Elena Bucci

“Bimba ’22” di e con Elena Bucci, l’omaggio a Pasolini attraverso la figura di Laura Betti

01/07/22

EVENTO A PAGAMENTO
Teatro Rasi - Via di Roma
Inizio ore 21.00

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Bimba ’22 è il titolo dello spettacolo che Elena Bucci (nella plurima veste di drammaturga, regista e attrice) ha costruito e mette in scena venerdì 1 luglio al Teatro Rasi, alle 21, attorno alla figura di Laura Betti – sottotitolo: “inseguendo Laura Betti e Pier Paolo Pasolini”, avvalendosi delle luci di Loredana Oddone (con il contributo di Max Mugnai), dei costumi di Nomadea e della drammaturgia musicale di Raffaele Bassetti.

Un lavoro originale, frutto di un’appassionata ricerca condotta inseguendo ogni possibile fonte: «mi ha sempre incuriosito Laura Betti – racconta Elena Bucci, – con la sua aria da bimba tremenda, ma da quando ho cominciato a studiarla davvero me ne sono invaghita: ho scoperto una figura poliedrica, cangiante, libera, vasta e piena di contraddizioni come piace a me. Ho accumulato qualsiasi materiale video, audio, cartaceo, fotografico mi passasse accanto, le sue belle canzoni, i video dei suoi spettacoli, la sua onirica autobiografia Teta Veleta, frase inventata da Pasolini e da lei per definire la fame di vita e di piacere».

Nello spettacolo la parola si avvicenda e si intreccia all’immagine e alla musica, in una sorta di caleidoscopio scenico attraverso il quale restituire i tanti volti di Laura Betti e la memoria perduta di episodi oramai dimenticati in cui emerge quella sua natura trasgressiva e ribelle che ne hanno fatto uno dei simboli più spudorati e autentici dei suoi anni.  «Chi sei tu – si chiede Bucci – che mi guardi con l’aria di una bimba sempre diversa in ogni diversa fotografia? Imbronciata, sorridente, con aria di sfida, libera e dolorosa, repellente e seducente, giovane e antica, spaventata e piena di rabbia? Ti inseguo da immagine a immagine, imparando a memoria le tue parole attorcigliate, indagando indiscreta la tua vita, le tue amicizie, i tuoi amori, il tuo legame misterioso eppure così trasparente con Pier Paolo Pasolini, del quale sei diventata vestale. Basta guardarvi insieme nelle foto per avere l’illusione di esservi accanto, di comprendere e poi, subito dopo, non comprendere più nulla, come accade accanto alle persone libere».

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