Viaggio a sinistra / 7. Parla Paolo Galletti coordinatore regionale dei Verdi

Più informazioni su

Nel nostro viaggio a sinistra non potevano mancare i Verdi, che a lungo hanno rappresentato un pezzo importante del centro sinistra italiano sia al governo che all’opposizione, anche se negli ultimi anni la loro stella si è appannata e oggi il sole ride un po’ meno. I temi ecologisti e ambientalisti sono più trasversali di ieri ma Paolo Galletti – coordinatore regionale dei Verdi – è deluso del trattamento riservato a queste emergenze fondamentali sia dal centro sinistra sia dal M5S e sogna un movimento verde di nuovo forte e influente.

 

L’INTERVISTA

Galletti, lei è coordinatore regionale dei Verdi. Partendo da un’ottica regionale, dunque, come si collocano i Verdi rispetto al governo della Regione guidato dal Partito Democratico?

«I Verdi oggi si collocano fuori dalla maggioranza. Abbiamo partecipato al centro sinistra che ha eletto questo governo regionale ma la coalizione non esiste più nei fatti per via della gestione centralistica e individualista, molto in stile renziano, per cui si è contraddistinta. Le decisioni non sono discusse in maniera preventiva, ma vengono prese unilateralmente. Non facciamo più parte di questa compagnia, non per colpa nostra. Con Errani abbiamo fatto parte della maggioranza per 15 anni facendo leggi importanti, anche sul sociale. C’era un confronto, in passato, ma oggi questo non va più di moda, perciò andiamo avanti da soli.»

 

Più in generale com’è il vostro rapporto con le amministrazioni locali, quasi tutte a guida PD?

«Siamo pragmatici: se si trovano accordi di programma giusti siamo pro alleanza se no siamo autonomi. A Lugo alle elezioni abbiamo presentato un nostro candidato sindaco perchè il PD non ha voluto trovare accordi. A Ravenna abbiamo partecipato alla lista Ravenna in Comune. A Bologna ci siamo presentati da soli e per il ballottaggio abbiamo fatto un accordo con un candidato di sinistra che però non è rimasto coerente con i punti del programma. A Budrio le cose hanno funzionato. Non c’è una linea pregiudiziale, se si trova un accordo e volontà di lavorare insieme noi siamo disponibili. Noi vorremmo un centro sinistra come si deve, ma se la questione ecologista non viene posta noi continuiamo a correre da soli.»

 

In definitiva, qual è il vostro giudizio attuale sul PD e quali i vostri rapporti con il principale partito del centro sinistra?

«Col Pd sul piano nazionale il rapporto è negativo perche l’Italia, che in poco tempo era diventata leader delle rinnovabili, ha subìto uno stallo con Renzi. Per non parlare della vicenda trivelle: di una regressione culturale incredibile. Allo stesso modo sono caduti i 5 stelle con la faccenda dello stadio a Roma: l’ambiente non c’è. Oggi si sente in Italia la mancanza di una forza politica ecologista che è invece presente in tutti i paesi europei, nonchè a livello internazionale. Mentre nella società italiana vanno avanti molte esperienze di economia verde, nella politica queste cose oggi non sono rappresentate e serve una forza politica che metta in prima linea il green new deal.»

 

A Ravenna siete all’interno della lista Ravenna in Comune con altre forze di sinistra, in alternativa al PD. Come giudicate questa esperienza?

«È ancora presto per giudicarla. Sicuramente è un tentativo di incontro fra le varie culture di sinistra. Intanto la consideriamo positivamente, poi vedremo. Ravenna andrebbe valorizzata di più in materia di ecologie fossili. Anche a sinistra c’è stata l’illusione che le tematiche ecologiste venissero incluse nei programmi, ma poi abbiamo visto che non erano considerate in maniera degna.»

 

Come giudicate la creazione del nuovo movimento Articolo Uno MDP formato da chi è uscito dal PD?

«Con Articolo Uno si è aperto un dialogo: se sono rose fioriranno. Come ho già detto non seguiamo linee pregiudiziali, se c’è disponibilità noi ci siamo.»

 

A sinistra ci sono anche Sinistra Italiana e Pisapia? Un campo un po’ affollatto non le pare?


«Sì. È un vizio della sinistra fare queste cose. Tutte queste sigle creano disorientamento e confusione. Molto dipende dalla legge elettorale che si farà, io penso e spero che vengano create coalizioni per evitare sbarramenti. È vero anche che esistono dei contenuti che distinguono le forze, bisogna vedere i singoli programmi.»

 

Parliamo del Movimento 5 Stelle, che, fra le varie cose, segue da sempre una linea molto impegnata sui temi ambientalisti. Qual è il vostro rapporto con il movimento?


«Il MoVimento 5 Stelle ha usato alcuni temi dell’ambientalismo in funzione anti politica e anti casta però in genere utilizza quelli meno scomodi. La linea che portano avanti mira a strumentalizzare l’ambientalismo per distruggere un ceto politico, non per costruire cose. A livello locale possiamo essere d’accordo su alcune questioni, ma quando poi si va nel concreto loro non si esprimono, non si interessano delle questioni principali.»

 

Andrete a votare alle primarie del PD? Ed eventualmente per chi?

«Non andiamo a votare e non ci schieriamo. Io personalmente registro che ci sono candidati che vorrebbero fare il centro sinistra a cui sono interessato e altri di cui non mi importa nulla. Noi comunque non diamo nessuna indicazione.»

 

Come vi presenterete alle prossime elezioni politiche? Da soli? Con altre forze politiche di centro sinistra? E quali?

«Dipenderà dalla legge elettorale, oggi non siamo in grado di dirlo. Alle europee ci presenteremo da soli ma per le politiche è ancora presto. Ne discuteremo quando capiremo che legge c’è e quali sbarramenti prevede. È chiaro che al di la di questo la cosa principale è trovare un accordo programmatico sulle cose da fare e non vedo semplice un accordo col PD se questo non cambia radicalmente. Sulle forze di sinistra vediamo cosa propongono: nonostante il lavoro sia l’obiettivo principale, non possiamo schierarci a favore di soluzioni che mettono a rischio la nostra salute e l’ambiente, le nostre priorità restano.»

 

A cura di Chiara Graldi

Più informazioni su