Verlicchi (La Pigna): su Marinara pretendiamo una commissione di inchiesta per fare luce

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Veronica Verlicchi (La Pigna) ha tenuto oggi – mercoledì 24 gennaio – una conferenza stampa per fare il punto su Marinara e annunciando che la lista civica pretenderà “una commissione di inchiesta per fare luce sulla verità sul porto turistico di Marina di Ravenna, come anche su quello di Casalborsetti.” Soprattutto su Marinara “è ruotato tutto il sistema di potere del Pd ravennate sin dai primi anni 2000. Come non ricordare le sponsorizzazioni Marinara al Ravenna Calcio e il fatto che diversi dei principali attori istituzionali e non di detto sistema abbiano acquistato il diritto di utilizzo della superficie di appartamenti e relativi posti barca” affonda Verlicchi. 

Per Verlicchi Marinara si è “connotata come una speculazione realizzata senza un vero progetto industriale che ne evidenziasse la convenienza economica. Speculazione a vantaggio di pochi e a discapito di tantissimi compresi i cittadini ravennati. Oggi, è un centro non ancora definitivamente completato e lasciato abbandonato a se stesso. Non solo: la società concessionaria, Seaser spa, è stata posta in liquidazione subito dopo che il bilancio ha evidenziato una perdita di oltre 25.800.000 euro. Seaser spa controllata, fino al fallimento, dalla cooperativa rossa CMR.”

“Il 24 maggio 2005, il Comune di Ravenna ha stipulato apposita convenzione con Seaser per l’attuazione del progetto urbanistico relativo al comparto del porto turistico di Marina di Ravenna. In detta convenzione, che riprende anche quanto previsto dalla concessione demaniale rilasciata dall’Autorità di Sistema Portuale per 50 anni, è affermata l’indissolubilità del vincolo tra appartamento, posto barca ed utilizzo degli appartamenti unicamente per finalità turistiche. Ed è previsto anche che il riciclo forzato delle acque dovesse essere realizzato da Seaser entro 2 anni dalla realizzazione dell’80% dei posti barca previsti, cosa che non è mai stata fatta” denuncia la Verlicchi.

“Il Comune di Ravenna poteva riscuotere la fideiussione, di circa 2.356.000 euro, e provvedere a far eseguire direttamente le opere mancanti. Perché non ha provveduto? – chiede l’esponente della Pigna – Per non far precipitare l’allora già precaria situazione economica e finanziaria di Seaser? E perché non sono state richieste dal Comune di Ravenna le relative penali sulle violazione degli obblighi e sulle inadempienze di Seaser? Quali controlli ha svolto in questi anni il Comune di Ravenna al fine di verificare il rispetto di tutti gli obblighi e gli adempimento previsti dalla Convenzione compreso l’uso degli appartamenti svincolati dal posto barca?”

Su questi interrogativi e sul rispetto di quanto previsto dalla convenzione col Comune di Ravenna, dice La Pigna, Luigi Vitali aveva inoltrato un’istanza al Sindaco Matteucci in data 22 maggio 2013. Istanza inviata per conoscenza anche ai consiglieri comunali. Ma l’istanza non ha trovato risposta. La stessa istanza è stata recapitata, in data 23 dicembre 2017, anche al Sindaco de Pascale. Vitali chiede al Sindaco de Pascale di “approfondire la situazione, nell’interesse della collettività dei ravennati che stanno, per esempio, pagando da anni la raccolta delle immondizie delle centinaia di diportisti, ed assuma i dovuti provvedimenti per l’accertamento delle responsabilità civili e penali se esistenti, ovvero richieste di risarcimenti”. Ma il Sindaco de Pascale non ha dato alcun riscontro, dicono La Pigna e Vitali.

“Da anni la tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti prodotti dai diportisti non è mai stata richiesta e quindi ottenuta dal Comune di Ravenna. Per loro la pagano i cittadini e le imprese di Ravenna e il danno erariale ed economico è del tutto evidente. – insistono – Così come per il mancato introito di ICI prima ed Imu poi. Con un pregresso fino al 2015 di almeno 2 milioni di euro non incassati volutamente dal Comune di Ravenna.”

Ma non è tutto. “Tra i diversi obblighi sanciti dalla concessione demaniale, vi è quello di terminare i lavori previsti entro 2.500 giorni dalla data della stipula. Dalla scadenza sono trascorsi ad oggi oltre 5.100 giorni; pertanto la penale da incassare per le casse pubbliche sarebbe di € 510.000 circa. La concessione demaniale, inoltre, prevedeva anche che Seaser spa si facesse carico, per tutta la durata della concessione, della perfetta manutenzione ordinaria e straordinaria di quanto realizzato poiché i beni costruiti dovranno essere assegnati allo Stato, alla scadenza della concessione stessa. L’Autorità Portuale ha ricevuto una garanzia fideiussoria di € 5.600.000 che deve escutere per le inadempienze e il rispetto degli obblighi di Seaser. Cosa aspetta l’Autorità Portuale ad applicare le penali previste e ad escutere la garanzia fideiussoria? E dato che il concessionario Seaser è ora in liquidazione – e quindi impossibilitato ad esercitare l’attività – cosa aspetta il Presidente Daniele Rossi a revocare immediatamente la concessione? Come fa ora Seaser spa a pagare i canoni per i prossimi anni?” dicono Verlicchi e Vitali.

Ma La Pigna non si ferma alla denuncia per questo ha “depositato una mozione per l’istituzione di una commissione di indagine del Consiglio Comunale che faccia piena luce sulla questione Marinara. Svilupperemo tutte le iniziative istituzionali affinché Tari e Imu non riscossi entrino, finalmente, nelle casse comunali. Porteremo all’attenzione del Ministero la richiesta di sostituire l’Autorità Portuale dalla gestione della questione di Marinara per affidarla ad un commissario ad hoc. Inoltreremo agli organi di controllo tutte le violazioni che a nostro parere sono state commesse da chi gestisce le Istituzioni.”

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