In Pinacoteca comunale a Faenza una mostra dedicata a Neo Massari, scultore e orafo

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Con una mostra che si inaugura, martedì 17 novembre alle ore 18 la Pinacoteca Comunale di Faenza celebra un importante artista faentino protagonista nell’arte e nella cultura cittadina dal 1920 al 1965. Dedicata a Neo Massari, scultore e orafo, la mostra si tiene a cinquanta anni dalla morte dell’artista.

All’inaugurazione saranno presenti il Vice Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Faenza, Massimo Isola, e il prof. Pietro Lenzini.

La mostra, realizzata in collaborazione con l’associazione Amici dell’Arte di Faenza, resterà aperta fino al 31 gennaio 2016.

Neo Massari è stato un artista «giunto all’arte dall’artigianato». A scriverlo fu uno studioso faentino che ben conosceva sia l’arte che l’artigianato e che di Massari è stato amico per una vita, il direttore del Museo Internazionale delle Ceramiche, Giuseppe Liverani.

La mostra descrive l’intero percorso artistico di Neo Massari, inserendo qualche significativa opera di oreficeria, disegni, incisioni su rame a sbalzo e sculture. Proprio una scultura, un bel nudo di donna in gesso patinato, ha offerto l’occasione della mostra in Pinacoteca. Grazie ad una generosa donazione del figlio Giovanni Massari, l’opera è infatti entrata nelle collezioni della Pinacoteca rendendo ancora più ricca la testimonianza dell’attività scultorea del Novecento faentino con artisti come Domenico Baccarini, Ercole Drei, Domenico Rambelli, Angelo Biancini, Guerrino Tramonti e Domenico Tampieri.

Nato nel 1905 Neo Massari ha imparato dal padre l’arte dell’oreficeria. Inseritosi fin da giovanissimo nel gruppo di artisti faentini che negli anni dopo la Prima Guerra Mondiale formarono il cosidetto “Risveglio artistico giovanile” ha avuto un continuo scambio di esperienze ed idee con Emilio Casadio, Franco Gentilini, Serafino Campi e Mario Ortolani. Continuando l’attività di orefice, con importanti lavori per chiese e corredi liturgici, ha iniziato anche ad esporre sculture e altre opere in mostre personali o di gruppo negli anni dopo la Seconda Guerra Mondiale. Suoi compagni nelle esposizioni sono stati Emilio Casadio, Mario Ortolani, Gianna Boschi, Francesco Gurioli e Domenico Matteucci. Premiato a Firenze nel 1964 per il pannello in rame sbalzato e smaltato raffigurante il Palio del Niballo di Faenza, è morto improvvisamente nel 1965.

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