Bilancio di previsione Comune di Ravenna. Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti: “Grande preoccupazione per incremento pressione fiscale”

Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti hanno redatto unitariamente un breve documento di considerazioni sul Bilancio di previsione de Comune di Ravenna, inviandolo al Sindaco e agli Assessori competenti.

“Il presupposto alla base delle valutazioni delle quattro Associazioni di rappresentanza è l’attuale contesto di generale difficoltà delle piccole e medie imprese e delle famiglie, alle prese con inflazione, aumento dei costi energetici e con l’ovvia riduzione della capacità di spesa della maggioranza di cittadini e consumatori – spiegano le 4 associazioni – . Sulla base di queste considerazioni, pur ben consapevoli che anche gli Enti Locali abbiano analoghe difficoltà nel far quadrare i propri bilanci, Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti esprimono grande preoccupazione riguardo alle scelte su Addizionale IRPEF, IMU, TARI e COSAP, che vanno nella direzione dell’incremento della pressione fiscale che in Italia è già a livelli troppo alta, alimentando ulteriormente questo circolo vizioso che va interrotto con provvedimenti incisivi, in primis dal Governo”.

“Nel documento – proseguono –  c’è anche l’appello a mantenere i finanziamenti a favore dei Consorzi fidi, fondamentali per abbattere i tassi di interesse a carico delle imprese e sostenerne la capacità di indebitamento per investimento, e a non perdere di vista il Piano di Investimenti sostenuto con i Fondi PNRR”.

“Gli ultimi due punti, ma non per importanza, che vedono l’intervento unitario di Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti, sono le manutenzioni del territorio, non solo la città, ma anche le zone artigianali/industriali e i lidi, e quello relativo all’energia, affinchè si trovino reali e concreti percorsi di semplificazione urbanistica che diano la possibilità di utilizzare le aree e i tetti delle imprese per l’installazione di impianti fotovoltaici, accelerando di fatto un percorso di transizione ecologica non più rinviabile” concludono Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti.

IL DOCUMENTO

La presentazione del bilancio di previsione dell’Amministrazione Comunale di Ravenna alle Associazioni di rappresentanza avviene in un contesto di generale difficoltà delle piccole e medie imprese. Dopo la pandemia, il mondo sta conoscendo una lunga guerra che ha provocato, oltre alle tragiche conseguenze civili, pesanti ripercussioni economiche per famiglie ed aziende, in particolare dovute all’aumento dei costi energetici. Se a questo aggiungiamo una rilevante inflazione che vede Ravenna confermarsi al 4° posto in Italia per inflazione e questo incide sul potere d’acquisto dei i cittadini, il quadro che abbiamo di fronte è di una difficoltà nella tenuta del sistema della piccola imprenditoria.

Sottolineiamo ulteriormente che le difficoltà di bilancio del Comune e ora anche della Regione, come evidenziato in questi giorni dall’Assessore regionale Donini, potrebbero aggravare ulteriormente l’imposizione fiscale a carico delle famiglie e questo ovviamente, porterà le stesse a rivedere la propria capacità di spesa con risvolti negativi anche per le imprese locali.

In attesa di conoscere più dettagliatamente i contorni delle scelte sul bilancio comunale, Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti esprimono innanzi tutto la loro preoccupazione per l’aumento della pressione fiscale locale:
Addizionale IRPEF – Se da un lato riscontriamo positivamente la soglia di esenzione della addizionale per i redditi da lavoro autonomo parificata a quella prevista per i lavoratori dipendenti (13 mila euro), l’abolizione degli scaglioni che variavano da 0,55 per mille (redditi fino a 13.000€) a 0,8 per mille (redditi oltre i 75.000€) con la istituzione di un’unica aliquota all’otto per mille per tutti, si tramuterà ovviamente in un aumento di imposta per la maggiore parte dei cittadini.
IMU – Altro importante tassello che incrementerà la pressione fiscale locale è l’aumento dell’IMU per gli immobili accatastati con la lettera D quali ad esempio i capannoni artigianali che passerà dal 10 per mille al 10.6 per mille, l’aliquota massima prevista dalla legge nonché sui terreni agricoli locati.
TARI – Siamo fortemente preoccupati dalla previsione che per il 2023 siano rivisti in aumento i piani finanziari dei Comuni per la raccolta dei rifiuti e che le Amministrazioni Comunali stiano rivedendo i regolamenti comunali senza che sia presa in considerazione la richiesta, avanzata l’anno scorso dalle associazioni, di esentare dalla TARI tutte le aree ove si producono in via continuativa e prevalente rifiuti speciali (che comunque vengono smaltiti tramite appositi contratti con aziende specializzate). La consistente crescita di raccolta differenziata, inoltre, doveva portare ad una sensibile riduzione dei costi di cui oggi non troviamo più traccia. Auspichiamo inoltre che l’introduzione della tariffa puntuale tenga conto dell’effettiva produzione di rifiuti in un’ottica di contenimento dei costi e di migliore gestione del servizio di raccolta a tal fine.
COSAP – L’aumento del 20% dell’occupazione del suolo pubblico deve essere rivalutato con modalità che tengano conto delle specificità delle varie categorie interessate, evitando aumenti lineari e confrontandosi in un tavolo di lavoro. Ricordiamo che i pubblici esercizi e l’artigianato alimentare, con le occupazioni di tavoli e sedie all’aperto nel periodo Covid, hanno reso più bella e accogliente la città sia sotto il profilo turistico che per il servizio ai cittadini. Si tratta di imprese che hanno investito pesantemente per tali servizi anche coordinandosi in progetti unitari e che oggi potrebbero vedersi costrette a ridimensionare gli spazi a causa dell’aumento dei costi che dovranno affrontare. Inoltre gli operatori su area pubblica con detto incremento del canone si troverebbero fortemente penalizzati anche in considerazione del fatto che molto spesso questi operano su più mercati settimanali e qui. Si fa presente che il settore già sta subendo una crisi molto forte dovuta anche alla difficoltà di un ricambio generazionale e all’aumento generalizzato dei costi che gravano su queste imprese. In questa situazione congiunturale diventa importante mantenere i finanziamenti a favore dei Consorzi fidi per abbattere i tassi di interesse a carico delle imprese e sostenerne la capacità di indebitamento per investimento. Un’azione questa che negli anni ha visto realizzarsi risultati importanti e anche se le risorse sono relativamente contenute, queste hanno un effetto moltiplicatore molto importante per la piccola e media impresa.

