Osservatorio Cna sulle piccole imprese: “Cala il peso complessivo del fisco”. Ma occorre fare di più

Il Tax Free Day passa dal 20 agosto del 2014 al 9 agosto del 2015 ma la pressione fiscale in Italia rimane intollerabile, 19,4 punti in più della media europea. In provincia di Ravenna bene Faenza, maglia nera a Cervia

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Il 2015 ha segnato una discontinuità effettiva nelle politiche fiscali. Un beneficio che ha riguardato anche artigiani, micro e piccole imprese. L’anno scorso, infatti, hanno visto calare il peso complessivo del fisco (Total Tax Rate) al 60,9 per cento: il 3,6 per cento in meno rispetto al picco toccato nel 2012 (64,5%). I dati arrivano da “Comune che vai, fisco che trovi”, l’Osservatorio CNA sulla piccola impresa, giunto alla terza edizione, che analizza 124 comuni italiani, a partire da tutti i capoluoghi di regione e di provincia, prendendo a riferimento una impresa individuale, con cinque dipendenti, 430mila euro di fatturato e 50mila euro di utili: l’impresa italiana tipo.

“Tuttavia – sottolinea il direttore della CNA, Massimo Mazzavillani – malgrado una obiettiva ragione di soddisfazione, il livello della pressione fiscale in Italia rimane intollerabile, 19,4 punti in più della media europea, e fortemente penalizzante per l’attività delle imprese”.

Un arretramento ha registrato, di conseguenza, il Tax Free Day, il giorno in cui l’imprenditore può finalmente cominciare a destinare i guadagni aziendali all’impresa e alla sua famiglia, passato dal 20 agosto del 2014 al 9 agosto del 2015.

Per quanto riguarda i quattro principali comuni della provincia di Ravenna, la maglia rosa va a Faenza che si posiziona al 114° posto, con un TTR al 56,1%, seguita da Lugo all’83° con una tassazione del 59,3% e da Ravenna al 75° posto con il 59,6%. Cervia al 36° posto con il 62,9% di TTR, 2 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale.

“L’inversione di tendenza del Total Tax Rate registrata nel 2015 – sostiene Pierpaolo Burioli, presidente dell’Associazione ravennate – è merito della riduzione della pressione fiscale locale, dovuta principalmente alla deducibilità completa dell’Irap del costo dei lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato e dall’esenzione dalla Tari delle aree destinate alla produzione di rifiuti speciali”.

“Per il 2016, purtroppo – prosegue Burioli – il calo della pressione fiscale si arresta, prevedendo addirittura un lieve incremento dello 0,1% derivante dall’aumento programmato dell’aliquota Ivs (invalidità-vecchiaia-superstiti), la contribuzione previdenziale della Cassa artigiani e commercianti, solo in parte attenuato dall’elevazione della franchigia Irap a 13mila euro”.

“Tuttavia – aggiunge Mazzavillani – si può e si deve arrivare a un fisco sostenibile per le piccole imprese. In che modo? Rendere l’Imu sugli immobili strumentali completamente deducibile dal reddito d’impresa; utilizzare le risorse provenienti dalla spending review e dalla lotta all’evasione per ridurre la tassazione sul reddito delle imprese personali e sul lavoro autonomo; introdurre una misura premiale che riduca l’imposizione sul reddito incrementale rispetto al reddito “ideale” stimato dagli studi di settore; definire il concetto di autonoma organizzazione ai fini del non assoggettamento all’Irap; introdurre l’Iri (Imposta sul reddito delle imprese) per consentire alle imprese personali di allineare l’imposizione sui redditi re-investiti in azienda a quella applicata alle società di capitali; redistribuire il gettito derivante dalla tassazione sugli immobili adeguando i valori catastali ai valori commerciali; trasformare le detrazioni relative a spese per lavori edili in crediti d’imposta cedibili agli intermediari finanziari; introdurre il principio di cassa nella determinazione del reddito delle imprese personali in regime di contabilità semplificata; eliminare lo split payment e ridurre la ritenuta sui bonifici, relativi a spese per le quali sono riconosciute le detrazioni fiscali, dall’8 perlomeno al 4 per cento, come in precedenza; evitare di spostare sulle imprese gli oneri dei controlli attraverso un uso intelligente della fatturazione elettronica B2B; agevolare il passaggio generazionale delle imprese individuali tramite la completa neutralità fiscale delle cessioni d’azienda, al pari di quanto previsto in caso di conferimenti. Da dove cominciare? Sicuramente dalla deducibilità completa dell’Imu dal reddito d’impresa, dall’Iri e dal criterio di cassa per determinare il reddito”.

Un ultimo sguardo sul cosiddetto Tax Free Day nei comuni della nostra provincia. Un imprenditore di Faenza comincerà a guadagnare per l’azienda e la propria famiglia dal prossimo 23 luglio, a Lugo dal 4 agosto, a Ravenna dal 5 agosto e a Cervia dal 17 agosto.

I dati di Ravenna (pdf)
I dati di Faenza (pdf)
I dati di Lugo (pdf)
I dati di Cervia (pdf)

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