Ritratto di Francesco Bondi, trentenne faentino, fotografo di scena che vuole fare strada

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Francesco Bondi ha 30 anni, è nato nel 1989 a Faenza, ed è un fotografo di scena che si sta facendo conoscere nell’ambiente artistico. Giovane e intraprendente, Francesco coltiva la passione della fotografia perché sa bene che nella propria famiglia l’arte si trasmette di generazione in generazione, anche se questo non sempre è dato per scontato. Difatti il giovane Francesco ha fatto tesoro sin dagli anni delle scuole superiori del patrimonio di conoscenze e di esperienze del suo papà Marco e del nonno Gianfranco Argnani, che lo hanno in qualche modo condotto per mano sui primi passi della strada della fotografia di scena, attraversando il percorso evolutivo dall’analogico al digitale. Una grande passione, diventata nel giro di pochi anni una professione ad alto livello.

Ma com’è nata questa passione? Lo racconta lui stesso: «Nel 2008 ricevetti la mia prima macchina fotografica: fu un fremito di gioia. Iniziai a lavorare nello studio fotografico di mio padre a Faenza nel 2009, alle spalle del glorioso Teatro Masini: lui mi insegnava sul campo questa magnifica arte».

Francesco Bondi frequenta il corso di fotografia di scena diplomandosi nell’anno accademico 2016/17 presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, dedicandosi a ‘congelare’ momenti di arte e musica nel tempo nei suoi scatti .

Quella di Milano è un’occasione di lancio rilevante, perché quella dell’Accademia scaligera gli consente di sviluppare, in un osservatorio privilegiato dei migliori talenti giovanili, le competenze necessarie per affrontare l’intero processo di realizzazione di servizi fotografici e prodotti multimediali che possano documentare le fasi di creazione di uno spettacolo e la sua messa in scena. Lezioni teoriche affiancate a un’intensa attività pratica presso il Teatro alla Scala ed altri prestigiosi teatri italiani, con l’obiettivo di coprire tutte le arti performative, nel backstage e in palcoscenico: dall’opera lirica alla danza, dalla musica dal vivo alla prosa, al musical, il faentino Bondi non ha tralasciato nessuna occasione per mettersi in gioco e ottenere successi alti nel campo della fotografia di scena.

Tra Bologna, Reggio Emilia, Milano, Tokio, Tirana e New York, non mancano occasioni per impegnarsi nella realizzazione di riprese, montaggi, video installazioni di eventi e foto reportage nella sua terra romagnola, alternandosi tra Faenza, Casola Valsenio, Riolo Terme, Forlì e poi relazioni e collaborazioni con Vogue Italia, Accademia di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, Edison Energia, Comune di Milano per Urban Dance, Marymount Manhattan College, Italian International Dance Award 2018 – Fini Dance di New York, senza tralasciare Accademia Perduta Romagna Teatri e il MEI, il Meeting delle etichette indipendenti.

Non mancano le esposizioni e le pubblicazioni. L’arte di Francesco Bondi si mette a nudo a partire dalla esposizione del novembre 2018, presso gli spazi dell’Accademia Teatro alla Scala, in una collettiva di ‘Fotografie di scena’, che raccoglie una cinquantina di scatti realizzati dagli allievi delle ultime edizioni del Corso per Fotografia e video di scena della Scuola scaligera. Quelle del faentino Bondi sono immagini di grande intensità: momenti irripetibili dello spettacolo in scena, sia che si tratti di un’opera lirica, un balletto o uno spettacolo di prosa, ma anche momento espressivo e delicato per scoprire ciò che accade dietro le quinte prima che si apra il sipario, dalla preparazione degli artisti al lavoro dei macchinisti.

Bondi si esalta nel ritratto espressivo, nella potenza del gesto di un direttore d’orchestra o nella poesia dell’allestimento creato da Sven-Eric Bechtolf per Häns und Gretel di Humperdinck al Teatro alla Scala (nella foto).

Francesco Bondi

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