Domani dalle 7 alle 23 urne aperte per referendum su durata concessioni per estrarre idrocarburi

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Qualcuno parla di NoTriv altri di SìTriv ma si tratta di semplificazioni che non fanno capire molto. Domani gli elettori italiani sono chiamati alle urne – dalle 7 del mattino alle 23 – per un referendum con un quesito complicato a cui non è apparentemente facile rispondere semplicemente SI o NO. Ma questo è il referendum. Si è parlato molto di voto e non voto, certo è che si tratta di un referendum a forte rischio di quorum.

 

In sostanza, se il 50 più uno degli aventi diritto non andrà a votare il referendum non avrà valore e l’esito del referendum – qualunque esso sia – sarà nullo.

Il quesito propone l’abrogazione della norma attuale che consente di prorogare le concessioni per l’estrazione degli idrocarburi in mare entro le 12 miglia sino all’esaurimento naturale dei rispettivi giacimenti. La disposizione riguarda esclusivamente le piattaforme e le trivellazioni in mare già oggi in attività che operano a una distanza non superiore a 12 miglia nautiche dalla costa (12 miglia nautiche equivalgono a circa 22 mila metri). I promotori (9 Regioni italiane, fra queste non l’Emilia-Romagna) del referendum vogliono in sostanza che le concessioni abbiano termine secondo la scadenza fissata e non siano prorogate per sfruttare i giacimenti fino all’esaurimento naturale.

La scheda è unica, di colore giallo. 

Il Testo del quesito è questo: Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?

 

SE VINCE IL SI / SE VINCE IL NO O L’ASTENSIONE

Se il referendum ottiene il quorum e vince il Sì viene modificata la legge attuale e quindi le concessioni per l’estrazione degli idrocarburi in mare entro le 12 miglia continueranno fino alla scadenza della concessione stessa ma non più fino all’esaurimento dei rispettivi giacimenti. 

Se il referendum non ottiene il quorum oppure se vince il No la legge attuale resta in vigore e quindi le concessioni per l’estrazione degli idrocarburi in mare entro le 12 miglia potranno continuare fino all’esaurimento naturale dei rispettivi giacimenti. 

 

LE OPZIONI IN CAMPO

Chi vuole far vincere il Sì ha solo una possibilità: andare a votare, votare Sì e avere una prevalenza di Sì nelle urne, sperando di raggiungere il quorum.

Chi vuole far vincere il No ha invece a disposizione due possibilità: può votare No e sperare che i No siano più numerosi dei Sì, oppure può astenersi dal voto, boicottando il referendum, impedendo quindi di raggiungere il quorum e fare in modo che l’esito referendario – qualunque esso sia – non sia valido.

 

GLI ORIENTAMENTI DEI PRINCIPALI PARTITI

  • PD – Ufficialmente il partito guidato da Renzi è per l’astensione sia a Roma che qui in sede locale, anche se diversi esponenti del partito e in particolare la minoranza interna che fa capo a Bersani, Speranza, Cuperlo invita ad andare a votare. Diversi Presidenti di Regione PD hanno promosso il Referendum e in testa ad essi c’è il Governatore della Puglia Emiliano.
  • Movimento 5 Stelle – Invita a votare Sì 
  • Lega Nord – Invita a votare Sì 
  • Forza Italia – Invita a votare Sì 
  • Sinistra Italiana / Sel – Invita a votare Sì 
  • Fratelli d’Italia – Invita a votare Sì
  • Nuovo Centro Destra – Non ha espresso un orientamento di partito a quanto ci risulta
  • Federazione dei Verdi – Invita a votare Sì
  • Possibile – Invita a votare Sì
  • Italia dei Valori – Invita a votare Sì
  • Partito Socialista Italiano – Invita a votare Sì
  • Partito Repubblicano Italiano – Invita a non andare a votare

 

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