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Menichelli (Psi): “Quel garofano del nuovo Psi è rosso sì, ma di vergogna”

La risposta del segretario provinciale Psi alle considerazioni di Donati sul nuovo Psi faentino

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Che gli amici del faentino Donati si (auto)definiscano “Nuovo Psi” non c’è dubbio. A noi sembra che averlo classificato come “una costola del Partito Socialista”, pur comprendendo benissimo che così possa apparire, sia già dargli un credito maggiore di quel che meriti.

Andiamo alla sostanza. Il Psi – Partito Socialista Italiano – è parte, assieme al Pd, del Partito Socialista Europeo (PSE). Costoro, al contrario, sono gli epigoni di una nuova destra e fa quasi ribrezzo che, proprio loro, evochino il nome di Pietro Nenni!
Quanto al resto. Il Psi è presente nella competizione elettorale per le regionali in tutte e sette le regioni dove si vota il 31 maggio e solo in un caso, in Liguria, in lista con il Pd. E dove erano i sedicenti eredi della tradizione socialista, quando a novembre di anno scorso socialisti e verdi (proprio come l’alleanza “rosso verde” tra Socialdemocratici e Verdi in Germania) hanno presentato una propria lista alle elezioni regionali dell’Emilia Romagna? Sicuramente nascosti in qualche lista di centro destra! Ma di che parliamo?
Nei capoluoghi di provincia il Psi presenta proprie liste a Venezia, Rovigo, Nuoro, Bolzano, Matera e, complessivamente, è presente in 87 comuni sopra i 15.000 abitanti, in 8 dei quali in lista con il Pd. Un sistema coerente di alleanze di centro sinistra che, trattandosi di voto amministrativo, non può non tenere conto delle peculiarità locali, non ultima quella della concreta possibilità di partecipare alla competizione elettorale.
Armando Menichelli segretario provinciale Psi

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