Grandine e brinate mettono a rischio la produzione frutticola e i vigneti in provincia di Ravenna

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Non bastavano le grandinate e le forti raffiche di vento che si sono susseguite a metà aprile a compromettere parte della produzione agricola della stagione: nelle mattinate del 20, 21 e 22 aprile forti escursioni termiche hanno provocato brinate diffuse in diverse località della provincia, provocando ulteriori gravissimi danni al settore.

Le zone più colpite sono state il faentino e in particolare Pieve Corleto, Reda, Albereto, San Giovannino, Basiago, San Pier Laguna, Granarolo, Pieve Cesato, Fossolo; il territorio lughese in particolare San Potito, Bagnacavallo, Villa San Martino, Voltana e, nel ravennate, San Pietro in Campiano.

Anche i fondovalle di Brisighella e Casola Valsenio potrebbero essere stati interessati da abbassamenti termici in grado di provocare danni a frutteti e vigneti.

 

“Le colture colpite maggiormente sono state la vite ed il kiwi dove sprovvisti di impianti antibrina – spiega il presidente della Cia di Ravenna, Danilo Misirocchi -. Anche altre colture da frutto hanno riportato danni. In certi casi la produzione è stata azzerata, in altri casi vi saranno danni in percentuale da valutare. Visivamente l’impressione peggiore è data dai vigneti con tutti i germogli “lessati” dal gelo”.

 

Maggiore o minore entità dei danni da brina, su impianti anche a poca distanza l’uno dall’altro, sono da collegare alle particolari situazioni microclimatiche locali, allo stato vegetativo delle piante, alla varietà, per fare alcuni esempi.

 

“Il reddito delle aziende agricole a seguito di questa duplice mazzata è messo a dura prova – continua e conclude -, ma anche le ripercussioni sull’indotto saranno significative in quanto in alcune zone il raccolto è stato compromesso totalmente. L’Unione europea prevede lo strumento assicurativo come unica arma a difesa delle colture colpite dalle calamità atmosferiche e, proprio per questo motivo, le procedure per la stesura del PAI ( piano assicurativo individuale) dovrebbero essere celeri e semplici mentre oggi ci troviamo ancora in grande difficoltà per la chiusura dei PAI del 2015: urge un provvedimento normativo in grado di superare questa situazione paradossale che non favorisce, da parte delle imprese, il ricorso all’assicurazione”.

 

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