Il sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna alla ricerca biomedica

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Sabato 13 febbraio, ospite della Società medica di chirurgia di Bologna nella sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio, la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna ha presentato otto dei progetti di ricerca nel campo biomedicale finanziati tra il 2012 ed il 2013. La Fondazione infatti da anni ha scelto di destinare una parte delle proprie erogazioni (il 10%) al finanziamento di tali progetti favorendo percorsi che valorizzino il lavoro di giovani studiosi.

 

Un impegno confermato nel 2015 e rinnovato, nonostante il calo delle risorse a disposizione delle fondazioni bancarie, anche per il 2016. “Nel 2015- ricorda la presidente della Fondazione del Monte, Giusella Finocchiaro – abbiamo investito nel settore scientifico 545.000 euro per il finanziamento di 31 progetti” su 56 presentati. Tra i progetti accolti, 18 possono considerarsi di eccellenza, visto che hanno ottenuto tra i 50 e i 60 punti complessivi (il massimo è 60). L’88% dei fondi sono stati utilizzati per l’attivazione di assegni di ricerca, borse di studio e contratti per giovani meritevoli (26 assegni per una spesa totale di 479.000 euro).

Tra i progetti presentati lo studio dei marcatori genetici del Parkinson, l’utilizzo di sistemi ecografici all’avanguardia per tenere sotto controllo pazienti che abbiano subito un trapianto di fegato o reni, l’analisi sull’insorgenza di disturbi come la narcolessia tra i bambini vittime del sisma del 2012, ma anche l’invenzione di una sorta di gps per rendere più precisi, e quindi più efficaci, gli interventi di artroprotesi del ginocchio. Ma anche ricerche genetiche sulle patologie cardiovascolari con la realizzazione a Bologna di una banda di tessuti che servirà a scoprire se e quanto certe malattie cardiovascolari sono di natura ereditaria. 

“Il nostro Paese investe poco in ricerca, ma ottiene buoni risultati, segno che le risorse impiegate in questo campo vengono ben spese”, osserva Luigi Bolondi, direttore del dipartimento di Medicina interna del Sant’Orsola di Bologna e membro del cda della Fondazione delegato al settore della ricerca scientifica.

“La ricerca scientifica è un investimento strategico per la società e per il Paese – evidenzia il rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini– invece, sia a livello pubblico che privato in Italia si investe troppo poco. In termini di pubblicazioni scientifiche ce la caviamo bene, ma ci dobbiamo organizzare meglio per far sì che la progettualità si concretizzi in progetti finanziati”. In occasione dell’incontro organizzato dalla Fondazione, il rettore ha confermato che intende portare avanti “un progetto infrastrutturale in ambito bio-medico all’interno della cittadella del Sant’Orsola, ragionando sugli investimenti” e coinvolgendo, non è solo un’ipotesi, proprio la Fondazione del Monte. Del resto, tra i progetti presentati sabato, molti sono stati realizzati proprio nei laboratori di ricerca del policlinico universitario: il monitoraggio ecografico dei pazienti trapiantati di fegato e reni, lo studio dei meccanismi genetici all base delle malattie cardiovascolari, l’analisi dei biomarcatori dell’autismo, cosi’ come lo studio dell’influenza del genere sulla risposta cardiovascolare allo stress. All’Universita’ di Bologna sono state analizzate nuove strategie di neuroprotezione per il Parkinson, cosi’ come l’esordio della narcolessia come effetto dello stress legato al sisma del 2012.

Nuove tecniche mini-invasive per l’artroscopia del ginocchio sono state messe a punto all’Istituto ortopedico Rizzoli, mentre l’introduzione di un nuovo ecografo nel reparto di medicina interna dell’Ospedale di Ravenna ha consentito un miglioramento nelle cure dei pazienti ricoverati. Il prossimo bando scadrà a fine marzo. Potranno essere presentati progetti di ricerca nell’ambito delle malattie oncologiche, delle malattie croniche degenerative, delle malattie infettive, della diagnostica innovativa e della salute della donna e del bambino

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