Proseguono domani sera, 28 agosto, gli incontri culturali di “Borgomarina Vetrina di Romagna”

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La serata di giovedì è dedicata a “Momenti di storia cervese” legati al ricordo del centenario della “Settimana rossa” e della Prima guerra mondiale, e al salvataggio dei generali inglesi del 1943.

All’interno del programma della manifestazione “Borgomarina Vetrina di Romagna” è in calendario, giovedì 28 agosto 2014, alle ore 21, nel Piazzale Maffei, antistante la Torre San Michele, un nuovo appuntamento culturale dedicato a “Momenti di storia cervese”. Nella prima parte della serata verrà ricordato il periodo di ”Cervia dalla Settimana rossa alla prima Guerra mondiale”, nel centenario di queste vicende storiche. Relatore sarà il Prof. Enzio Strada. Nella seconda parte della serata, nel settantesimo della Liberazione di Cervia verrà approfondito il tema: “Cervia – Milano Marittima 1943. Nella “città giardino” una tappa importante del “corridoio umanitario” per salvare generali inglesi e militari alleati. Relatore sarà Renato Lombardi, con introduzione a cura di Ennio Bonali. Nel corso della serata sono previste videoproiezione di immagini e documenti storici con il supporto tecnico di Massimo Evangelisti.

Cervia e la Settimana Rossa. Nel giugno del 1914 la Romagna si ribellò, in un colpo solo, contro la Monarchia, contro la Chiesa, contro l’Esercito, contro lo Stato. L’episodio più eclatante di queste vicende tumultuose avvenne l’11 giugno 1914, con il sequestro del Generale Agliardi e di alcuni ufficiali, rinchiusi in un’osteria di Savio da parte dei rivoltosi, con l’esercito che fu costretto a fare inversione di marcia per ritornare a Ravenna.
Ma ….come spesso è accaduto, a far fallire il tutto furono le divisioni fra i Partiti ed i Sindacati: questi ultimi sospesero lo Sciopero Generale e i rivoltosi si trovarono nelle cosiddette  “braghe di tela”. L’allora giovane giornalista cervese Rino Alessi si precipitò a Savio a dire che “tutto era finito”e che  era meglio liberassero il Generale e gli altri Ufficiali. Così avvenne. Roma, però,  non perdonò ad Agliardi di essersi fatto disarmare da un gruppo di romagnoli “sovversivi” e lo cacciò dall’Esercito.  Per i capi della Settimana Rossa cominciò il   fuggi-fuggi verso la Repubblica di San Marino, la Svizzera, la Francia. Per i semplici rivoltosi di Cervia, di Savio …: arresti, processi, galera.

Cervia e la prima Guerra mondiale. Non ci fu praticamente famiglia cervese che non “piangesse” un giovane figlio o un famigliare  vittima di quella che fu definita una “inutile strage”. I Cervesi, per la prima volta nella loro storia, dovettero far fronte ad un pericolo in più: quello delle incursioni degli aerei austriaci che terrorizzarono la popolazione. La Prima Guerra Mondiale iniziò ufficialmente il 28 luglio 2014, con la dichiarazione di guerra alla Serbia da parte dell’Impero Austroungarico. Il casus belli era stato l’attentato di Sarajevo del 28 giugno 2014, quando vennero colpiti a morte l’erede al trono Francesco Ferdinando e la moglie Sofia. Nel 1915, inizio del conflitto per l’Italia, per Cervia fu necessario ricorrere all’oscuramento della città, agli allarmi, ai servizi di assistenza alle famiglie, mentre la pineta subiva danni incalcolabili per le esigenze del Fronte e si bloccava lo sviluppo turistico della città. Si creavano allora le premesse per le acute tensioni sociali del dopoguerra e per l’avvento del fascismo.

Nella seconda parte della serata verranno approfonditi temi, trattati in un saggio di Ennio Bonali, Oscar Bandini e Renato Lombardi, intitolato:Popolazioni, prigionieri alleati in fuga, movimento partigiano in Romagna (settembre 1943-aprile 1944), stampato in occasione della pubblicazione della Società di Studi Romagnoli relativa al convegno annuale del 2012 e riportato anche in una pubblicazione dei Quaderrni degli Studi Romagnoli, dal tiolo: Guerra in Romagna (1943-1945) a cura di Luigi Lotti ( Ed. Stilgraf, 2014).
Verranno rievocate le vicende storiche che nell’autunno 1943 portarono al salvataggio di generali dell’alto comando britannico, in fuga dai campi di prigionia, aiutati da un “corridoio  umanitario”, da una nuova “trafila” formata da componenti importanti dell’antifascismo democratico, che dall’alto Bidente alla costa romagnola, resero possibile la fuga finale, via mare, verso l’Italia del Sud liberata. In queste vicende, che si sono svolte in particolare nei mesi di novembre e dicembre 1943, Cervia ha avuto un ruolo di rilievo.

 

Con il precitato saggio è stato dato un contributo importante dal punto di vista della ricerca storica, che aggiorna ed integra precedenti pubblicazioni, facendo riferimento a nuovi documenti. Di particolare rilievo sono le schede conservate negli archivi di Londra e Washington dell’Allied Screening Commission, che documentano le azioni di sostegno ai prigionieri in fuga e riguardano le persone che hanno avuto un ruolo attivo nel salvataggio dei militari alleati. Tra questi militari i più conosciuti sono i generali Philip Neame, Richard O’ Connor, il Maresciallo dell’Aria Boyd e il Capitano Antony Emery.
Tra i personaggi cervesi che hanno avuto un ruolo importante in queste vicende, a rischio della propria vita e dei loro famigliari, segnaliamo Ettore Sovera, Carlo Saporetti, Ida Paganelli, Aldo e Mario Spallicci, Federico, Monti, Ferruccio Boselli, Goffredo Guidazzi. Tra coloro che pagarono con la vita la loro partecipazione a queste vicende belliche  vi furono i fratelli Antonio ed Arturo Spazzoli e Arnaldo Guerrini

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