“I ladri in Comune”: nuovo affondo di Ancisi sulla sicurezza dopo il colpo al Grand’Italia

Il leader di Lista per Ravenna propone di creare un nucleo di agenti della Polizia municipale che controlli le telecamere, allertando le pattuglie su strada

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Alvaro Ancisi (LpRa) insiste sulla questione sicurezza. D’altra parte il raid notturno al Grand’Italia proprio sotto il Municipio e praticamente sotto il naso del Sindaco era un’occasione troppo ghiotta perchè il decano dell’opposizione se la lasciasse sfuggire. “In questa città la realtà supera la peggiore immaginazione. – esordisce Ancisi – Se i ladri sono riusciti a penetrare di notte nel Palazzo Merlato (perché qui è situato il bar Grand’Italia, come il Campidoglio a Roma), fare i loro comodi ed uscire tranquillamente, scoperti solo al mattino dal personale.”

“Se questo è avvenuto nel cuore della città, dove fanno “video-sorveglianza” 60 telecamere del Comune, più tante altre dello Stato e dei privati; – continua Ancisi – se è successo nel centro storico tra il 2 e il 3 gennaio, nella massima allerta e concentrazione delle forze dell’ordine, dopo le scorribande compiute a man bassa tra Natale e Capodanno nella stessa piazza del Popolo e nell’attigua via Cairoli: significa che potrei con maggiore semplicità (so quel che dico) far entrare un bambino nelle stanze del sindaco a Palazzo chiuso. Facile dirlo ora? Che nessuno a Ravenna sorvegliasse la video-sorveglianza pubblica l’ho contestato già due anni fa al sindaco Matteucci. Il quale, riconoscendo onestamente che le sue telecamere, pur “collegate alle centrali di polizia”, sono solamente “visionate laddove accada qualcosa”, cioè a babbo morto, promise nuove telecamere “intelligenti”, capaci di far scattare l’allarme anche solo con rumori o presenze sospetti. Poi se ne andò.”

“Più banalmente proposi di fare come per esempio a Modena, dove i vigili urbani monitorano le telecamere 24 ore da sempre. – precisa Ancisi – Dopo i fattacci di fine anno, ho riformulato la richiesta dicendo in sostanza: trovatevi d’accordo tra tutte le forze dell’ordine (nel Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica siedono tutte), in modo che, mettendo a sistema le video-sorveglianze che fanno capo a ciascuna, ci sia un nucleo di agenti della Polizia municipale che le controlli, allertando ad ogni visione sospetta o peggio le pattuglie su strada, ordinariamente statali. Il vice-sindaco/assessore alla Polizia municipale ha onestamente riconosciuto che “Ancisi ha ragione”, obiettando però che è quasi impossibile avere personale della Municipale da mettere 24 ore ai monitor. Non sono d’accordo – avendo peraltro chiesto che il controllo sia fatto anche solo nelle ore notturne – perché si tratta di organizzare diversamente l’impiego del Corpo, oltretutto in fase di consistente rafforzamento.”

“Il vice-sindaco ha tuttavia rilanciato le telecamere intelligenti, annunciando che le nuove 50 da installare saranno di ultima generazione e che quelle vecchie, ovunque insediate (io ne ho contate almeno 119), saranno ammodernate il meglio possibile. Spesa di un milione di euro. Obiettivo finale il 2021. Risolvere un problema spendendo molti soldi e chissà quando non qualifica nessuna impresa, da quella familiare in su. Tantomeno quando si spendono i soldi degli altri. Più qualificanti sono le soluzioni che utilizzano meglio le risorse disponibili, in primis umane. Per quanto tempo e per quanti sindaci i ladri brinderanno ancora champagne ad ogni nuovo anno? Batta un colpo il sindaco in carica” conclude polemicamente Alvaro Ancisi.

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