Michele de Pascale: preferisco i fatti alle parole. È stato un 2017 ricco di scelte per il futuro

La sicurezza, l'Hub Portuale, l'Eni e il GNL, il Palasport e la Darsena, il turismo: le principali scelte del 2017 per Ravenna in questa intervista - NEL VIDEO GLI AUGURI DEL SINDACO AI RAVENNATI

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“Un cittadino mi può criticare, può dire che non è d’accordo con me, che ho fatto scelte sbagliate. Ma non mi può accusare di non avere fatto delle scelte in questo 2017. Questo proprio no.” Ecco, in questa frase c’è tutto l’orgoglio di Michele de Pascale, il Sindaco dell’energia per Ravenna e del cambio di passo, come si è presentato agli elettori staccando il pass per Palazzo Merlato un anno e mezzo fa. Lui ha lavorato molto e parlato poco nel corso dell’anno. E dice che è giusto così. Perchè ci vuole sobrietà. E soprattutto ci vogliono fatti, non parole.

Ed è convinto di averne prodotti di fatti. Sa che certi risultati si vedranno più avanti. Ma pensa di avere messo nel sacco già tanta roba per il futuro della città, a partire dallo sblocco del progetto dell’Hub Portuale. Resta la spina nel fianco della sicurezza, una ferita sempre aperta e sulla quale dice, in sostanza, che dobbiamo attrezzarci meglio e dobbiamo anche abituarci all’idea che il mondo è cambiato e che non è più tempo della Ravenna in cui si esce di casa lasciando la porta aperta. Già, ce ne siamo accorti da tempo.

 

 

L’INTERVISTA

Italia Oggi prima e Il Sole 24 Ore poi hanno declassato Ravenna per quanto riguarda la qualità della vita. Lascia pure che queste statistiche lascino il tempo che trovano, sono comunque segnali. E il segnale più brutto arriva sul terreno della sicurezza, anche perché negli ultimi tempi abbiamo avuto furti e spaccate a ripetizione. I cittadini sono allarmati e chiedono cosa fa il Comune? Cosa fa il Sindaco? Pur sapendo tutti noi che il Comune non ha poteri particolari in materia di sicurezza, la domanda è lecita.

“Chiaramente siamo allarmati e preoccupati anche noi per questi episodi, anche recenti, che hanno coinvolto la città e tutto il territorio, in cui sono stati presi di mira soprattutto gli esercizi commerciali. Polizia e Carabinieri stanno lavorando duramente e hanno messo a segno alcune importanti operazioni, altri sviluppi potrebbero esserci a breve. Noi collaboriamo con le Forze dell’Ordine al massimo grado. In questi mesi e in queste settimane, i Carabinieri ci hanno chiesto interventi per coadiuvarli e affiancarli nella loro azione, per esempio rimuovendo ostacoli e situazioni di pericolo, sistemando certi elementi di arredo urbano, impegnando la Polizia Municipale. Tutte cose che abbiamo fatto con il massimo tempismo. La collaborazione è forte ed è molto positiva.”

Evidentemente non basta.

“È vero. Gli eventi ci dicono che ancora non basta, dobbiamo alzare il livello di guardia e aumentare ancora lo sforzo. Perché quando le cose si fanno per bene e con caparbietà i risultati arrivano.”

Cioè?

“Mi riferisco a tutto il lavoro che abbiamo fatto per il contrasto all’abusivismo sulle spiagge, che ha dato risultati straordinari. E mi riferisco anche alla nuova situazione che si è creata nel Quartiere Farini, nella zona della stazione, di cui anche i residenti ci hanno dato atto. Avevamo promesso una svolta nell’impegno della Polizia Municipale e quella svolta c’è stata. E ancora non sono entrati in servizio i nuovi agenti, per l’ingresso dei quali stiamo facendo ora il concorso. Dove il Comune ha un ruolo diretto per contrastare degrado, abusivismo e delinquenza stiamo facendo il nostro dovere e posso assicurare che aumenteremo ancora il nostro impegno. Inoltre, collaboriamo con il Prefetto e con le Forze dell’Ordine per affiancare il lavoro straordinario che essi stanno facendo. Stanno veramente dando il massimo. Fra l’altro, sono state messe a segno anche operazioni estremamente importanti, come il sequestro di 2,5 tonnellate di droga e l’arresto di una pericolosa banda di trafficanti.”

In tema di sicurezza c’è il grande problema della nostra legislazione, troppo permissiva probabilmente verso chi delinque. Registriamo difficoltà nella possibilità di assicurare i delinquenti alla giustizia e in particolare nel garantire la certezza della giusta pena per chi delinque. Su questo che cosa si sente di dire?

