Cenando e Librando. Ad Alfonsine partono le “Degustazioni di libri”: si comincia con Eraldo Baldini

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Domani, venerdì 22 marzo, 3 e 31 maggio 2019, con inizio alle 19.30, appuntamento al Ristorantino del Pino, Via Valeria 58 Fiumazzo, Alfonsine: la Associazione culturale Bellalfonsine invita a tre venerdì, tre incontri letterari con tre tra i più famosi autori romagnoli contemporanei, incontri seguiti da altrettante cene. Il primo è con Eraldo Baldini, autore del libro “Romagna misteriosa, storie e leggende di mare e di costa”, con a fianco l’amico Giuseppe Bellosi, grande studioso e profondo conoscitore di usi e costumi romagnoli.

Il secondo appuntamento sarà con Cristiano Cavina e il suo ultimo romanzo “Ottanta rose mezz’ora“, presentato da Federica Ferruzzi di Settesere. Terza serata con Marcello Simoni, che presenta “La prigione della monaca senza volto”, l’autore italiano di romanzi storici e thriller più letto al mondo, presentato dal giornalista ed esperto del genere Nevio Galeati.

 

Dopo le conversazioni, per chi volesse fermarsi, si cena con cappelletti in brodo, secondo, contorni, dolci, caffè e ammazza caffè a €20 (vino escluso). La cena non è obbligatoria, ma dal momento che i posti sono limitati chi si prenota per la cena avrà la precedenza. Per info e prenotazioni: Ivana 339 184 5208.

 

Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi

 

Da anni indagano le culture popolari italiane e in particolare quella romagnola, pubblicando per editori di primo piano (Einaudi, Laterza, Il Ponte Vecchio etc), spesso a quattro mani, importanti ed apprezzati saggi sul folklore, il dialetto, l’immaginario collettivo, la letteratura tradizionale. Partendo da questi condurranno in un affascinante viaggio nella storia e nella cultura della nostra terra, per raccontare e spiegare i miti, i riti, le usanze, le credenze, le superstizioni e le leggende che per secoli, anzi per millenni, si sono tramandati di generazione in generazione e che, anche se ormai in gran parte travolti dai grandi mutamenti degli ultimi decenni che hanno segnato il tramonto del mondo contadino tradizionale, restano a far parte non solo della nostra memoria, ma forse anche del nostro modo di essere.

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