Torre Iter, respinta la richiesta di annullamento proposta da Ancisi: i commenti dei consiglieri PD

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In merito alla richiesta di annullamento del piano urbanistico attuativo del PUE di via Teodorico respinta ieri in Consiglio Comunale (17 voti contrari, 9 favorevoli e 3 astensioni), diversi sono stati i commenti del gruppo consiliare del PD di Ravenna. Ricordiamo che il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi ne aveva chiesto l’annullamento in opposizione al progetto di costruzione della cosiddetta Torre Iter ” torre da 12 piani, alta circa 40 metri, laddove il limite massimo sempre rispettato era stato di 16,40 metri”.

“Non possiamo che ribadire – ha affermato il consigliere Gianandrea Baroncini, segretario comunale del PD – la bontà della delibera che abbiamo votato il 3 aprile scorso. I pareri legali raccolti ed i tecnici dei servizi ci confermano la legittimità di quella decisione e del percorso in essa contenuto. Di certo non accettiamo intimidazioni e non siamo disposti a lasciarci trascinare al di fuori del piano politico. Lo sviluppo in altezza ci permette di liberare terreno al suolo, avere maggiore superficie di verde e sostenibilità dal punto di vista dell’impermeabilizzazione. La presenza di edilizia convenzionata è rispondente alle esigenze della nostra comunità in momenti così difficili. Su questo ci piacerebbe confrontarci e su questo abbiamo fatto un lavoro di sintesi politica nei mesi scorsi cercando anche il confronto con le altre forze politiche”.

“Gli articoli del PRG 93 e del PSC – ha aggiunto la consigliera Silvia Savorelli – parlano chiaro. Questi sono gli strumenti vigenti al momento della presentazione della variante e sia l’articolo 101 del Piano Strutturale Comunale, sia l’art. VI.5 del PRG ’93 esprimono chiaramente la possibilità di derogare le altezze degli edifici all’interno della Darsena di città, al fine anche di favorire le visuali, di ridurre il consumo di territorio e di riqualificare le aree verdi rimaste libere. Abbiamo un’idea della Darsena di città come ambito dove sperimentare soluzioni urbanistiche, architettoniche e culturali, liberi dai giusti vincoli delle aree ambientali di pregio e da quelli della città storica, dove ricucire e riqualificare uno spazio saturo edificato e impermeabilizzato e trasformarlo nell’idea della Ravenna del futuro”.

“Quello che stupisce maggiormente in questa proposta di delibera – dice il consigliere Andrea Tarroni – è che nella situazione economica attuale il consigliere Ancisi non consideri minimamente il fatto che il progetto che è stato oggetto di variante. Il provvedimento che lui vorrebbe annullare con questa proposta di delibera, si rifà a un’opportunità che su quel terreno era sancita da decenni. Siamo ora di fronte ad una possibilità che consentirebbe ad un privato di effettuare un investimento, e contemporaneamente di rivedere la dotazione di verde, vedendola qualificata maggiormente, di aumentare la superficie di edilizia popolare e di aggiungere importanti quote di edilizia convenzionata. Oltre a diminuire il consumo di territorio, sviluppando l’edificio in altezza. Il tutto supportato da strumenti urbanistici e da regolamenti che abbiamo stabilito negli anni. È assolutamente strumentale pertanto la richiesta del consigliere Ancisi. Seguendo il suo teorema esporremmo il Comune a legittime rimostranze da parte del privato e a ovvie richiesta di risarcimenti.”

“Ci rammarichiamo – ha infine dichiarato il capogruppo Matteo Cavicchioli – che Ancisi abbia abbandonato la strada del confronto di opinioni per percorrere, ormai irrimediabilmente, la strada dell’intimidazione. Evidentemente ha finito il suo bagaglio, sicuramente capiente, di argomenti politici e ci riserva un trattamento di basso livello rispetto a ciò che nel passato aveva escogitato. Per lui è di certo meno faticoso. Per noi è molto deludente ma ne prendiamo atto.”

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