Rinnovato il Contratto di Lavoro dei Metalmeccanici Confimi: interessati 80.000 lavoratori

4.000 dipendenti solo nell'area romagnola. Il nuovo contratto sarà valido fino a maggio del 2019

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Gianni Lusa, presidente di Confimi Romagna, esprime grande soddisfazione per il rinnovo del contratto nazionale della piccola e media industria manifatturiera metalmeccanica di Confimi firmato nei giorni scorsi a Roma: “Uno speciale ringraziamento va al presidente nazionale di Confimi Meccanica Riccardo Chini e al responsabile delle relazioni industriali di Confimi Romagna Giuseppe Vaira, che ha affiancato gli imprenditori nella trattativa che ha portato all’eccellente risultato ottenuto”.

 

“Avere dato – aggiunge Lusa – tempestivamente al settore manifatturiero della meccanica un contratto di lavoro dai contenuti fortemente innovativi è un segnale coraggioso, tenuto conto della debolezza sia della ripresa che dell’aumento del Pil, e di responsabilità, un riconoscimento della qualità della nostra rappresentanza da parte delle organizzazioni sindacali”.

 

Particolarmente soddisfatto anche Paolo Agnelli, presidente di Confimi Industria: “Oggi più che mai siamo consapevoli della necessità di evitare tensioni sindacali che rischierebbero solo di mettere in ulteriore difficoltà un sistema già provato. Ora è il momento dei dialoghi costruttivi che tengano presente prima di tutto le necessità del Paese”.

“Il contratto Confimi – come si legge nel comunicato – costituisce un risultato molto importante per la categoria, perché interessa circa 4000 dipendenti dell’area vasta romagnola e valorizza il ruolo delle relazioni sindacali a beneficio delle tutele dei lavoratori.

Il nuovo contratto, che subentra a quello scaduto il 31 maggio, sarà valido fino a maggio 2019 e si applicherà complessivamente a circa 80 mila lavoratori della piccola e media industria manifatturiera metalmeccanica e dell’installazione di impianti.

Sul fronte della retribuzione, l’ipotesi di contratto tra Confimi e Fim-Cisl e Uilm-Uil prevede un aumento salariale di 25 euro mensili, al 5° livello, a decorrere dal 1° settembre 2016, con l’impegno a definire entro aprile 2017 gli ulteriori incrementi retributivi per il secondo e terzo anno di vigenza del contratto.

È prevista una “una tantum” di 75 euro per i mesi di giugno, luglio e agosto correnti.

Dal 2017 viene estesa la sanità integrativa a tutti i lavoratori (che non vi rinuncino espressamente) e ai loro familiari, si introduce il diritto soggettivo alla formazione professionale, si avvia il percorso della riforma dell’inquadramento che prevede l’introduzione di un sistema a fasce professionali entro la vigenza del contratto. Sul fronte del lavoro sono previste innovazioni in tema di orari e conciliazione vita-lavoro, tra cui l’orario plurisettimanale programmato, il lavoro agile, il frazionamento a ore dei congedi parentali, i permessi per favorire il ricongiungimento familiare degli immigrati.

Viene normato l’istituto delle ferie solidali, con la possibilità del lavoratore, su base volontaria, di cedere una quota di ore di permessi e ferie a colleghi che ne abbiano necessità per gravi ragioni di cura e assistenza familiare.

Regolato l’istituto dell’apprendistato per favorire l’alternanza scuola lavoro e i percorsi di alta qualificazione.

Si introduce un nuovo strumento, denominato “Socrate“, di ingresso e stabilizzazione al lavoro delle donne (tout court), dei giovani, dei disoccupati da oltre 24 mesi, degli ultracinquantenni con un salario tabellare specifico, ridotto di circa il 15 per cento, per un periodo da sei a diciotto mesi massimo. In caso di mancata conferma è stabilita l’erogazione al lavoratore dell’intera differenza retributiva. È previsto, infine, l’impegno all’utilizzo degli ammortizzatori sociali di tipo conservativo nelle crisi aziendali e il rispetto dei criteri sociali di scelta nei casi di mobilità”.

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