Trasporto pubblico. Cgil e Cisl: “Carenza di contributi dalla Regione, Ravenna è penalizzata”

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giovedì 11 gennaio 2007

“Una drammatica scarsità di risorse determinata da uno squilibrio nella ripartizione dei fondi regionali”. Filt Cgil e Fit Cisl intervengono attraverso una nota congiunta in merito alle diverse prese di posizione sulla scarsità del servizio di trasporto pubblico provinciale.

“Vogliamo evidenziare – spiegano i due sindacati – che la causa di questa problematica deriva principalmente dalla scarsità dei contributi per i servizi minimi riconosciuti per il trasporto pubblico ravennate dalla Regione Emilia Romagna. La situazione di Ravenna, ultima nell’assegnazione delle risorse, è stata più volte denunciata dai sindacati ed anche dagli stessi lavoratori delle aziende di trasporto. Purtroppo non è si mai riusciti a giungere a un riequilibrio che è necessario per evidenti ragioni di equità”.

Le due organizzazioni di categoria spiegano che sulla base dell’ultima ripartizione regionale relativa ai “servizi minimi” (accordi di programma 2004-2006), a Ravenna è stata ancora una volta riconosciuta la rete chilometrica minore e nello stesso tempo anche le minori risorse chilometriche. “Inoltre – si legge nella nota – per il servizio di traghetto a Marina di Ravenna, nonostante sia riconosciuto espressamente dalla Regione tra i “servizi minimi”, non sono previsti contributi. Le differenze con gli altri territori sono tali che con risorse aggiuntive eque di semplice riequilibrio si potrebbero organizzare servizi certamente più adeguati. Una rivisitazione del sistema regionale di assegnazione dei contributi è necessaria anche per rendere credibili gli stessi indicatori comparativi del trasporto: è evidente infatti che laddove si può offrire solo un servizio ridotto l’utenza è scarsamente incentivata all’uso del mezzo pubblico. Ci aspettiamo quindi un intervento ampiamente condiviso affinché la Regione, in sede dell’imminente definizione triennale dei servizi minimi e dei corrispondenti contributi regionali, preveda un riequilibrio significativo di rete chilometrica e di risorse per Ravenna”.

Le proposte di aggregazioni imprenditoriali più ampie vengono accolte da Cgil e Cisl con estrema cautela: “L’ipotesi di aggregazione passa pregiudizialmente proprio da un preventivo riequilibrio dei contributi regionali a favore del nostro territorio. In caso contrario, a Ravenna vi sarebbe un danno permanente per le aziende, per i lavoratori, ma soprattutto per la popolazione e le generazioni future”.

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