Chicchi (Terre di Dante): bisogna muoversi per correggere l’errore, il Treno di Dante non va perduto

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Giuseppe Chicchi – ex Sindaco di Rimini, ex Assessore regionale al turismo e Parlamentare – si occupa da alcuni anni dei progetti di valorizzazione in chiave turistica della figura di Dante e delle terre di Dante. E proprio Terre di Dante si chiama il Parco Letterario da lui lanciato così come Terre di Dante è il progetto a cui sta lavorando Chicchi insieme a Ivan Simonini, un progetto culturale e turistico presentato alcuni mesi fa proprio a Ravenna. 

Proprio Chicchi si è occupato, in particolare, del famoso quanto negletto Treno di Dante, che nelle intenzioni dei propugnatori dovrebbe essere valorizzato in chiave culturale e turistica e collegare le due città dantesche per antonomasia, Ravenna e Firenze. Dovrebbe. Se ne parla da anni. Parole, appunto. Nei fatti ancora nulla. Ora c’è questo annuncio del ministro Dario Franceschini su una legge per le Ferrovie Storiche, che omette completamente quanto inspiegabilmente la tratta dantesca. Semplice dimenticanza, equivoco o peggio?

 

Chicchi, lei ne era al corrente?

“No. Io non ne sapevo nulla. – dice – Mi sembra la solita cosa all’italiana, con un annuncio dall’alto senza che Regioni, Comuni, Sindaci e Parlamentari locali o privati che si occupano di queste cose ne siano al corrente. Quanto meno c’è un deficit di comunicazione. Mi auguro che sia una proposta di legge del Governo e in quanto tale si possa perfezionare e correggere, riuscendo a inserire il Treno di Dante fra le Ferrovie di interesse storico.”

Ma come è possibile una dimenticanza di questo genere? In regione se ne parla da tempo, il 2021 è alle porte e Franceschini oltretutto è di Ferrara…

“Me lo spiego solo con la sciatteria, il pressapochismo. O forse alla base c’è un equivoco: la linea Faenza-Firenze è attiva. Forse per questo non è rientrata fra quelle da considerarsi “storiche”. Ma non inserire questa tratta in una legge sulle Ferrovie Storiche è chiaramente un errore. Fra l’altro, ne parliamo da tanti anni. Ci sono tante proposte in campo. C’è il Settimo Centenario di Dante dietro l’angolo.”

Firenze che dice?

“Beh, Firenze purtroppo ci crede meno di noi. Siamo noi che vogliamo promuovere questa tratta storico-paesaggistica legata ai luoghi e alla figura di Dante. Firenze in realtà ha paura di perdere turisti e quindi fa orecchie da mercante. Pensi che c’era una proposta sul tappeto, fatta appena pochi anni fa dall’allora Assessore Peri dell’Emilia-Romagna, per potenziare in chiave turistica quella tratta, una proposta che fu presentata al suo omologo toscano e, incredibilmente, non ottenne mai risposta. Comunque, recentemente, alla BIT di Milano mi pare, è stato presentato un nuovo prodotto chiamato le Vie di Dante, sponsorizzato da molti, che comprende la ferrovia faentina. L’idea resta viva.”

Insomma, tutti sanno di questa cosa, tutti ne parlano, ma non si riesce a quagliare…

“Pare sia così. Ma ora spetta a noi darci da fare. Alla Regione, ai nostri Parlamentari, ai Sindaci: bisogna lavorare per correggere questo errore e fare in modo che il Treno per Dante sia inserito a pieno titolo fra i treni di interesse storico e paesaggistico come previsto dalla legge annunciata da Franceschini.”

Già. Se non ora quando?

 

A cura di P. G. C. 

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