“Dico che per tenere fuori dalle carceri i colletti bianchi colpevoli di reati finanziari abbiamo fatto leggi che consentono di lasciare fuori anche chi si rende colpevole di furti e rapine. Abbiamo normative molto, troppo permissive. E io non me la prendo con i giudici, perché i giudici applicano le leggi che ci sono. Anzi, io mi sento di esprimere un forte apprezzamento per il lavoro della magistratura nel nostro territorio.”

Quindi il suo auspicio è che il prossimo Parlamento legiferi per rendere più severe le pene e nella direzione di garantire la certezza della pena?

“Sì, credo che questa debba essere una priorità. E io appoggerei quei parlamentari che si adoperassero in questo senso.”

In tema di sicurezza, a parte il supporto alle Forze dell’Ordine e all’impegno più ampio della PM, avete previsto anche investimenti tecnologici: illuminazione, videosorveglianza, strumenti di controllo sulle strade.

“Sì. Investimenti per la sicurezza sulle strade, con il sistema targa system, soprattutto nel forese, mentre in città investiremo in particolare nella videosorveglianza.”

Anche lei, come il Comandante dei Carabinieri, non crede più di tanto nella diffusione di dati e statistiche. Lui dice, i dati ci raccontano che i reati sono in calo, ma se poi questi dati contrastano con il sentimento diffuso fra la popolazione c’è il rischio di un corto circuito, quindi meglio lasciar stare i numeri. Lei che ne pensa?

“Sono assolutamente d’accordo. È la linea comune che ci siamo dati con il Tavolo sulla Sicurezza che fa capo al Prefetto. Il punto non è che se i reati calano del 10% abbiamo vinto alla Lotteria, mentre se crescono del 5% siamo finiti all’Inferno. Non ha senso ragionare in questi termini. Il fatto è che il nostro è un territorio ricco e fa gola alla delinquenza. Dunque è un territorio sotto attacco, perciò bisogna essere sempre all’altezza della sfida. Dobbiamo alzare sempre di più la guardia, tutti. Se una volta questa era una terra in cui si poteva uscire di casa senza chiudere a chiave la porta, adesso bisogna uscire di casa solo dopo aver inserito l’allarme. I tempi sono cambiati, purtroppo, e dobbiamo farcene una ragione.”

Molti cittadini fanno il collegamento troppi immigrati uguale troppa delinquenza. Lei più volte ha ribadito che questo accostamento non le garba.

“Io insisto nel dire che fra gli immigrati ci sono persone che delinquono come fra gli italiani. E che ci sono tanti immigrati perbene che vogliono solo lavorare e vivere in pace, esattamente come la maggior parte degli italiani. Contesto in radice l’associazione fra immigrazione e criminalità. Ma mi permetta di aggiungere una cosa, a cui già abbiamo accennato. Il sistema normativo piuttosto lassista che noi italiani ci siamo dati e il tasso di impunità che ci siamo consentiti funziona da attrattore anche per quegli stranieri che vogliono delinquere. Se ci fossero leggi più severe per tutti, qui ci sarebbero forse anche meno stranieri intenzionati a delinquere. Così come meno italiani che delinquono. Chi delinque è sempre colpevole, ma le leggi buone o cattive le abbiamo fatte noi italiani, non gli stranieri.”

 

 

L’HUB PORTUALE, L’ENI, IL GNL

Il Progetto dell’Hub Portuale Ravenna è ben incardinato, finalmente.

“Sì. Anche se ad essere onesti dal momento in cui si è cominciato a parlarne al momento in cui si comincerà a scavare sarà passata un’eternità, cioè una specie di record di lentezza.”

Già, ma mi riferivo all’ultimo progetto, non allo stallo precedente, su cui già è stato detto tutto o quasi.

“In questo caso, invece, s’è fatto in fretta. Dal momento in cui il progetto è stato presentato ai primi procedimenti autorizzativi il passo è stato per fortuna molto breve. C’è già stato il sì del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e ora siamo all’esame del CIPE. Se non ci fosse il problema della fine della legislatura, nell’arco di qualche mese il progetto potrebbe essere approvato. Ne sono certo. Il CIPE può continuare a lavorare anche a Camere sciolte, per cui confido che comunque l’intoppo sarà minimo e che l’approvazione arriverà abbastanza presto. E dopo il sì del CIPE la strada sarà tutta in discesa. Dopo il dilemma non sarà più si scava o non si scava. Dopo il punto è scavare come e quando, lavorando bene e nei tempi giusti.”

