50 secoli di cucina a bordo delle navi

Grande successo della serata di ieri nell'ambito del raduno dei Marinai d'Italia

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La conversazione su ‘Il rancio di bordo: da Noè alle portaerei’, tenuta dal Contrammiraglio Alessandro Pini, e la ‘Cena storica: a tavola con la Regia Marina’ curata dal ristorante La Campaza e riservata a Propeller, Rotary, Lions, ha caratterizzato la serata di ieri dedicata alla storia della cucina a bordo delle navi.

Il Contrammiraglio Pini, nel ripercorrere le tappe più significative dell’evoluzione della cucina a bordo delle navi, ha individuato quattro momenti decisivi.

La prima svolta con Colombo che, avviando i viaggi transoceanici, inizia lo scambio dei prodotti tra la nave e le popolazioni via via incontrate. La conoscenza delle nuove civiltà avviene naturalmente a tavola. Secondo momento clou è legato a Jean Baptiste Colbert (1660) che mette ordine nel modo di fare provvista, osservando di non provocare alterazioni nel cibo. Il terzo momento significativo è introdotto da James Cook (1769) che, con la crociera nei Mari del Sud, porta a bordo cibi che prevengono lo scorbuto, evitando così parecchie vittime. Infine, Napoleone che avvia la logistica moderna e la conservazione dei prodotti. A fine ‘800 si verificano due grandi ‘rivoluzioni’: in cucina arriva il vapore e compare il primo frigorifero. “Il fil rouge di 50 secoli di cucina in nave è la convivialità, oltre a naturalmente le gallette”, ha concluso il contrammiraglio Pini.

A seguire la cena storica tratta dai menù d’epoca esposti nella bella mostra in corso ai Chiostri Francescani: timballetto di vermicelli (tratto dalla tavola di comando della seconda squadra navale, 1939), branzino in maionese (cucina del conte Leone Reynandi, 1895) e fragole al vino bianco (Regia nave Conte Cavour, 1937). Nel corso della cena storica è stata consegnata la ‘Pigotta Marinara’ al presidente nazionale dell’Anmi, da parte della signora Di Cevoli (presidente del Comitato Unicef di Ravenna).

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