Il programma della Lista civica La Pigna e di Maurizio Bucci “per la Rinascita di Ravenna”

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C’è chi ci chiama “coraggiosi”. C’è chi ci chiama “patacca”. C’è chi ci chiama “illusi”. In realtà, La Pigna è semplicemente la casa di chi la mattina si alza per andare al lavoro e la sera torna dalle proprie famiglie. Di chi vive la propria città e la vuole più bella per sé e per quelli che verranno. Di chi sottrae tempo alla propria vita quotidiana e si sacrifica e impegna per continuare a viverla e amarla come merita. Probabilmente, sostenere La Pigna per cambiare volto a questa città può sembrare un po’ da coraggiosi. Ma, in fondo, come disse qualcuno, solo chi è abbastanza “coraggioso” da voler cambiare le cose che lo circondano, alla fine, le cambia davvero…Questa è la strofa che campeggia sul sito web della Pigna.

 

Ed è tutta qui la filosofia della lista La Pigna. Una filosofia in cui si riconosce perfettamente l’imprinting di Maurizio Bucci, l’uomo che La Pigna l’ha inventata e lanciata nell’agone politico, candidandosi Sindaco. L’uomo che della Pigna è l’anima e l’animatore.

Il programma lo troviamo sul sito, sono 27 pagine, facili da consultare e da sfogliare.

I cardini del progetto per la rinascita di Ravenna secondo La Pigna sono questi:

  • Sviluppo economico e crescita dell’occupazione
  • Sicurezza, lotta al degrado, forese
  • Servizi comunali efficenti per un nuovo rapporto con il cittadino
  • Comune trasparente ed economico
  • Liberalizzazione dei servizi pubblici
  • Alleanza per il clima
  • Arte, cultura, turismo
  • Solidarietà e salute

 

LA PIGNA: LA PREMESSA E LA PROMESSA

In premessa ecco cosa scrive di sé La Pigna: “La lista civica “La Pigna per la rinascita di Ravenna” nasce dalla volontà di numerosi ravennati stanchi e delusi da una gestione del Comune di Ravenna ininterrotta per quasi mezzo secolo da parte della sinistra, che ha portato il nostro territorio e la nostra comunità in una crisi economica e sociale senza precedenti. Si tratta di cittadini preoccupati per un futuro che, data anche la candidatura a Sindaco proposta dal PD del solito funzionario di partito in linea con la grigia tradizione degli oscuri politici di professione, non potrà che portare alla definitiva rovina di Ravenna. Un regime di governo della città che, dopo essersi avvitato su se stesso, non è più neppure in grado di favorire le cooperative amiche, molte delle quali versano in situazioni di grave crisi o addirittura a rischio di fallimento. Un regime basato unicamente sull’autoreferenzialità, su una concertazione che ha prodotto, anziché sviluppo, solo spartizione e speculazione (vedasi gli esempi di Marinara, Porto Reno, Stepra, Consorzio per i Servizi Sociali, giusto per citarne qualcuno) e devastazione del territorio, oltre che spreco di ingenti risorse pubbliche.”

 

Attacco più netto al Pd e alla sua gestione amministrativa di questi decenni non poteva esserci. Dunque, La Pigna ha certamente il merito di parlare chiaro e di dichiarare subito dove sta e contro chi sta. Gli elettori sono avvisati. La premessa poi continua con la promessa: “I numerosi sostenitori iniziali della nostra lista civica hanno come obiettivo unico la rinascita economica, culturale e sociale della città di Ravenna e del suo territorio, attraverso un programma chiaro e innovativo, incentrato solo sugli interessi collettivi e pubblici. Trattasi di donne e uomini, di tutte le età, che hanno dimostrato nella loro vita di possedere una indiscussa “cultura del fare”, nelle arti, professioni e lavori che svolgono. Persone che ora, considerata la drammaticità della situazione ravennate, intendono direttamente, senza delegare più i partiti tradizionali, sia di governo sia di opposizione, scendere in campo per chiedere il sostegno attivo dei ravennati al progetto per Ravenna. Per questo tutti i sostenitori della lista civica “La Pigna per la rinascita di Ravenna” lanciano un appello forte a tutti i ravennati che, delusi e senza alcuna speranza per il futuro, non intendono più sostenere i partiti tradizionali o preferiscono astenersi nel votare, al fine di stimolare un sostegno attivo e diretto al nostro progetto per una comunità che sia invece viva e forte, che premia il merito e il talento, che sia sicura e solidale con chi è svantaggiato.”

 

LA PIGNA SULLA SICUREZZA

Nel programma della Pigna si legge: “La sicurezza è una questione di cui tutti i cittadini non solo hanno bisogno, ma hanno il diritto di pretendere. I cittadini pagano le tasse affinché le istituzioni garantiscano sicurezza alla propria collettività.”

