Maria Angela Ceccarelli e il grande mondo di Slow Food: Buono, Pulito e Giusto!

Il punto sulle attività di Slow Food e le novità che Slow Food porterà nella nuova edizione di GiovinBacco in Piazza il 23, 24 e 25 ottobre nel cuore di Ravenna

Più informazioni su

Maria Angela Ceccarelli è la Fiduciaria Slow Food di Ravenna, animatrice di tanti eventi targati chiocciolina sul nostro territorio. Ex insegnante in pensione, da quando ha appeso libri e registri al chiodo si è dedicata anima e corpo a Slow Food, prima come semplice associata, poi sempre più impegnata nella Condotta di Ravenna fino a che ne è diventata la Fiduciaria. Quindi rappresenta l’associazione ormai diffusa su scala planetaria a Ravenna. Maria Angela è al sesto anno. Ha terminato il primo mandato e poi è stata rieletta: ora è al secondo anno del secondo mandato. 

 

“Da noi esiste la regola dei 2 mandati: più di 2 mandati non si possono fare. – dice – Quindi per me, il secondo è anche l’ultimo. Poi tornerò a dedicarmi a Slow Food, da semplice associata, come facevo prima.”

 

Slow Food nasce in sordina tanti anni fa da un’intuizione di Carlo Petrini: poi l’esplosione non solo in Italia, ma in tutto il mondo.

“Quando è stata fondata da Carlo Petrini, credo 27 anni fa, la nostra era una piccola comunità di persone che si dedicavano alla ricerca di un cibo buono e piacevole, dei piaceri della tavola e del gusto. Dopo si è aperto un mondo. Come il cibo viene preparato. Come è coltivato, trasformato, portato sul mercato e sulle tavole. Quindi è nato un interesse molto vasto sul tema del cibo ed è sorto anche tutto un filone molto importante legato all’informazione e all’educazione al cibo.”

 

Naturalmente tutti sanno che Slow Food nasce in antitesi e in polemica con la filosofia del Fast Food…

“Certo, nasce insieme all’idea di mangiare in maniera diversa, non di fretta e la prima cosa che capita, ma con calma, gustando i sapori e conoscendo i prodotti, i produttori, i loro metodi, condividendo l’amore per le cose buone, fresche e genuine… rispettando chi produce. Questa è la filosofia che poi abbiamo sintetizzato nello slogan del movimento: Buono, Pulito e Giusto.”

 

E così siete diventati molto popolari.

“Sì, in tutto il mondo. Il nostro fiore all’occhiello è Terra Madre, un progetto che è nel cuore di Carlo Petrini. Si tratta del movimento più grande e più vero che si è costituito sul cibo. Terra Madre sono tanti piccoli coltivatori e comunità di produttori, in tutto il mondo, che portano avanti saperi e sapori, che continuano a proporre con ostinazione e con amore prodotti che altrimenti andrebbero perduti. E lo fanno con Terra Madre e grazie al sostegno di Slow Food. Sempre e comunque con grande difficoltà, perché i piccoli produttori spesso si confrontano con i colossi del mercato agroindustriale e con le multinazionali, che sono una sorta di rulli compressori. Se non sono tutelati e sostenuti, i piccoli produttori rischiano letteralmente di scomparire. E con loro tanti prodotti eccezionali, pezzi di una cultura materiale preziosa.”

 

La popolarità planetaria che avete raggiunto non rischia di andare a scapito della qualità. Riuscite oggi a coniugare le due cose?

“Sì, perché riusciamo a coniugare la qualità del buon cibo con il rispetto dell’ambiente e della biodiversità, che è diventata anche un tema centrale nel dibattito culturale ed economico. Per esempio, anche l’EXPO ha messo questo tema al centro. Se non rispettiamo l’ambiente, se stressiamo la terra e la sfruttiamo intensamente, riempendola di prodotti chimici, prima o poi la terra si ribellerà, con conseguenze molte negative per tutti. Sono temi attualissimi. Tutti sostengono oggi i temi che noi abbiamo messo al centro del nostro impegno oltre 20 anni fa. Lo stesso Papa Francesco per l’enciclica Laudato Si ha interloquito con Carlo Petrini. Un segno dei tempi.”

 

EXPO a Milano. Lei è già andata?

“Non sono ancora andata. E non so se andrò.”

 

Anche Carlo Petrini non ne ha parlato troppo bene.

