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Piazza Kennedy, “botta e risposta” tra Ancisi e Soprintendente Malnati

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Su piazza Kennedy e sul futuro degli scavi archeologici proseguono le prese di posizione del capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi. Infatti, dopo che il consiglio comunale ha respinto due ordini del giorno in materia a firma di Alvaro Ancisi uno e di Francesca Santarella il secondo la raccomandata con ricevuta di ritorno, al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini e al Soprintendente archeologico dell’Emilia-Romagna, Luigi Malnati sottoscritta da tutti i capigruppo di opposizione, oggi Ancisi – con una nota – replica al soprintendente e alla sua lettera di risposta arrivata stamattina.

Nella sua nota odierna di risposta, Ancisi richiama la sua lettera rivolta al soprintendente e al ministro dei Beni culturali dello scorso 28 ottobre, che chiedeva di scavare l’intera area per tutelarne appieno e conservare al meglio i depositi archeologici esistenti nonché la sua prima replica e spiega che “La seconda parte della mia replica affronta innanzitutto il problema dei costi per il controllo della falda acquifera, giudicati astronomici da Malnati, ribattendo, in sostanza, che: a Ravenna li affronta la maggior parte dei condomìni; l’intero sistema fognario urbano vive sugli impianti di sollevamento, ad esempio il vicinissimo Battistero Neoniano, che insiste ad una profondità di 3 metri; gli antichi corsi d’acqua, tuttora interrati, allontanano direttamente molte acque bianche (e nere) del centro storico; alterazioni del livello di falda, tali da produrre danni strutturali agli edifici circostanti, sarebbero, sulla base delle valutazioni di tecnici del settore, controllabili”.

 

Rispetto alle modalità di scavo, poi, Ancisi evidenzia come “per salvaguardare tempi e pietre, ma soprattutto la qualità del progetto di piazza archeologica, con costi ampiamente sostenibili” lui abbia “proposto e reso pubblico sulla stampa” quanto prospettato “dall’ architetto ravennate Daniele Vistoli (se ne veda il testo integrale nella replica)”. Secondo Ancisi, duqnue, “Vistoli propone di dividere piazza Kennedy in quattro spicchi, ipotizzandone una ricopertura pavimentale finale leggera, in parte vitrea, in parte opaca, in grado di reggere solamente i carichi di peso propri: la pedonalità, ove prevista, il peso della neve eventuale e piramidi o semiglobi vitrei per l’ accesso sottostante. Lavorando in tal modo, si può minimizzare il problema dell’acqua e far bastare una semplice pompa localizzata nel punto in cui si sta operando, anche solo 10 mq alla volta, senza necessità di emungimento idrico (well point) su tutta l’area, così da escludere alcun abbassamento globale della falda”.

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