Arci Ravenna, sui profughi: “La politica non può farsi promotrice di atti di intolleranza”

Da notizie riportate da diversi organi di stampa siamo venuti a conoscenza della volontà di una forza politica di manifestare di fronte all’Hotel Solaria di Marina Romea dove sono alloggiati 26 richiedenti asilo. Persone prima di tutto. Persone traumatizzate da esperienze e viaggi pericolosi, povertà assoluta, condannate nuovamente “alla deriva”, nonostante l’impegno di volontari e militari impiegati nei soccorsi di cui si ha quotidianamente cronaca.

La politica non può farsi promotrice di atti di intolleranza. L’accoglienza è un servizio pubblico, previsto per legge, che non può essere impedita. Non vogliamo arrenderci al presente e accettare che gli episodi di Goro e Gorino stabiliscano un precedente da replicare. Da sempre crediamo nel ruolo di programmazione e regia che dovrebbe essere guidato dagli enti locali nel loro complesso, con la fattiva collaborazione delle reti sociali sul territorio, il Terzo Settore in primis.
Come Arci lo diciamo da sempre, in quanto solo con una valutazione dell’impatto sociale e la promozione della mediazione sociale di soggetti competenti nella comunità che accoglie è possibile non alimentare derive profondamente razziste. C’è bisogno di uno sforzo da parte di tutti perché all’accoglienza materiale, imprescindibile per le persone, si accompagni una intensa, decisa e irrinunciabile azione di ripristino della cultura dell’accoglienza.
C’è bisogno di dire con forza che a queste azioni senza cuore e senza testa, non vogliamo più assistere. La società civile nelle sue diverse forme organizzate non può essere da sola a sostenere questo. Al di là delle ripercussioni elettorali che questi temi alimentano, bisogna restare umani e la politica di ogni livello territoriale e le Istituzioni devono pronunciarsi e attivarsi per mantenere la rete sociale dove ancora esiste e ricostruirla dove appare distrutta.

Arci Ravenna