“Infatti. All’inizio mi piaceva, poi ho visto tutta una serie di cose che non mi sono piaciute più. Per esempio, i temi al centro del nostro impegno, sbandierati all’inizio dall’EXPO, poi sono passati in secondo piano: hanno finito con il mettere in evidenza soprattutto l’aspetto commerciale, l’interesse e il messaggio delle multinazionali.”

 

McDonald e Coca Cola sono i main sponsors… c’entrano poco con il Buono, Pulito e Giusto di Slow Food.

“Infatti. Noi invece abbiamo preferito proprio all’EXPO fare un grande incontro di Terra Madre, con più di 3.000 ragazzi impegnati nella coltivazione della terra o piccoli allevatori che seguono la nostra filosofia del Buono, Pulito e Giusto. Non quella delle multinazionali di cui sono le prime vittime.”

 

Questa riscoperta dell’agricoltura da parte dei giovani, spesso anche legata a temi a voi cari, è un fatto reale o una leggenda metropolitana?

“Sì, è un qualcosa di reale, ma purtroppo non ci nascondiamo le difficoltà. Qui entra in gioco il tema del giusto, della giusta retribuzione del lavoro e dei prodotti agricoli. Nel percorso dalla terra alla tavola ci sono troppo passaggi e troppe intermediazioni, con i prezzi che sono troppo bassi all’inizio e troppo alti alla fine della filiera. I contadini sono pagati troppo poco. I consumatori spendono troppo. Ci guadagnano soprattutto quelli che stanno in mezzo. Ci battiamo perché chi produce sia retribuito in maniera equa e quindi chiediamo politiche di sostegno per i piccoli produttori. E proponiamo iniziative per accorciare la filiera, per riuscire ad acquistare direttamente dai produttori, i famosi prodotti a km zero, per avere prodotti più freschi e genuini, più buoni, e anche pagati il giusto.”

 

Parliamo di Slow Food a Ravenna. Quanti siete?

“Siamo 280 soci.”

 

Fate tante iniziative. Come vi organizzate e come fate a promuovere tutte queste cose?

“Lavoriamo per progetti. Abbiamo un gruppo di soci che volontariamente fanno parte del Comitato di Condotta e si riuniscono una volta al mese. Nel Comitato si propongono gli eventi agli associati e poi al pubblico. Prima di tutto abbiamo tante iniziative di carattere educativo, come le serate di degustazione, i laboratori del gusto, i master, gli incontri su tanti prodotti e produttori, dalle birre ai formaggi, dai vini ai salumi. Poi ci sono le iniziative come Valli e Crinali che hanno grande successo fra i nostri associati. Si tratta di escursioni alla scoperta della natura e delle bellezze dei luoghi e insieme alla scoperta dei produttori e dei prodotti dello stesso territorio, coniugando quindi bellezza del paesaggio, conoscenza del territorio e piaceri del cibo.”

 

E poi avete Orto in Condotta.

“È un progetto che va avanti da diversi anni, alla scuola elementare Ricci, e ringraziamo i nonni ortolani che portano avanti il progetto con noi mentre gli insegnanti attingono tante idee e proposte che poi inseriscono nel programma educativo: dalla piantumazione delle piante o degli ortaggi nell’orto al mantenimento fino alla raccolta dei frutti della terra.”

 

L’educazione al cibo comincia a scuola…

“Certo, per i bimbi è una scoperta, davanti a loro si apre un mondo meraviglioso e magico e non c’è niente di più bello che mangiare quello che loro stessi hanno piantato, coltivato e raccolto, come l’insalata o le altre verdure dell’orto. Un percorso educativo molto importante.”

 

Veniamo ai progetti speciali e ai grandi eventi.

“Ci sono le cene tematiche per assaggiare e conoscere certi vini o certi formaggi o altri prodotti particolari, oppure dedicate ai nostri Presìdi Slow Food che, come sapete, sono prodotti adottati e sostenuti, poiché sono a rischio di estinzione. Qui in Romagna abbiamo il formaggio Raviggiolo, la Pera cocomerina, la Mora Romagnola il Sale Dolce di Cervia della Salina Camillone: ecco alcuni prodotti di pregio e di nicchia tutelati. I piccoli produttori se non hanno chi li sostiene rischiano di scomparire, insieme a questi prodotti importanti, pezzi importanti della nostra tradizione gastronomica e della nostra cultura materiale. Slow Food cerca di salvaguardare questi prodotti.”

