Conferenza stampa di fine anno del comitato di presidenza di Confindustria Ravenna

Questa sera la premiazione del contest Start Romagna Up. Per il 2015, a 70 anni dalla fondazione dell'associazione, in progetto il Museo dell'ingegno e dell'industria

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Si è svolta questa mattina nella sede di Confindustria Ravenna (Via Barbiani 8/10) la tradizionale conferenza stampa di fine anno del comitato di presidenza dell’associazione. Questa sera, inoltre, al ristorante La Campaza, si terrà la premiazione del contest Start Romagna Up e il brindisi di Natale per tutti gli associati.

Alla conferenza stampa di questa mattina sono intervenuti il presidente Guido Ottolenghi, il Vicepresidente con delega al Comprensorio ravennate e ai rapporti col Consiglio Giuseppe Rossi, il Vicepresidente con delega all’Innovazione e al Comprensorio faentino Tomaso Tarozzi,
il Vicepresidente con delega agli Affari sociali e Sanità e Comprensorio lughese
 Ettore Sansavini, il Vicepresidente con delega all’Ambiente e sicurezza e alle Relazioni sindacali Paolo Baldrati, il Vicepresidente con delega all’Education e al Marketing e Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Stefano Gismondi, il Presidente Gruppo Piccola Industria Elio Bagnari, il Presidente Eurosportello Componente con delega a riforma del sistema camerale Alessandro Curti, il Componente con delega all’Internazionalizzazione Giorgio Bertozzi.

Il presidente ha esordito ricordando il grande progetto di Confindustria Romagna: “Come sapete – ha dichiarato Ottolenghi – il nostro impegno si protrarrà fino al termine della fusione con le territoriali di Forlì e Rimini in un unico soggetto. La principale novità del 2014 è proprio Confindustria Romagna, che in questo anno ha avuto una forte accelerazione. Dopotutto i tempi ci impongono di cambiare rapidamente per stare al passo con i bisogni dei nostri associati. E questo è un passo per noi molto significativo, che unisce le competenze e le conoscenze di oltre 1500 imprenditori, e dà loro un’unica voce. Crediamo che la Romagna sia una dimensione giusta per essere da un lato abbastanza vicini alle imprese, e dall’altro per potersi esprimere in sincronia su temi rilevanti per tutti, dalle infrastrutture alla sanità”.

Non sono mancati alcuni accenni alla candidatura di Ravenna a capitale europea della cultura 2019. Così il presidente Ottolenghi: “Per parte nostra, la cultura continua a essere un tema su cui Confindustria investe molto, e per noi ravennati l’argomento ha ripreso il centro della scena grazie allo sforzo della nostra candidatura a Capitale europea della Cultura 2019: la nomina è andata a un’altra città, ma abbiamo partecipato con onore e rimesso al centro del nostro pensiero questo tema così importante” mentre il vicepresidente Rossi è stato piuttosto chiaro: “(…) Confindustria è assai dispiaciuta per la mancata assegnazione dell’ambito riconoscimento. Ma, se si volesse proseguire nelle attività da parte del Comitato per Ravenna Capitale – fino al 2019 o al 2021, come è stato prospettato dal Comune – occorrerà rivedere radicalmente la composizione del Comitato di soprintendenza nonché i progetti presentati, passando dalla prevalente animazione convegnistica e spettacolare, coltivata in questi anni, ad una più consistente progettualità culturale, che coinvolga finalmente le Istituzioni culturali e gli intellettuali ravennati”.

Ottolenghi ha poi anticipato un progetto che vedrà la luce nel 2015, a 70 anni dalla nascita di Confindustria Ravenna: “Festeggeremo richiamandoci ai valori fin qui citati e cercando modi inediti di diffondere la cultura di impresa. Vorremmo farlo offrendo alla città uno spazio nuovo, un museo che renda conto da un lato della storia industriale del nostro territorio, e dall’altro del miglioramento e del progresso che l’ingegno ha saputo portare nelle vite di tutti noi. Sarà un luogo di dibattito, di confronto e di apertura, in cui cercheremo di coinvolgere tutta la nostra comunità e soprattutto i giovani, dalle scuole all’università.  Abbiamo presentato un progetto in Comune: al momento sono in corso gli approfondimenti tecnici per la sede proposta, cioè il rinnovato Palazzo Rasponi dalle Teste in piazza Kennedy”.

Il progetto museale –  Museo dell’ingegno e dell’industria – consiste in mostre fotografiche, esposizioni di repertorio di macchine, tecnologie e strumenti multimediali che raccontano dall’origine ad oggi le aziende che hanno segnato la storia dell’economia ravennate. In particolare, al fine anche di creare un legame culturale con la città, l’esposizione museale non si limiterebbe a raccontare la storia delle aziende industriali nate e sviluppatesi nel territorio, ma vuole raccontare al visitatore il cambiamento del costume e degli stili di vita della comunità ravennate grazie anche allo sviluppo economico e sociale che l’economia industriale ha saputo creare nel territorio, come nel Paese.

“A tal fine – si legge in una nota stampa dell’associazione – quale location ideale si è pensato ad un luogo/edificio simbolo della cultura, della storia della città. A riguardo, il Palazzo Rasponi delle Teste, recentemente restaurato, rappresenta una prima candidatura, ma non esclusiva, quale sede delle iniziative di celebrazione. Sono quindi previste iniziative culturali, artistiche, didattiche. La sede del progetto è una sede aperta che comunica con la città (previste anche aperture serali) con un nutrito programma di iniziative. Ovviamente nulla esclude altre sedi del centro urbano con valenza storico-culturale altrettanto prestigiosa”.

“In termini di sostenibilità economica  – spiega ancora la nota – il progetto museale e le iniziative correlate sarebbero realizzate mediante la costituzione di una Fondazione che ne garantirebbe la programmazione e l’esecuzione. Secondo una prima stima, il fabbisogno per un periodo di 3 anni della gestione del Museo ammonta a circa 1.5 milioni di euro che sarebbero apportati dalle aziende (anche espositrici) e dal supporto di istituzioni e istituti di credito locali, partecipanti alla Fondazione.
La Fondazione, oltre ad un board direttivo, sarebbe dotata di un Comitato Scientifico di alto standing, avente il ruolo di indirizzare e garantire il livello delle iniziative poste in essere. 

L’esposizione museale potrà arricchirsi anche di una sezione dedicata alla contaminazione tra arte e industria nella quale saranno esposte le opere degli artisti locali che hanno illustrato il lavoro e le macchine, testimonianza del dialogo tra arte applicata, design, e la realtà imprenditoriale ravennate”.

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