C’è chi sostiene che questo progetto nasce vecchio e inutile. Che 12,5 metri non è granchè per la competizione futura del Porto di Ravenna?

“No, non sono affatto d’accordo. Parlare di progetto nato vecchio significa non conoscere la realtà dei nostri porti. Venezia, il nostro principale competitor in quest’area, dopo il Mose ha fondali a 12,5 metri e non potrà più andare oltre. Noi con questo progetto andremo entro qualche anno a 12,5 metri e ci metteremo nelle condizioni di andare oltre, fino a 14,5. Già a quota 12,5 saremo il 2° porto dell’Adriatico dopo Trieste. E ricordiamo che questa è un’opera di escavo dei fondali di enormi dimensioni, non ha precedenti, forse è una delle più grandi in Italia, se non la più grande. Parliamo di 235 milioni di euro e di 4 milioni di tonnellate di materiali da smaltire.”

Rimaniamo in area portuale e parliamo degli impegni e degli investimenti dell’Eni a Ravenna per l’offshore e per la chimica. Si concretizzano questi impegni e quando?

“A gennaio faremo il punto con Eni su tutte le questioni aperte. Per quanto ne so io, Eni sta mantenendo tutti gli impegni presi e dunque mi aspetto che la verifica di gennaio sia positiva. Naturalmente perché gli impegni Eni a Ravenna producano poi tutti i loro effetti benefici in termini di lavoro e reddito ci vorrà un po’ di tempo. Mi riferisco in particolare all’offshore. Ma abbiamo grandi aspettative anche per la chimica, che fino a pochi anni fa veniva data per morta, a Ravenna e non solo. Ci aspettiamo che a gennaio venga annunciato il nuovo investimento Eni e se questo avverrà sarà un fatto estremamente importante per il rilancio di un nuovo comparto chimico a Ravenna.”

A quando la chiusura di Angela Angelina?

“Noi abbiamo insistito su questo punto e abbiamo strappato un impegno chiaro a Eni. I giacimenti strategici sono statali e quindi è lo Stato che ora deve decidere se rinunciare o meno all’estrazione per non procurare ulteriori danni all’ambiente. Noi riteniamo che continuare ad estrarre lì non sia più economico: sono più i danni ambientali che i vantaggi economici. Speriamo che lo Stato convenga al più presto su questo punto.”

Impianto GNL – PIR. Dunque è chiaro che si farà. Malgrado tutte le preoccupazioni dei cittadini. Per quanto vi compete, voi dite che è sicuro e si può fare.

“Sì, perché questa è una città che vuole attirare investimenti ed è favorevole agli investimenti. Soprattutto in relazione all’economia portuale. Ma è una città che pretende anche molto. Cioè Ravenna pretende che le istruttorie, le verifiche, le procedure, i controlli, le norme di sicurezza, tutto sia fatto secondo le regole. Gli standard debbono essere quelli più elevati in termini di sicurezza per l’ambiente e per le persone. Tutte le autorità preposte a rilasciare le autorizzazioni dicono che le cose sono state fatte in maniera corretta. In nove mesi, tutti coloro che dovevano valutare il progetto lo hanno valutato e hanno detto sì, dall’Arpae ai Vigili del Fuoco, dall’Autorità Portuale al Comune. Tutti concordemente.”

Nove mesi, una specie di record di velocità.

“In un certo senso sì. Cioè, è un fatto importante. Qui facciamo le cose come vanno fatte e siamo in grado di farle anche in tempi brevi. Fra l’altro il progetto nel frattempo è stato anche cambiato rispetto alla prima stesura, migliorato sulla base di alcune precise richieste. Il messaggio che Ravenna manda in questo caso è: se uno fa le cose per bene, a Ravenna le può fare.”

Una delle richieste dei cittadini è quella di mettere in sicurezza la Baiona, la strada che serve l’area industriale e sulla quale si incanala un traffico infernale, destinato ad aumentare con l’impianto GNL – PIR e con la crescita dei traffici del porto. Cosa avete intenzione di fare?

“Purtroppo la superficie a disposizione della strada è molto limitata, non abbiamo margini di modifica, possiamo realizzare qualche miglioria soprattutto sulla sottostrada collegata alla Baiona. Ma l’unico vero modo per risolvere il problema è quello di spostare gran parte del traffico merci dalla gomma al ferro, dai camion ai treni. E qui abbiamo il progetto delle due stazioni merci in destra e sinistra canale.”