La Pigna si propone questi obiettivi:

  • più coordinamento delle Forze di Polizia;
  • miglior impiego della Polizia Municipale;
  • superare le zone di degrado;
  • supplire alle carenze del controllo del territorio, dal centro della città alla periferia, fino al forese, da parte delle Forze dell’ordine, ricorrendo all’impiego della vigilanza privata;
  • adottare un numero unico per le emergenze e realizzare una centrale unica per agevolare i cittadini nell’effettuazione delle chiamate di emergenza e mettere gli operatori, che raccolgono le chiamate, in grado di stabilirne la veridicità, di analizzare il grado di pericolo e di inviare sul posto i servizi competenti;
  • implementare gli impianti di video-sorveglianza.

 

LA PIGNA SULL’ECONOMIA

Sulle società partecipate e controllate La Pigna scrive: “L’amministrazione comunale possiede, attraverso la propria controllata Ravenna Holding Spa, azioni di partecipazione e di controllo in nove società di capitali. Si tratta: Romagna Acque Società delle Fonti, Start Romagna, Sapir, Hera, TPer, Ravenna Farmacie, Azimut, Aser, Ravenna Entrate. Le più rilevanti sono nate dalla trasformazione delle ex municipalizzate e dalle loro successive fusioni e tra queste alcune, come Hera, operano in regime di monopolio sul territorio servito, con costi salati per imprese e cittadini, e con scarsa trasparenza. A significare che l’ente comunale ha perso di vista lo scopo della sua mission, organizzare e produrre per la città e la collettività servizi efficaci e a costi contenuti, focalizzandosi in modo esclusivo a coltivare l’ambizione di ente-imprenditore. E’ stata imboccata la strada della liberalizzazione, ma senza creare le condizioni per una effettiva concorrenza. A Hera sono state vendute addirittura anche le reti, fatto che non è accaduto in tantissimi altri Comuni romagnoli. Opacità, professionalismo politico, gestione del potere, clientelismo e conflitto di interessi si sono imposti a trasparenza, competenza, innovazione amministrativa.”

Gli obiettivi della Pigna sono:

  • modificare il rapporto tra Comune, Hera e altre partecipate e controllate, sciogliendo l’ambiguità tra controllore (Comune) e controllate (società di gestione dei servizi) al fine di garantire un reale contenimento dei costi dei servizi al cittadino;
  • superare il conflitto di interessi, con i dividendi agli azionisti che vengono pagati dai cittadini, dalle imprese, dalle associazioni e dagli enti con il caro tariffe;
  • cedere le azioni possedute dal Comune nelle diverse S.p.A. per ricomprare le reti cedute a Hera e garantire così una vera concorrenza quando si dovranno rinnovare le concessioni;
  • sciogliere la Holding S.p.A. che costa oltre 1.5 milioni di Euro all’anno.

Sul Porto, l’Autorità portuale e la Sapir La Pigna dice: “Rilanciare il porto di Ravenna, che detiene un ruolo decisivo per lo sviluppo dell’economia del nostro territorio, significa adeguare l’approfondimento dei fondali, dotarlo di infrastrutture logistiche più efficienti, garantirne la sicurezza ed accogliere nuovi operatori in grado di imprimere un forte dinamismo alle sue attività nell’ambito delle merci che del turismo. In assenza dell’Autorità portuale, la Sapir SpA – società che svolge attività prettamente imprenditoriale, della quale gli enti pubblici detengono il 52,74% delle azioni, cioè la maggioranza assoluta – si era autoassegnata la funzione di supplenza, con l’intento di svolgere un ruolo di indirizzo, di coordinamento e di promozione nell’ambito delle attività portuali. Con l’istituzione dell’Autorità portuale, avvenuta nel 1994, la presenza degli enti locali in Sapir non si giustifica più, anzi contribuisce ad alimentare vaste zone d’ombra e di scarsa trasparenza, come risulta da inchieste aperte dalla Procura e dai giornali locali in questi ultimi anni (si vedano gli articoli usciti in questi mesi, nati proprio dalle denunce della Pigna). In tale contesto l’ultimo presidente dell’Autorità portuale, che non si è mostrato accondiscendente agli interessi di cui è portatrice Sapir, è stato sostituito da un commissario su pressione dei partiti di governo locale, al cui fianco si è registrato l’intervento anche della Lega. Le polemiche di questi ultimi mesi, che si sono inasprite in un conflitto di basso livello, hanno inoltre avuto come conseguenza il blocco del cosiddetto “Progettone”, con il rischio di far saltare un contributo di circa 240 milioni di euro per il miglioramento del porto di Ravenna, in particolare l’approfondimento dei fondali. E’ nostra convinzione che gli enti pubblici debbano uscire da Sapir attraverso una trasparente cessione di tutte le azioni possedute e che le aree possedute da Sapir debbano essere cedute all’Autorità portuale, il solo soggetto che svolge funzioni di indirizzo, di coordinamento e di promozione.”

