“Giardini e terrazzi”: al via a Ravenna un lungo weekend per gli amanti del giardinaggio

Piazza del Popolo, Palazzo Rasponi e altre vie e spazi del centro storico accoglieranno nel weekend piante e fiori alla stregua di un grande giardino botanico. In alcuni ristoranti della città menù a tema con portate a base di fiori

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Prende il via oggi, venerdì 2 settembre alle 12 da Piazza del Popolo, alla presenza del sindaco Michele de Pascale e dell’assessore al commercio e attività produttive Massimo Cameliani, la quarta edizione di “Giardini & terrazzi” la manifestazione dedicata al verde e alla vita en plain air: oltre 60 espositori di piante, e arredi e giardinaggio.

 

Gli espositori coinvolti, prioritariamente aziende del territorio, propongono una vasta gamma di piante e fiori da collezione, rose profumate (antiche e moderne), ciclamini, piante aromatiche, alberi da frutto rari, piante grasse, bonsai, bulbi e tuberi di fiori, e molto altro ancora.

 

I visitatori avranno anche a disposizione una ampia proposta di arredi da giardino, complementi d’arredo, macchine ed attrezzature per la casa e il giardino, tessuti e prodotti artigianali. Ma potranno anche cogliere le opportunità fornite da un ricco calendario di mostre, performance e conferenze ospitate a Palazzo Rasponi dalle Teste (Piazza Kennedy), nei Giardini pensili del Palazzo della Provincia, nel Giardino Botanico delle Erbe dimenticate (Piazza Paolo Serra), nella Biblioteca di Casa Oriani (ingresso da Piazza San Francesco), e nell’ Anfiteatro BPER Banca (Piazza Arcivescovado).

 

Anche la tavola rispecchierà il tema potendo scegliere menù a base di fiori e piante nei seguenti ristoranti e pubblici esercizi che hanno aderito alla manifestazione: Bistrò San Giorgio, Caffè Corte Cavour, Ca’ de Ven, Caffè Letterario, Osteria dei battibecchi, Due Dame, Enoteca Bastione, Fricandò, I Furfanti Osteria, La Gardela, L’Acciuga Osteria, Palumbo, Terrazza Einaudi, Trattoria Al Cerchio, Chalet.

 

Rose, violette, calendule e lavanda
Dal giardino alla cucina, il passo è breve. La gastronomia floreale, cioè la cucina a base di fiori, si candida a diventare una delle tendenze gastronomiche più originali della prossima stagione. Eppure, lanciando uno sguardo al passato si scopre che qualcuno l’aveva già inventata, secoli fa. Gli antichi Romani, infatti, usavano coloratissime rose e viole per decorare le pietanze più elaborate e insaporivano carni e insalate con un’originale “vinaigrette” ante litteram preparata con fiori di calendula e aceto. L’imperatore Carlo Magno subiva, a quanto pare, la suggestione del vino aromatizzato al garofano, mentre i guerrieri Celti, prima di andare in battaglia, assumevano -per farsi coraggio – diversi calici di vino alla borraggine (studi recenti hanno messo in evidenza che questa pianta stimola, realmente, la produzione di adrenalina).

Facendo un salto avanti nel tempo, fino all’Inghilterra governata dalla regina Elisabetta, si scopre invece che gli stufati di frutta venivano profumati con le primule, mentre in epoca Vittoriana la più ambita delle golosità era rappresentata dalle violette candite, avvolte in croccanti e molteplici veli di zucchero. Quando si pensa ai fiori commestibili, però, si immagina solitamente un piatto di rose, crisantemi o tulipani, ma non bisogna dimenticare che anche cavolfiori, capperi, fiori di zucca e carciofi, onnipresenti sulle nostre tavole, non sono altro che saporitissime infiorescenze.

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