Quando?

“Nei primi mesi del prossimo anno dovrebbe essere conclusa la fase di progettazione.”

 

OLTRE 50 MILIONI DI INVESTIMENTI ALLE PORTE E UN NUOVO PALASPORT

Infrastrutture e investimenti. Lei ha annunciato progetti per oltre 50 milioni. Che cosa bolle in pentola?

“Essenzialmente tre cose. Una disponibilità di risorse che ci siamo conquistati con tenacia oltre che con fortuna, come nel caso dell’IMU delle piattaforme. Significa anche capacità di attirare risorse, perché oltre la metà di questi investimenti sarà fatta con soldi non del Comune. E poi c’è il polmone finanziario di Ravenna Holding che con i suoi utili ci consente di finanziare certi progetti senza produrre debito.”

Ma cosa farete concretamente con questi oltre 50 milioni di euro?

“È previsto un aumento delle risorse per la manutenzione del patrimonio pubblico, delle strade e del territorio. C’è l’investimento per il nuovo palasport: e qui la nostra sfida è di investire 5 milioni del Comune ma di attivare ben 10 milioni di altre risorse sul progetto. Ci sono poi gli 8 milioni di euro per le nuove fognature del Candiano nel decreto Periferie appena finanziato. Ci sono 5 milioni per la messa in sicurezza dei ponti, soprattutto nel forese. E infine ci sono significativi investimenti in socialità: realizzeremo tre nuove strutture sociali a San Pietro in Vincoli, a Camerlona e a Ravenna città.”

A parte il rifacimento delle fognature per rigenerare l’acqua del Candiano, primo passo per rigenerare la Darsena di città, ci sono privati che bussano in Comune perché vogliono investire in quell’area? In altre parole, dalle parole quando si passerà ai fatti per quella parte di città?

“Sì, ci sono imprenditori interessati a investire. E noi rispondiamo loro che questa è la volta buona, che facciamo sul serio e che doteremo l’area delle infrastrutture necessarie per la rigenerazione urbana. Una parte di privati sta lavorando su investimenti temporanei, legati ai servizi, mentre altri imprenditori sono interessati più alla parte strutturale. Parliamo di Sigarone o dell’intervento della CMC nell’area dismessa della SIC.”

Bisognerà anche cominciare a costruire come si deve, perché finora quello che si è costruito non è granchè in fatto di rigenerazione e qualità urbana.

“Anch’io penso che la qualità sia importante.”

Nuovo palazzetto dello sport. Perché sì e perché lì? Era proprio necessario e non si rischia di intasare quell’area?

“Ci ho pensato bene prima di decidermi in questo senso. C’erano spinte nella direzione di costruire il palasport. E mi sono preso sei mesi per pensarci. Quando mi sono convinto che era giusto farlo, ho pensato che l’unico posto per farlo era proprio quello. Per evitare di creare il vuoto attorno al Pala de André o di fare una cattedrale nel deserto da una qualche altra parte. Invece lì, una accanto all’altra, le due strutture diventano utili una per l’altra, e per la città, per organizzare eventi fieristici, eventi sportivi, eventi culturali come l’OMC, come le partite di vertice di basket e volley o come il Ravenna Festival. Due strutture che possono alternarsi ma anche lavorare insieme. OMC avrà bisogno di entrambe le strutture, Ravenna Festival potrà usare una struttura per un pubblico di un certo tipo e l’altra per un pubblico più ampio e più popolare.”

Le aree di servizio basteranno o sarà il caos?

“Certo che si faranno e basteranno. Ci sono già le nuove aree destinare a parcheggio. Quella collocazione per me è l’unica utile ed è l’unica possibile.”

 

 

IL CAMBIO DI BINARIO DEL TURISMO E IL CAMBIO DI PASSO DEL SINDACO

Qualche mese fa ci si faceva beffe di Ravenna perchè – si diceva – stava diventando l’ancella di Cervia. Ora con Destinazione Romagna si dice che Ravenna farà da ancella a Rimini. Siamo destinati ad essere ancella di altre capitali del turismo…

“No. Siamo seri. Siamo Ravenna. Abbiamo 8 monumenti Unesco. Abbiamo 35 km di costa. Abbiamo delle valli meravigliose. Dobbiamo avere la consapevolezza di quello che siamo al di là del fatto che qualcuno un anno possa passare di qua o no, come nel caso della Mille Miglia. In realtà noi provincia di Ravenna, noi Ravenna e Cervia, possiamo essere con Rimini i due assi portanti della Destinazione Romagna. Per competere insieme. Non per competere contro. Questo è il senso. La Destinazione Romagna è fatta da due macro aree: quella a nord in cui prevale la grande offerta artistica e ambientale con i gioielli di Ravenna e Ferrara, con le valli e con Cervia, e poi c’è quella a sud dove prevale la grande offerta balneare e ricettiva di Rimini, uno dei più grandi distretti turistici del mondo. Non dobbiamo farci la guerra, dobbiamo integrarci. Solo così vinciamo la sfida. Insieme.”

