Ridolfi (PdL): “Bisogna continuare nella battaglia per l’autodeterminazione della Romagna”

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Anche Rodolfo Ridolfi del
Coordinamento Regionale PdL si esprime sul tema della "questione
Romagna": "Non mi sorprendono le posizioni del Pd richiamate dal Sindaco
Malpezzi. Nella mia lunga battaglia per l’Autonomia della Romagna mi 
sono indignato non poco nell’ assistere al doppiogiochismo di coloro
che  fingevamo di sostenere l’Autonomia della Romagna fino al punto di
aggiungere ai simboli dei partiti, nelle elezioni amministrative, gli
slogan per la "Regione Romagna" oppure Romagna Regione, oppure
utilizzavano caveje, galli ed altri simboli romagnoli al fine di
raccattare quattro voti in più.

"Che tristezza assistere a legislatori e governanti pronti a dimenticare e poi sostanzialmente osteggiare il progetto di autodeterminazione. La sinistra ed il centro cattocomunista è compatto ed irremovibile nel negare la modifica dell’art. 132 della Costituzione e naturalmente non vuol sentir parlare a nessun livello, nè locale, nè regionale e neppure nazionale, di autonomia della Romagna o comunque di Referendum sull’autonomia della Romagna. Malpezzi si aggiunge ai comunisti ex comunisti ex democristiani, ex repubblicani ed ex socialisti guidata da Errani, Mercatali, Albonetti, Zavoli, Balzani e compagnia cantante che sulla "Romagna" sono in evidente difficoltà e che pur romagnoli negano la Romagna. I romagnoli devono con pazienza, con tolleranza ma nello stesso tempo con onestà e con chiarezza, continuare nella battaglia per l’autodeterminazione della Romagna affidata al voto.

Certo l’istituzione della " Regione Romagna" pone il problema dell’abolizione o del  riordino delle Province Romagnole per valorizzare al massimo le sette città della Regione a suo tempo sarebbe stato opportuno istituire la quarta Provincia della Romagna quella di Faenza-Imola in luogo dell’inutile e costoso circondario imolese. Oggi la speranza è che le prese di posizioni in merito alla "questione Romagna" tornino ad essere atti concreti, consentendo l’avvio di un processo di autentico federalismo e di sussidiarietà capace di avvicinare le istituzioni e la "cosa pubblica" alla gente. In questo tutti noi dobbiamo  essere degli appassionati e formidabili interpreti.

Ciò che sorprende continua ad essere il silenzio della Regione, evidentemente allergica a tutte le vicende istituzionali romagnole. L’impegno prioritario del PDL romagnolo, sarà quello di tenere viva la questione e "rinfrescare la memoria" a chi continua a "far finta di nulla" e a cercare di rimuovere una questione di libertà, di autonomia ed autodeterminazione" – conclude Ridolfi.

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