Il “lavoro del Porto” di Marescotti strappa grandi applausi

L'artista di Villanova di Bagnacavallo dà un altro saggio della sua bravura nello spettacolo legato al raduno dei Marinai d'Italia

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Di fronte al pubblico delle grandi occasioni, nella serata di lunedì 4 maggio Ivano Marescotti è salito sul palco della Cittadella del Mare con “Il lavoro del Porto”, spettacolo che l’attore di Bagnacavallo ha ideato appositamente per questo appuntamento organizzato dai Servizi tecnico-nautici e dalla Cooperativa Portuale di Ravenna e incentrato su spunti dal lavoro della Compagnia Portuale, del piloti, dei rimorchiatori e degli ormeggiatori.

Con l’usuale e personalissima verve che fonde ironia e poesia, Marescotti, a volte accompagnato da un fisarmonicista, si è destreggiato tra storie vere, aneddoti, racconti e poesie per parlare di professioni comunque dure, faticose, di responsabilità e, spesso, anche rischiose. Cita Dante, che già nel ‘300 si riferiva a Ravenna come città circondata dalle acque, recita poesie in dialetto del deflagrante Olindo “Stecchetti” Guerrini o del suo maestro, il grande Raffaello Baldini (d’altronde a lui è intitolato proprio il largo della Darsena su cui si svolge lo spettacolo), riprende una descrizione dei piloti portuali addirittura di Conrad. Insomma, l’attore e comico romagnolo sembra davvero a suo agio in questo inedito “Il lavoro del Porto”, tenendo gli spettatori sempre con sé, tra risate e momenti di commozione.
C’è tempo per una zirudèla di Gilberto Stella, il poeta degli ormeggiatori, di uno Zibaldone marinaro in cui saltano fuori Dino Campana, Shakespeare, Verga, Victor Hugo, Bob Dylan e addirittura Orietta Berti e, dopo una serie di spassosi aneddoti sui portuali, ecco anche una “Emozioni” di Battisti in dialetto romagnolo tutta da ri-scoprire. Una serata da ricordare.

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