Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale con ANPI per un 25 aprile di Pace e Unità

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Con l’ANPI per un 25 aprile di Pace e di Unità. È questo lo slogan sostenuto dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale che sottolinea come “Ai crescenti venti di guerra e ai terrorismi di vario segno si risponde con parole e con azioni di pace”. La sezione ravennate del coordinamento fa dunque propria l’adesione del CDC nazionale all’appello per la pace promosso da ANPI, CGIL, CISL, UIL, ACLI e ARCI. “Si avvicina il 25 aprile – dicono -, data che, nella storia italiana recente e presente ha un valore immenso”.

“In quel giorno del 1945 il popolo italiano ritrovò la pace e la libertà – sottolineano dal coordinamento ravennate -. E fu l’Uunità delle forze antifasciste a garantire la ricostruzione, materiale, politica e civile del paese. Fu quell’Unità a ridare dignità al popolo italiano. Fu con quella Unità che si scrisse la Costituzione della Repubblica”.

“Abbiamo sentito – aggiungono -, in questi giorni, parole che non corrispondono alla gravità del momento. Andare divisi al 25 aprile? Prendere le distanze da ANPI in un giorno come questo, che deve essere di piena unità nazionale? Punirla per avere sostenuto il NO al recente referendum costituzionale? Cosa direbbero Madri e Padri Costituenti? Direbbero che ci sono momenti in cui il conflitto politico va sospeso, quando i valori dello stare insieme nella Repubblica vengono per primi. Il 25 aprile è il primo di questi momenti”.

Da queste basi parte il Coordinamento ravennate per rivolgere alla cittadinanza due inviti: i primo, ad inviare la propria adesione all’appello di ANPI scrivendo a ufficiostampa@anpi.it. Il secondo, a partecipare con spirito unitario a tutte le manifestazioni, nazionali e locali, promosse da ANPI in occasione del 25 aprile.

Di seguito, riportiamo integralmente un comunicato stampa sul tema, divulgato dal Comitato per il No al referendum costituzionale e dal Comitato contro l’Italicum

PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE

Il Comitato per il No nel referendum costituzionale e il Comitato contro l’Italicum appoggiano e sottoscrivono la posizione promossa dall’Anpi, insieme ad altre associazioni e organizzazioni sindacali, che esprime grande preoccupazione per il clima di guerra che in queste ore sembra avere preso il sopravvento e invitano i Comitati territoriali e i singoli cittadini ad aderire al loro appello.

Sembra di assistere ad una folle rincorsa verso posizioni di guerra che arrivano a parlare, senza timore, addirittura di guerra nucleare, che, come sappiamo, segnerebbe la fine della civiltà stessa sul pianeta.

E’ una folle rincorsa che deve essere fermata, riprendendo anche le posizioni di grande allarme che in questo senso ha espresso papa Francesco. Purtroppo da tempo la questione degli arsenali atomici non è al centro dell’attenzione, come dovrebbe essere, e ci si deve porre l’obiettivo di rilanciare un’azione per il disarmo atomico bilanciato e controllato. Inoltre questa rincorsa agli armamenti convenzionali e atomici crea un crescente uso distorto delle risorse disponibili che vengono sottratte alla lotta alla fame e alla povertà e per togliere dall’abbandono intere aree del mondo, di cui il fenomeno della migrazione biblica, che investe anche il nostro Paese, è un aspetto.

Per questo i Comitati invitano a fare del 25 aprile una grande opportunità non solo per ricordare con orgoglio la resistenza e la riconquista della democrazia (sempre da proteggere visto l’esito drammatico del referendum costituzionale che ha sancito la trasformazione della Turchia in un ordinamento autoritario), ma anche il referendum del 4 dicembre con il quale la grande maggioranza degli italiani ha respinto, grazie anche al ruolo svolto dall’Anpi,  il tentativo di stravolgimento della Costituzione italiana e,  ancora di più, ha chiesto di valorizzare la nostra carta fondamentale che detta regole nette e chiare contro l’uso della guerra, anche convenzionale, e per regolare i conflitti tra i Paesi (art. 11: l’Italia ripudia la guerra), imponendo che l’azione internazionale della Repubblica sia orientata a costruire la pace e la giustizia fra le Nazioni”.

Occorre cogliere l’occasione del 25 aprile per fare riuscire le manifestazioni promosse dall’Anpi e per partire proprio da questo appuntamento per dispiegare un forte movimento contro la guerra e per la pace, riportando nelle sedi politiche e istituzionali internazionali le iniziative per risolvere i conflitti.

Nessuno può assistere indifferente.

Nessuno può assumersi la responsabilità di lasciare che l’attuale deriva verso l’uso della guerra produca esiti irreparabili.

 

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