Di Marco: “Nessuna spesa legale folle, ma una normale gestione manageriale di un ente pubblico”

Il Presidente dell'Autorità Portuale di Ravenna replica ad Ancisi: "Il Dottor Ancisi “controlli pure al microscopio” il nostro modo di amministrare: per noi sarà uno stimolo e per lui un apprendimento continuo" e fa presente che l'ultimo rapporto dell'ANAC cita 15 autorità portuali, tra le quali Ravenna non c'è

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Galliano Di Marco, Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna, replica a quanto dichiarato da Alvaro Ancisi in un comunicato stampa nel quale il capogruppo di Lista per Ravenna critica lo stanziamento di 300.000 euro per la tutela legale dell’Autorità Portuale quando già alle dipendenze dell’ente ci sono due avvocati e la possibilità di ricorrere gratuitamente all’Avvocatura dello Stato: “In merito all’applicazione della Legge n. 33 del 2013, segnalo al Dottor Ancisi di Lista per Ravenna che l’ANAC – l’Autorità Nazionale Anti-Corruzione – presieduta da Raffaele Cantone, ha pubblicato sul suo sito in data 19/01/2015 la lista degli Enti Pubblici a vario titolo “inosservanti” (oltre 1.500). Tra di essi ci sono 15 Autorità Portuali tra le quali l’Autorità Portuale di Ravenna non figura. Sul mio tavolo conservo con orgoglio tale report”.

 

“Peraltro, lo scorso anno ho deciso – in accordo con il Comitato Portuale ed il Collegio dei Revisori – di assumere un nuovo Segretario Generale, Responsabile anche del Piano Anti-Corruzione e Trasparenza, oltre che del Codice Etico dell’Ente. Tale ruolo – per noi cruciale – ho deciso di non affidarlo al Direttore Tecnico, che in precedenza era anche Segretario Generale, per evitare un palese conflitto di interessi. Gli incarichi affidati a professionisti esterni sono regolarmente pubblicati sul sito, nelle sezioni di competenza. I limiti di spesa per “studi ed incarichi di consulenza” imposti dal 78/2010 sono stati sempre da noi rispettati e sono stati azzerati nel tempo. Nel Bilancio di previsione dell’Ente per il 2015 – approvato a fine novembre dal Comitato Portuale e successivamente sia dal Ministero Vigilante (MIT) che dal Ministero dell’Economia (MEF) (e visibile sul sito dell’Autorità Portuale), abbiamo previsto 300.000 Euro di potenziali spese legali legate sia all’avvio del Progettone sia ai contenziosi in corso, elencati nell’ultimo Bilancio Consuntivo approvato dai Ministeri competenti, visibile anch’esso sul sito dell’Autorità Portuale. Mi preme rimarcare che esistono contenziosi del valore di svariati milioni di Euro, per i quali è necessario avvalersi di professionisti che quotidianamente svolgono la propria attività forense in quello specifico settore”.

“Per quanto attiene – prosegue Di Marco – all’Avvocatura di Stato, l’abbiamo usata e la useremo ancora, tenendo presente che a volte la stessa è in conflitto di interessi e altre volte le sue prestazioni non sono compatibili con gli stretti tempi processuali richiesti da un’idonea difesa in giudizio dell’Ente. Questi due principi sono stati pienamente condivisi dai nostri Revisori. Quindi nessuna spesa folle ma una “normale” gestione manageriale di un Ente Pubblico. Di Marco, per sua scelta, non si occupa né di appalti, né di assunzioni di personale, né di scegliere i “legali che vuole lui coi soldi del porto”. Di volta in volta, chiede al suo team di prendere chi è ritenuto possa fornire il servizio migliore al prezzo più basso. Tutto nel pieno rispetto delle leggi vigenti e con il consenso del Collegio dei Revisori”.

“Alla lettera del Presidente di Confindustria, citata dal Dottor Ancisi, ho risposto puntualmente con lettera formale, che ho scelto di non inviare ai giornali e non ho altro da aggiungere. Peraltro, nel Comitato Portuale dell’11 marzo scorso non si è proprio parlato di spese legali ma solo dell’approvazione del P.O.T. (Piano Operativo Triennale dell’Ente) documento strategico, anch’esso pubblicato sul nostro sito. Vorrei far presente, infine, alcune cose importanti: nel corso del 2014, il MEF ha disposto un’ispezione di circa 3 mesi su molte Autorità Portuali, tra cui Ravenna, in merito ad appalti, consulenze, gestione delle partecipate, assunzioni di personale. Ci risulta che alcune di queste Autorità Portuali siano indagate da Procure o Corte dei Conti. Ravenna – allo stato attuale – non è tra queste”.

“In merito alla “scabrosa” vicenda del ponte mobile (anzi mobilissimo), non abbiamo ricevuto nessuna preannunciata visita dell’ANAC. Il ponte è stato aperto una decina di volte dall’evento del settembre scorso ed è stata fatta la pianificazione delle aperture con Azimut S.p.A. Gestisco l’Autorità Portuale di Ravenna come se fosse un’azienda (proprio oggi abbiamo approvato il Bilancio 2014 del nostro terminal Traghetti – T&C S.p.A., unica partecipata dell’Ente, con un utile lordo di poco superiore agli 80.000 Euro – prima volta nella sua ventennale storia di gestioni pubbliche e private) e non alla “viva il parroco” come il Dottor Ancisi anche stavolta pretende di far credere. Il Dottor Ancisi “controlli pure al microscopio” il nostro modo di amministrare: per noi sarà uno stimolo e per lui un apprendimento continuo.

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