Gea Manetti, la bimba ragno della Carchidio Strocchi di Faenza

Ancora un acuto per l’italo-giapponese Gea Manetti vincitrice a Ferrara della seconda prova di arrampicata boulder per i più piccoli delle categorie giovanili

“Sarà la frenesia per le prossime olimpiadi dove nella sua città natale, Tokyo, l’arrampicata sportiva entrerà a far parte delle discipline che assegnano le medaglie più prestigiose alle quali uno sportivo può ambire, ma la piccola atleta della Carchidio Strocchi ha deciso di portarsi avanti – commentano dalla società – .  Forse troppo giovane per partecipare anche a quelle successive di Parigi, ma se uno conosce la mentalità nipponica, sa che ai giapponesi non manca certo la volontà e lo spirito necessario per arrivare alla meta che si sono prefissati”.

“Il primo passo ora è qualificarsi per i campionati italiani e dopo la vittoria nelle prime due gare, la strada è spianata. Nella palestra inaugurata quest’anno, Deva Wall di Ferrara, specificatamente attrezzata per la disciplina Boulder, Gea ha letteralmente polverizzato le avversarie salendo tutti i blocchi previsti per la categoria U12. Il fatto che fossero in comune con i maschi, ha permesso il confronto diretto, decretando una sua superiorità in classifica anche sul cosiddetto sesso forte” proseguono dalla Carchidio Strocchi.

Per il resto della squadra (Sara Strocchi, Allegra Luccaroni, Ilaria Parrucci, Gaia Randi e Mattia Servadei), solo piazzamenti, ma sono ancora giovani e il tempo per crescere non manca.