Il PRI di Ravenna non sta sotto l’ALA di Verdini e boccia la mozione di minoranza
Fusignani: "La linea politica perseguita a livello nazionale lede l'identità repubblicana: non forniremo nominativi per le liste elettorali"
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Le Direzioni della Federazione Prov.le e dell’Unione Com.le del Pri di Ravenna, riunitesi in seduta congiunta ieri, martedì 23 gennaio, per discutere e deliberare in merito alle elezioni politiche del 4 marzo, hanno approvato – come informa il PRI di Ravenna in una nota scritta – a larghissima maggioranza le relazioni e le repliche dei segretari, Stefano Ravaglia e Eugenio Fusignani.
In particolare le direzioni “non condividono la scelta del PRI Nazionale di costituire un accordo elettorale con il gruppo parlamentare ALA e di affidarne la rappresentanza politica al Sen. Denis Verdini“.
“Non forniremo quindi nominativi da inserire nelle liste elettorali, perchè la linea perseguita a livello nazionale e dalla minoranza del partito ravennate (ieri ampiamente respinta dalla maggioranza), non offre prospettive politiche di ampio respiro per il perseguimento del bene comune e lede fortemente l’identità repubblicana” aggiunge in un commento Fusignani.
Di seguito si riporta il testo integrale del documento presentato dai Segretari, Stefano Ravaglia e Eugenio Fusignani, approvato nella seduta di ieri.
Le Direzioni della Federazione Prov.le e dell’Unione Com.le del Pri di Ravenna, riunitesi in seduta congiunta il 23.1.2018 per discutere e deliberare in merito alle elezioni politiche del 4 marzo p.v., udite le relazioni e le repliche dei segretari le approvano.
In particolare le direzioni non condividono la scelta del PRI Nazionale di costituire un accordo elettorale con il gruppo parlamentare ALA e di affidarne la rappresentanza politica al Sen. Denis Verdini.
Le Direzioni rilevano come tale scelta non sia contenuta nella mozione finale del 48° Congresso Nazionale e non sia nemmeno stata decisa da un Consiglio Nazionale.
Le Direzioni considerano la presentazione di un simbolo composito, anche sotto l’aspetto grafico, lesivo dell’identità del PRI e non in conformità con la mozione conclusiva del 48° Congresso che indicava “…indispensabile presentare fin dalle prossime elezioni il simbolo dell’edera e di collocarlo in un’area liberal democratica capace di dialogare per il bene dell’Italia con le forze europeiste e di progresso…”, ipotesi che non è stata perseguita.
Tutto ciò premesso, conseguentemente le direzioni ravennati non ritengono politicamente opportuno designare candidati ravennati da inserire nelle liste di Camera e Senato e invitano i segretari a non far parte del comitato elettorale della FRER.
Invitano infine i Segretari a mettere a disposizione della Segreteria regionale un idoneo locale qualora la stessa intenda eventualmente usufruirne per le operazioni necessarie agli adempimenti elettorali della consultazione del 4 marzo 2018.