In questa fase economica con una situazione di tassi di interesse crescenti, una forte inquietudine internazionale nel mondo bancario e dove è ancora forte la tensione sui prezzi delle materie prime e dell’energia è ancor di più un intervento fondamentale. I contributi ai Consorzi Fidi sono utili a sostenere gli investimenti che danno modo alle imprese di rimanere sul mercato e garantire posti di lavoro e tenuta sociale del territorio.

La capacità di realizzare il Piano di investimenti sostenuto con i fondi del PNRR che per Ravenna vale 284 milioni di euro, è un’occasione da perseguire per garantire al territorio elevati standard di qualità e perché le stesse opere pubbliche rappresentano un’occasione di lavoro per le imprese. Tuttavia capiamo le difficoltà dell’Amministrazione che a fronte della lievitazione dei costi degli appalti a causa dell’aumento dei prezzi dei materiali si trova a dovere intervenire con risorse proprie per non perdere queste opportunità visto la difficoltà di ricevere fondi compensativi o integrativi statali.

Le manutenzioni del territorio dalla città, alle zone artigianali/industriali e ai lidi, rappresentano una priorità per le scriventi Associazioni, soprattutto in una fase come questa in cui si stanno realizzando importanti progetti come ad esempio quello dell’Hub portuale (aree di sviluppo legate al porto e alla logistica) e al primo stralcio del Parco Marittimo. Un territorio attrattivo per nuovi investimenti e per sviluppare ancora di più il settore turistico ha bisogno di un territorio all’altezza con una manutenzione costante e programmata delle infrastrutture viarie e con un impegno particolare per un arredo urbano di qualità.

Occorre intervenire celermente anche sulle problematiche non comprese dal contratto di global service e soprattutto adottare le strategie di conservazione di strade o arredi prima che questi si ammalorino. Se chiamati non ci sottrarremmo a un confronto con il Comune di Ravenna per individuare le priorità di intervento. E’ importante porre attenzione sulla qualità dei lavori, sulle modalità della loro assegnazione e venga valorizzato il sistema imprenditoriale locale. Per questo deve essere dato applicazione al protocollo appalti e alle proposte avanzate all’Amministrazione dalle associazioni.

Il tema dell’energia è un fattore critico, per questo chiediamo un impegno a sostenere gli studi di fattibilità per la creazione di Comunità Energetiche nelle aree produttive. È quindi importante che si individuino percorsi di semplificazione urbanistica che diano la possibilità di utilizzare le aree e i tetti delle imprese per l’installazione di impianti fotovoltaici accelerando di fatto un percorso di transizione ecologica non più rinviabile.
Cordiali saluti.

Mauro Mambelli, Presidente Confcommercio Ravenna
Mauro Tagiuri, Presidente Confesercenti Ravenna
Ghetti Marco Presidente Confartigianato Ravenna
Marcello Monte Presidente CNA    

Commenti

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  1. Scritto da Ma va la

    Siamo la 4 provincia più cara d’Italia. complimenti a tutti. Istituzioni locali e nazionali siamo tra le prime per Furti e rapine. Prefetto batta un colpo facendo qualche cosa non solo e soltanto parole. Io i prefetti li abolirei. Prendono troppo e non servono a nulla e sono un doppione del questore . Basta con queste poltrone inutili e dispendiose. Ma adesso che è salita al governo la dx chissa quale altro figuro inutile si inventerà