Ancisi (LpRa): “Incarichi professionali dell’Autorità Portuale. Spesa folle per gli avvocati”

Il capogruppo di Lista per Ravenna critica lo stanziamento di 300.000 euro nel bilancio per la tutela legale quando alle dipendenze dell'ente ci sono già due avvocati e la possibilità di ricorrere gratuitamente all'Avvocatura dello Stato

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Scrive Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna: “Il decreto legislativo n. 33 del 2013 sugli obblighi di pubblicità e trasparenza da parte delle amministrazioni pubbliche, applicabile anche alle Autorità portuali, impone di pubblicare sul sito internet istituzionale nella sezione: “Amministrazione trasparente”, sotto-sezione di 1° livello: “Disposizioni generali”, sotto-sezione di 2° livello: “Consulenti e collaboratori”, gli estremi degli atti di conferimento di incarichi “di collaborazione o di consulenza a soggetti esterni a qualsiasi titolo per i quali è previsto un compenso…””.

 

“Questi dati – prosegue Ancisi – devono essere pubblicati “entro tre mesi dal conferimento degli incarichi e per i tre anni successivi alla cessazione”. Ma nel sito istituzionale dell’Autorità portuale di Ravenna la sotto-sezione degli incarichi esterni è vuota (http://www.port.ravenna.it/pagina-porto-1/amministrazione-aperta/consulenti-e-collaboratori/), come se l’ente non ne avesse commissionato alcuno da quando la norma è entrata in vigore. Intendo sottoporre il caso all’Autorità nazionale anticorruzione di Raffaele Cantone (ex Commissione per la valutazione, l’integrità e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni – CIVIT), la quale, esercitando i poteri ispettivi che la legge le assegna, può verificare se tale incarichi siano stati eventualmente classificati in maniera non corretta, eludendo l’obbligo della specifica modalità di trasparenza”.

“Parallelamente – precisa Ancisi -, va tenuto però presente che:
1. all’Autorità portuale di Ravenna sono imposti dal decreto legge n. 78 del 2010, pena configurazione di illecito disciplinare e determinazione di responsabilità erariale, precisi limiti di spesa per “studi ed incarichi di consulenza”: esattamente 7.800 euro nel 2013, 6.240 euro nel 2014, 4.680 nel 2015;
2. nel bilancio di previsione dell’ente per il 2015 approvato dal Comitato portuale con delibera n. 13 del 25.11.2014, è stato istituito, con uno stanziamento di 300 mila euro, un nuovo capitolo denominato: “Tutela legale dell’ente – difesa in patrocinio”, sicuramente destinabile, data l’entità, ad incarichi esterni a pagamento.
Circa gli incarichi legali esterni, osservo che l’Autorità Portuale ha alle proprie dipendenze due bravi avvocati e che, in quanto ente statale, ha diritto a ricorrere gratuitamente all’Avvocatura dello Stato. Tale ricorso era considerato obbligatorio, fino a che l’ente lo ha ritenuto facoltativo interpretando una sentenza del Consiglio di Stato del 27 giugno 2014. Su questa decisione, però, il Collegio dei revisori dell’ente stesso si è espresso col condizionale (“troverebbe legittimazione”), pur senza chiarire – come dovrebbe – i suoi dubbi. Peraltro, bisogna distinguere tra la “tutela legale in giudizio” è un conto, ma la “consulenza legale” è un altro, perché soggetta al sopradetto limite di spesa di 4.680 euro su ogni genere di studi e consulenze commissionati nel 2015″.

“Di Marco – sottolinea Ancisi – non pensi tuttavia di potersi scegliere liberamente i legali coi soldi del porto per tutte le questioni che crede, rinunciando ad avvalersi, senza costi aggiuntivi, dei suoi avvocati dipendenti e degli avvocati di altissimo livello dell’Avvocatura dello Stato. Terrò controllato al microscopio questo modo di amministrare e farò di tutto, secondo la legge, perché prevalga l’interesse pubblico generale. Che poi 14 membri del Comitato portuale su 15, dopo essere stati messi in avviso, sulla forte espansione delle spese legali, dal presidente provinciale della Confindustria provinciale prima che si dimettesse dal Comitato, abbiano approvato senza fiatare questo nuovo folle capitolo di spesa pubblica, dimostra solo a quale associazione di poteri questa città e il suo porto sono sottoposti”.

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