Faenza, si aggira per il pronto soccorso col coltello e in mutande: attimi di panico tra pazienti e personale

Intorno alle 6:30 di ieri mattina, domenica 15 settembre, un uomo armato di coltello e in mutande ha imboccato la porta d’ingresso del Pronto Soccorso dell’ospedale di Faenza, diffondendo il panico tra il personale sanitario e i pazienti che si trovavano lì in attesa di essere visitati. La notizia è riportata da Il Resto del Carlino, in edicola oggi, lunedì 16 settembre.

L’uomo, un 55enne faentino, con problemi psichici e curato a casa, come raccontato da un utente che si trovava lì in quel momento insieme alla figlia teneva in una mano un coltello che brandiva pericolosamente fendendo l’aria, nell’altra un telefonino e farfugliando frasi incomprensibili, correva da una parte all’altra del pronto soccorso entrando anche nella zona degli ambulatori.

“Oggi ringrazio Gesu e la Madonna per averci salvato. Eravamo al pronto soccorso – spiega Eugenio Ianella, autore del video e utente che si trovava in ospedale con la figlia – perché avevo Francesca mia figlia che non sta bene. Alle 4:00 di questa mattina un uomo come da video armato di coltello è entrato al pronto soccorso minacciando tutti! Infermieri, medici e pazienti. Tutti si sono chiusi ma io e Francesca siamo rimasti fuori. Francesca è stata sfiorata per tre volte dal coltello alla testa. Il Signore mi ha dato la forza di spingere la barella dal corridoio alla sala d’attesa salvandoci. Tanta paura adesso siamo qui ad aspettare, ma Francesca sta bene e grazie a Dio non è successo nulla. Visto che l’uomo continuava a girovagare indisturbato senza che nessuno riuscisse a fermarlo, abbiamo chiamato con il cellulare le forze dell’ordine”.

Subito dopo sono accorsi sul posto i carabinieri e la polizia di Stato, che individuato l’uomo, l’hanno fermato e si sono fatti consegnare il coltello: per il 55enne è scattata una denuncia per detenzione di oggetti atti ad offendere. Un episodio che ripropone il tema della sicurezza all’interno dei pronti soccorsi, tema ormai diventato centrale tanto che da tempo l’Ausl cerca di tutelare l’incolumità di utenti e personale predisponendo servizi di vigilanza privati.