che puntino a ridurre la dipendenza dell’Italia dal gas, abbassare il costo della bolletta e accelerare il percorso della decarbonizzazione. Con questa iniziativa come CNA Ravenna vogliamo mettere a fuoco il contesto strategico e normativo nel quale inquadrare le comunità energetiche tra le imprese, cercando di evidenziare soprattutto i vantaggi economici e la messa in sicurezza delle aziende dal punto di vista energetico”.

Ha, in seguito, preso la parola il Prof. Setti, che ha esordito spiegando che il sole è la fonte di energia più abbondante e efficiente di cui disponiamo, ma impone un cambiamento nella modalità di fruizione dell’energia: da consumatori dobbiamo diventare prosumer, produttori e consumatori allo stesso tempo. Per le caratteristiche dell’energia solare e delle infrastrutture del nostro territorio, questa energia può essere consumata efficacemente solo sul territorio in cui viene prodotta, per questo diventano di fondamentale importanza per i territori le comunità energetiche, piccoli distretti di autoconsumo collettivo. Queste permettono di produrre energia rinnovabile e condividerla tra i soggetti consorziati alla comunità, sopperendo così ai diversi fabbisogni e esigenze di ognuno e generando un grande risparmio anche economico.

La consigliera regionale Manuela Rontini ha rimarcato il grande interesse diffuso intorno al tema delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. “La Regione intende sostenere la transizione energetica con azioni di sensibilizzazione, fondi e politiche dedicate. In particolare, alle comunità energetiche sono stati recentemente destinati 12 milioni per la loro progettazione e una norma, seppur ancora breve e molto snella, che prevede strumenti per analizzare e monitorare queste realtà per poi creare politiche più strutturali ad esse dedicate”. Rontini ha, infine, ricordato le misure e le azioni già messe in campo dalla Regione, come il fondo energia e i finanziamenti per l’efficientamento energetico delle imprese, che possono essere ulteriormente potenziati e allargati ad una platea più ampia che comprenda anche le MPMI.

È, poi, intervenuto Michele De Pascale, che ha sottolineato che le comunità energetiche sono uno strumento concreto e alla portata di tutti, per questo sono così interessanti per un territorio come il nostro. “Il tema principale è quello della produzione e consumo di prossimità. Nel territorio ravennate stiamo lavorando a due progettualità su aree di proprietà del Comune, una a Savio e una in Darsena di città, con il progetto europeo DARE. Come Amministrazione siamo a disposizione anche delle Associazioni che possono fungere da catalizzatori e aggregatori dell’interesse delle imprese. Sul tema delle rinnovabili in generale, vista la situazione emergenziale in cui ci troviamo, dovremmo impegnarci a rimuovere rapidamente tutti i freni e i vincoli che fino ad ora hanno rallentato il percorso verso fonti di energia pulita e rinnovabile, perché i cittadini e le imprese e le stesse Amministrazioni sono pronti a intraprendere questa strada con entusiasmo ma spesso sono bloccati da vincoli paesaggistici e burocratici”.

In conclusione, Massimo Mazzavillani, Direttore generale della CNA Territoriale di Ravenna, ha affermato: “l’obiettivo di questa serata era conoscere e presentare ai tanti intervenuti l’opportunità delle Comunità Energetiche e ascoltare come le Istituzioni stanno accogliendo questo nuovo modello di produzione e consumo di energia. Il tema è senz’altro epocale e determinerà anche le condizioni delle future generazioni, per questo preoccupa la carenza di politiche energetiche strutturali nel nostro Paese. Le energie rinnovabili, su cui occorre sicuramente accelerare, ci garantiranno piena autonomia energetica solo tra 20/30 anni, nel frattempo è importante individuare un’energia di transizione con fonti fossili, e il gas è sicuramente la più indicata in quanto la meno inquinante. Occorre, quindi, dare maggiore sostegno alle iniziative di imprese e cittadini che vadano in questa direzione con finanziamenti, fondi e politiche che stabiliscano regole chiare e semplici e un monitoraggio costante dei processi. Come CNA crediamo sia opportuno riprendere urgentemente gli investimenti per aumentare il livello della estrazione di gas nel nostro territorio, al fine di determinare una sua ricaduta positiva per le imprese e i cittadini e per rilanciare il Distretto ravennate dell’offshore. È il momento di sfruttare appieno le risorse di cui disponiamo, potenziando le estrazioni di gas già attive e semplificando al massimo i processi di ricerca di siti per nuove estrazioni”