“È di questi giorni la notizia che il comune di Parma, in base alla nuova legge sui rifiuti dell’Emilia Romagna, incasserà 700.000 euro d’incentivo per il risultato in termini di qualità e quantità della sua raccolta differenziata”, dichiarano i portavoce del Movimento 5 Stelle di Faenza.
“Ora, a parte i complimenti all’amico Pizzarotti, facciamo notare che lui si è installato un anno dopo il nostro sindaco Malpezzi, in una città dove la raccolta differenziata di fatto non esisteva, ed ha fatto partire subito il porta a porta (PaP); da noi, quando Malpezzi è arrivato, era già in atto la sperimentazione in tre frazioni e nel programma di mandato aveva previsto l’estensione a tutta la città, entro il 2015. Che cosa è successo?”, si domanda il M5S di Faenza.
“È successo che il nostro gestore della raccolta non ama la PaP ed ha convinto (senza grande fatica) Malpezzi a dire che questa raccolta spinta non è conveniente e che quindi si procederà (con calma) in altro modo. Due balle e due danni allo stesso tempo: 1) la Pap conviene per la maggior valorizzazione della differenziata e per i minori costi di invio in discarica, con cui si assorbono i costi iniziali per le attrezzature e quelli della manodopera (a proposito: si creano, concretamente, anche molti posti di lavoro!) 2) chi è partito dopo di noi prende gli incentivi e noi continuiamo a scaricare e bruciare rifiuti recuperabili.”
“Su quali specchi continuerà ad arrampicarsi il nostro inefficiente sindaco? Il governo della città deve perseguire il bene comune e non gli interessi delle lobby!”, concludono.