Oggi sciopero generale della scuola: “L’Unione fa la scuola – riformiamola insieme”

Lo sciopero è stato indetto per protestare contro il disegno di legge sulla “Buona” scuola presentato dal Governo. In partenza pullman da Cervia, Ravenna, Lugo e Faenza per la manifestazione in programma a Milano

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Le sigle sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda hanno proclamato per martedì 5 maggio uno sciopero generale della scuola. L’iniziativa sarà accompagnata da diverse manifestazioni a livello nazionale. Dal territorio ravennate saranno in partenza pullman per raggiungere Milano dove è prevista una manifestazione con corteo. Le partenze sono previste alle 4 da Cervia, alle 4,20 da Ravenna, alle 4,40 da Lugo e alle 5 da Faenza.

 

Lo sciopero è stato indetto per protestare contro il disegno di legge sulla “Buona” scuola presentato dal Governo. I sindacati unitariamente dicono no al progetto del Governo. La presa di posizione Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal ha molteplici motivazioni: “Chiediamo scuole sicure (edilizia scolastica)  – dicono i sindacati – e non vogliamo classi pollaio. Vogliamo risorse reali per realizzare l’integrazione e combattere la dispersione scolastica. La scuola non deve andare in mano alle imprese e non vogliamo il 5×1000 alla singola scuola ma un fondo unico per tutte le scuole”.

I sindacati chiedono investimenti nella scuola pubblica, un vero aumento degli organici (docenti e Ata) e non l’utilizzo coatto del personale per le supplenze: “Vogliamo la continuità didattica e una credibile stabilizzazione dei precari (docenti e Ata). Inoltre, il personale Ata viene completamente escluso da questa subdola riforma come se la scuola potesse fare a meno di questi preziosi e indispensabili lavoratori  che, con il tempo, hanno subito  un incredibile carico di lavoro appesantito da molestie burocratiche insostenibili. Si deve abolire l’articolo 12. Stabilizzazione per chi ha già 36 mesi di servizio: l’esperienza non si butta nel bidone. Non vogliamo il Dirigente con super-poteri, albi regionali e territoriali dei docenti, la chiamata diretta e l’eliminazione della mobilità volontaria. Non ci devono essere scuole e docenti di serie A e serie B. Vogliamo il rinnovo del contratto,  significativi aumenti salariali, lo stanziamento di risorse aggiuntive per tutti,  la cancellazione della legge Fornero. Questo disegno di legge, proclamato per slogan,  mortifica la democrazia nella scuola pubblica. 100 mila assunzioni in cambio di 13 deleghe in bianco attraverso le  quali il governo pretenderebbe di stravolgere l’anima democratica della scuola pubblica italiana.

“Il governo ci teme, continuano i sindacati, lo dimostrano i fatti: procedere con il rinvio coatto delle prove invalsi rimandandole dal 5 e 6  maggio al 6 e 7 per esempio, ne è la dimostrazione. L’attuale Governo dimostra ancora una volta ostinazione e arroganza imponendo un modello di scuola autoritario e arretrato, ma la scuola è di  tutti e per tutti, appartiene al Paese. Per tutti questi motivi il 5 maggio la scuola incrocerà le braccia – hanno dichiarato a conclusione del comunicato Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal della provincia di Ravenna”.

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