 

Ed ecco la proposta della Pigna:

  • uscire dal cono d’ombra della scarsa trasparenza e del conflitto di interessi;
  • Sapir potrà operare finalmente senza legami con il Pubblico e competere sul libero mercato come qualsiasi altra impresa e mostrare così tutte le proprie capacità imprenditoriali;
  • le risorse generate dalla cessione delle azioni Sapir contribuiranno a rendere sostenibili i nostri progetti per Ravenna che riguardano investimenti in infrastrutture e strutture pubbliche, aiuti a soggetti a basso reddito, riduzione delle imposte e dei costi dei servizi e delle tariffe, incentivi ai progetti di sviluppo d’impresa e nuova imprenditorialità, sostegno al lavoro, promozione turistica e culturale e investimenti per la sicurezza dei cittadini e del territorio.

 

LA PIGNA SUL TURISMO

Per La Pigna “Ravenna ha otto monumenti Unesco, ha il porto, la darsena di città, il litorale, le zone umide, le pinete, un centro storico molto bello, e, se tutto ciò viene inserito poi nel più ampio contesto romagnolo, si potrà offrire al visitatore e al turista un patrimonio unico carico di forti suggestioni. Nella nostra città il turismo balneare si coniuga con quello della cultura, dell’arte, dell’apprendimento e della conoscenza, ispirandosi in tutte queste sue espressioni al principio della compatibilità e della sostenibilità ambientale. E’ un modello di turismo il cui segno distintivo è l’emozione, senza effetti impattanti sul territorio e senza produrre danni ai luoghi di visita, perché propone la fruizione di beni immateriali e, in quanto tali, rinnovabili e non riproducibili. In questo modello di turismo “Gli itinerari di Teodorico” e “Gli itinerari danteschi”, per esempio, vi rientrano a pieno titolo.”

 

Per La Pigna occorre “dare immediata percezione al visitatore del carattere di Ravenna nei suoi connotati identificativi: universalmente riconosciuta come “città dei mosaici”, si dia immediato e visibile segnale a chi vi arriva, facendogli cogliere questa sua peculiarità. Il mosaico, quindi, deve diventare simbolo di Ravenna, con cartelli che diano il benvenuto in diverse lingue a chi entra in città, come primo segno tangibile della cultura dell’ospitalità. Conosciuta, altresì, come “città di Dante”, immediata deve essere percepita come tale: con brani della Divina Commedia disposti lungo i percorsi che conducono alla tomba di Dante, recitazione di canti danteschi e altre iniziative.”

 

Sulla rete logistica carente La Pigna intende intervenire su Trenitalia e sulla Regione:

  • per migliorare i collegamenti con gli altri capoluoghi e con gli aeroporti;
  • per conseguire di un decoroso livello di qualità dei convogli e di un restyling della stazione;
  • per assicurare il collegamento con le città della riviera romagnola e Bologna con un sistema di trasporto assimilabile a quello metropolitano di superficie, che darebbe un contributo non solo alla riduzione dell’uso dell’auto privata ma benefici per l’ambiente e la sicurezza stradale, e all’efficiente utilizzo del territorio con ricadute sul turismo.

 

Per rilanciare il turismo ravennate secondo La Pigna è “necessario riportare il Museo dell’arredo contemporaneo, realizzare un Museo internazionale del mosaico, realizzare un Museo dantesco da inserire in contenitori edilizi di pregio di proprietà pubblica, quale ad esempio l’ex anagrafe in via Romolo Gessi.”

Secondo La Pigna nell’offerta museale e culturale ci sono troppi soggetti in campo (Curia, Sovrintendenza, Comune, Fondazioni e Mar) e “la loro offerta è disaggregata, con ognuno che organizza in proprio azioni di promozione e di vendita. Una politica promozionale concertata e ricondotta a sistema sarebbe più efficace nei confronti della domanda turistica con ricadute positive su tutti i soggetti, attualmente gelosi del proprio individualismo. Un’offerta aggregata significa offrire un biglietto unico per la visita dei monumenti e dei musei e predisporre trasferimenti agevolati per le diverse visite anche con l’impiego di bici.”

 

Infine sulla tassa di soggiorno La Pigna prevede una “tariffa agevolata rispetto a quella attualmente praticata: la proposta prevede la tariffa unica di 1 euro per persona e per pernottamento, indipendentemente dalla tipologia alberghiera, e mantenere la tariffa di 0.5 euro per le strutture all’aria aperta. L’ammontare della tassa dovrà essere destinata esclusivamente a iniziative promozionali e di marketing, concordate con gli operatori, i quali verranno messi altresì in condizione di controllare in tempo reale on-line introiti e spese e se queste ultime sono coerenti con quanto concordato.”

 

TUTTO IL PROGRAMMA

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