Minichini (LpRa): “Fondi Eni per il risarcimento dei danni ambientali distratti dal litorale”

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Pasquale Minichini, consigliere territoriale di Lista per Ravenna, in una nota stampa contesta al governo della città di utilizzare i fondi ENI ottenuti per la protezione del litorale per altri scopi: “Da quando hanno capito che i lavori effettuati con i fondi Eni non sono vincolati dal patto di stabilità e si possono spendere senza renderne conto al Governo, i nostri amministratori si sono dati alla pazza gioia. Prima hanno utilizzato queste risorse per tagliare gli alberi pericolosi (e molti di non pericolosi) sulla Romea, e ora ben 510 mila euro per la sostituzione degli infissi nella scuola elementare Riccardo Ricci”.

Minichini ricorda quindi l’accordo siglato a gennaio 2015 tra Comune ed Eni che prevede da quest’ultima 12 milioni di euro “da utilizzare prioritariamente per la difesa della costa ma anche per altre finalità di carattere ambientale, in particolare nei lidi” (qui il consigliere cita Mingozzi). Minichini riporta anche le parole di Marco Turchetti, coordinatore provinciale degli ecologisti del PD : “Le risorse compensative a fronte di attività industriali o estrattive debbono essere utilizzate prioritariamente a favore di interventi di prevenzione per la messa in sicurezza del territorio (subsidenza, erosione, dissesto idrogeologico, sicurezza idraulica ecc)”.

“Gli interventi di cui sopra sono sacrosanti, meritevoli di essere finanziati correttamente – afferma Minichini -, ma non ci pare che la Romea e la scuola Riccardo Ricci siano sulla costa. Trattandosi poi di un accordo triennale, se la Giunta continua con questo passo del gambero (rispetto al risarcimento dei danni ambientali subiti dal litorale), Matteucci&c. non ne lasceranno più niente all’amministrazione che dovrà subentrare dopo le elezioni della prossima primavera.

Comodo per l’assessore ai lavori pubblici farsi largo, nella sua corsa allo spasimo per la candidatura a sindaco, sgomitando interventi coi fondi che hanno una ben diversa destinazione, di cui – se non fosse come cadere dalla padella alla brace – dovrebbe se mai occuparsi l’assessore all’Ambiente. È bene dirlo forte al peggior sordo: i progetti per l’edilizia scolastica hanno già la fonte ove attingere le risorse stanziate ad hoc, che occorre pertanto attivare. Il Comune, quindi, chiuda in cassaforte il bancomat che crede di avere ottenuto dall’Eni all’infinito delle estrazioni di metano a ridosso della costa. Questi soldi devono servire almeno per ridurne i danni al territorio. Insomma, dopo aver fatto slittare tutte le opere pubbliche del litorale previste per il 2014 al 2017, aver spaparazzato ai quattro venti i pochi spiccioli di euro per il ripascimento degli arenili piovuti dal soccorso rosso regionale per salvare i compagni ravennati dalla resa dei conti elettorale, continuano a lasciare che il mare inghiotta gli arenili, le zone di alto pregio ambientale e i territori che sprofondano a vista d’occhio”.

Minichini conclude: “Sul sito del Comune si legge le dichiarazioni trionfalistiche dell’assessore, che terminano così: “I lavori saranno realizzati la prossima estate”. Anche se ciò costituisce l’ennesima ipoteca sulla nuova giunta, da Casalborsetti a Lido di Savio più nisciuno è fesso. Intanto Lista per Ravenna verifica gli atti perché spendere i soldi pubblici in direzione diversa dalla loro destinazione è pur sempre non solo un errore politico, ma un reato”.

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