Consumo di territorio, Ravenna maglia nera in regione? Andrea Maestri interroga il ministro Galletti

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Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha risposto ad un’interrogazione del parlamentare ravennate di Possibile, Andrea Maestri, sugli alti livelli di consumo di suolo a Ravenna, che emergono da un rapporto Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che indica Ravenna come il Comune con il valore più alto di suolo consumato pro capite. Ne da notizia l’agenzia di stampa Dire in una nota.

Secondo il ministro però, il consumo di suolo nel territorio di Ravenna non è così allarmante: “la percentuale di suolo consumato riferita all’intera superficie comunale è solo dell’8,2%, valore più basso di tutte le città della regione Emilia-Romagna e tra i minori nel contesto nazionale”.

Nella sua interrogazione Maestri cita l’11esimo rapporto sulla “Qualita’ dell’ambiente urbano” di Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Secondo il quale “il Comune con il valore più alto di suolo consumato pro capite è quello di Ravenna che ha raggiunto valori incredibilmente superiori a quelli medi, ovvero superiori ai 500 metri quadrati ad abitante”.

Ciò significa che “il territorio e il suolo di Ravenna sono consumati a una velocità pari a quella di una metropoli”, circa 9.000 ettari l’anno, “un valore ben al di sotto dei 33.000 di Roma, ma quasi pari a grandi città come Milano e Torino”. Infine a Ravenna, conclude Maestri, “spetta anche la maglia nera regionale del consumo di suolo totale, dato che Ferrara si ferma a 6.500 ettari, Bologna a 5.000, mentre Forlì e Rimini non vanno oltre i 3.000″.

Sulla base del sistema di monitoraggio regionale, replica Galletti, “ogni comparazione tra città deve essere interpretata anche alla luce delle differenze in termini di estensione e caratteristiche dei diversi territori comunali”. Quello di Ravenna, oltre 650 chilometri quadrati, è il secondo Comune più esteso d’Italia, per cui “il dato sul consumo totale di suolo va interpretato rapportandolo a quello di intensità di consumo rispetto all’estensione“. Da qui la percentuale bassa dell’8,2%.

E, aggiunge Galletti, anche il valore sul suolo consumato pro capite “risente dell’estensione territoriale” e del forese a minore densità abitativa ma con una maggiore presenza di fabbricati, spesso rurali, non utilizzati e di infrastrutture extraurbane. Da qui valori “mediamente più alti rispetto ai capoluoghi di provincia emiliano-romagnoli, nei quali si concentra il 25% del consumo di suolo totale, ma il 36% della popolazione regionale”.

“Da non trascurare – prosegue – pure la presenza sul territorio ravennate degli insediamenti e delle infrastrutture legate al sistema portuale e del polo industriale di rango nazionale”. Comunque, conclude il titolare dell’Ambiente, “il ministero continuerà a tenersi informato nonchè a svolgere un’attività di monitoraggio sulla materia in questione”.

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