 

Fra le cose speciali, c’è anche la vostra collaborazione con Tuttifrutti, ormai collaudata da anni. Da MADRA a Sapore di Sale a GiovinBacco.

“Sì, collaboriamo a MADRA, che parte da un’idea di mercato della terra proprio di Slow Food. Ma mentre i mercati della terra appartengono solo a Slow Food, MADRA è un progetto costruito insieme alle associazioni agricole e al Comune: noi partecipiamo con laboratori e degustazioni, portiamo piccoli produttori locali e aiutiamo questi produttori a diffondere i loro prodotti. Questo è il mercato tipico per realizzare un giusto rapporto fra consumatore e produttore.”

 

Anche la Festa della Cozza di Marina di Ravenna valorizza un importante prodotto di nicchia.

“Questa festa è importante e alla seconda edizione ha già ottenuto un grande successo, il secondo anno più del primo. La Cozza di Marina di Ravenna ha delle caratteristiche di grande pregio e qualità rispetto ad altre cozze sul mercato. La nostra non è una sagra ma è un evento di qualità, per la promozione di un prodotto di eccellenza, quindi con una dignità diversa. Non è solo divertimento popolare è anche sostegno ai piccoli produttori locali e a un segmento della nostra economia.”

 

Con GiovinBacco la collaborazione è storica e dura da 13 anni.

“Partito in centro come piccolo evento, GiovinBacco via via è diventato sempre più grande. Quest’anno la manifestazione torna in Piazza, nel cuore di Ravenna, con una nuova formula, una proposta ancora più importante e interessante. Da non perdere.”

 

Voi cosa avete in cantiere, cosa proponete quest’anno?

“Abbiamo un grande spazio in Piazza dell’Unità d’Italia, dedicato a Slow Food e all’Associazione Il Lavoro dei Contadini, a cui ci legano tante affinità e tante iniziative. I contadini per noi sono i granai delle memoria di cui parla Carlo Petrini, i granai che noi vogliamo valorizzare. Quest’anno portiamo a GiovinBacco la nostra esperienza e la nostra filosofia: il buon vino e il buon cibo, i piccoli produttori, i prodotti di nicchia, ma anche un bel modo di bere e di consumare il cibo, con consapevolezza e responsabilità. E poi il rispetto per il lavoro e per la natura. Nel nostro spazio offriamo informazioni e libri della nostra casa editrice, come la Guida Slow Wine, e anche degustazioni. Lo spazio Slow Food è anche un momento di incontro degli associati, che vengono, si informano di ciò che facciamo, rinnovano la tessera. Il sabato e la domenica quest’anno ospitiamo anche la Condotta Slow Food di Vignola e Valle del Panaro con vini frizzanti a rifermantazione spontanea in bottiglia, crescentine nelle tigelle, torta Barozzi e marmellata alla ciliegia moretta.”

 

Fra le vostre novità c’è lo spazio dedicato ai formaggi il sabato e la domenica, nei chiostri della Biblioteca Oriani.

“In questo spazio portiamo 11 piccoli produttori italiani di grande qualità, nelle giornate del 24 e del 25. Da poco c’è stato Cheese a Bra, e mai un discorso è stato più attuale di questo in relazione alla qualità dei nostri formaggi dopo lo scandalo del latte in polvere. Noi dobbiamo valorizzare sempre di più i piccoli produttori che fanno il formaggio con il latte dei loro allevamenti, con i profumi, i sapori, le proprietà organolettiche più genuine, invece di usare il latte in polvere standardizzato dall’industria che disperde questi valori. Quindi, diamo il nostro sostegno a questi piccoli produttori che saranno spazzati via se viene avanti il disegno delle multinazionali per imporre l’uso del latte in polvere.”

 

E finiamo in bellezza con le degustazioni in bottega.

“Da qualche anno facciamo queste iniziative cercando di privilegiare le botteghe che hanno dei prodotti di qualità e anche un rapporto più stretto con Slow Food. A GiovinBacco proponiamo 5 degustazioni in bottega in 5 locali in qualche modo storici per Slow Food a Ravenna.”

 

Insomma, che cosa trova chi viene quest’anno a GiovinBacco?

“Trova una bella atmosfera. Ottimi prodotti. Buoni produttori. Tante cose da fare e da vedere. Chi viene a GiovinBacco viene non solo a bere vino o a mangiare, ma viene a scoprire cose legate a un mondo. Buono. Pulito. Giusto.”

 

A cura di P. G. C. 

Più informazioni su