Lei ha fatto la campagna elettorale un anno e mezzo fa dedicando molte energie al turismo. È contento di come vanno le cose?

“Il trend è positivo e dipende da molti fattori generali. Sono contento per come è andata la stagione balneare, anche dopo la prima ordinanza che ha avuto effetti positivi e sarà confermata per l’anno prossimo. Stiamo investendo molto sull’offerta culturale e sugli eventi legati alla stagionalità, come nel caso del Natale. Ma questo trend positivo potrà ricevere un ulteriore impulso – assolutamente necessario – solo se riusciremo a migliorare il trasporto ferroviario sulla linea Ravenna – Bologna. L’obiettivo del collegamento in 60 minuti è nel patto del TPL per il trasporto pubblico in regione appena firmato: nel 2018 è prevista la riduzione dei tempi di percorrenza, nel 2019 c’è il rinnovo del parco mezzi. Potremmo avere due anni di rivoluzione nel mondo dei trasporti. 50-60 minuti nei collegamenti fra Bologna e Ravenna significa essere centrali. 90 minuti significa essere marginali. La sfida è questa. Dobbiamo vincerla.”

E ha abbandonato l’idea della nuova offerta alberghiera?

“Niente affatto. Questa è l’altra scommessa. Perché chi viene a Ravenna per godersi la città ha bisogno di vivere l’esperienza della città a 360 gradi e vuole e deve alloggiare qui, in strutture centrali e di qualità. Per questo l’offerta ricettiva deve crescere e migliorare. E a breve potrebbero esserci novità importanti per la nuova grande struttura ricettiva destinata nella ex Caserma Alighieri.”

Cambio di passo. Da tutto quello che lei mi ha detto, pensa di averlo fatto. Anche se non si vede molto: la accusano di questo, di non essere un presenzialista che sta dappertutto…

“Non sono un presenzialista, no. E quando mi dicono che debbo comunicare di più io rispondo che oggi bisogna soprattutto produrre fatti. I progetti di cui abbiamo parlato sono progetti e fatti, non sono parole. E nei prossimi anni sarà ancora più chiaro.”

In effetti mi ha raccontato un sacco di cose. Cose di un certo peso. Ma le buche nelle strade? Cosa risponde a chi le imputa di essere assente sui piccoli problemi quotidiani della gente?

“Non è così. Ho già detto prima che aumenteremo le risorse per la manutenzione delle strade e del territorio. Ma mi lasci dire, noi abbiamo un tasso di disoccupazione giovanile molto alto. E anche quando vado ad incontrare i pensionati dico loro che mi interesso ai problemi delle buche nelle strade, certo, ma soprattutto mi interessa il futuro dei nostri ragazzi, mi preoccupo di come attivare investimenti per creare lavoro… e mi creda anche i pensionati lo capiscono che la priorità è il lavoro dei loro nipoti, che quello viene prima delle buche delle strade. Quindi non sto con la testa sulla luna, lo vedo anch’io che ci sono le buche e stiamo provvedendo. Ma ci sono cose più importanti. Ne sono convinto.”

Torniamo al cambio di passo. L’ha fatto o non l’ha fatto? A sentire lei si direbbe di sì. L’opposizione dice che è tutto come prima. E molti cittadini si lamentano.

“Credo che i cittadini possano sempre dire che ho lavorato male, ma certo non possono accusarmi per non aver lavorato. Un cittadino mi può criticare, può dire che non è d’accordo con me, che ho fatto scelte sbagliate. Ma non mi può accusare di non avere fatto delle scelte in questo 2017. Questo proprio no.” ”

Insomma può avere scelto male, ma le scelte le ha fatte… è questo governare?

“Esatto. E sull’opposizione dico che una delle cose che mi ha fatto più piacere è che sul progetto dell’Hub Portuale anche diverse forze di opposizione hanno votato a favore. E finalmente abbiamo raggiunto una certa concordia e coesione, che fa bene alla città. È un bel risultato.”

 

A cura di P. G. C.

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