Festa Nazionale di Ravenna. Il razzismo ha fatto presa nel popolo italiano, bisogna dare battaglia

È quanto è emerso nel dibattito di domenica dal titolo “Dalle leggi razziali 1938 al razzismo di oggi: una riflessione a più voci”

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Domenica 26 agosto alla Festa Nazionale dell’Unità di Ravenna si è parlato di razzismo e fascismo. “Dalle leggi razziali 1938 al razzismo di oggi: una riflessione a più voci”. Questo il titolo dell’incontro a cui hanno partecipato Carla Nespolo Presidente nazionale ANPI, Emanuele Fiano deputato PD, Paolo Pezzino storico, Andrea De Maria deputato PD ed ex sindaco di Marzabotto, con Elisabetta Graziani moderatrice. La senatrice a vita Liliana Segre era assente per motivi di salute ma si è collegata in voce per una breve e toccante testimonianza.

L’Italia è diventata razzista e il razzismo ha messo radici fra i ceti popolari sull’onda della propaganda populista della Lega e della destra? Cosa devono fare la sinistra e i democratici? Intorno a queste domande si è discusso nell’incontro in una Sala Aldo Moro gremita (da annotare il successo di questi primi giorni di Festa Nazionale di Ravenna, con il pienone di pubblico nell’area del Pala De André e nello spazio dei dibattiti). Matteo Salvini, leader della Lega e Ministro dell’Interno, è stato individuato come nemico pubblico numero uno. Spesso non nominato con nome e cognome, ma sempre evocato come uomo forte del Carroccio e polo negativo della discussione.

 

Carla Nespolo, Presidente Nazionale dell’ANPI, ha detto che siamo nel pieno di un ritorno a un pensiero di tipo razzista in Italia, “perchè c’è il tentativo pesantissimo di alcune forze di far credere agli italiani poveri, a chi si trova in condizioni di disagio, che il loro nemico è quello più povero di loro, l’immigrato, ed è la cosa più ignobile che ci sia.”

A Catania per fortuna molta gente si è mobilitata spontaneamente – ha detto Nespolo – per andare su quel molo e per dire di lasciare sbarcare quei poveri cristi della Diciotti, perchè sono essere umani: “Il tema è proprio questo, dobbiamo ripartire rimettendo al centro l’essere umano, la sua dignità, i suoi diritti” ha aggiunto.

Per Nespolo la battaglia contro il razzismo è una battaglia lunga, fatta di pazienza, di cultura, di memoria: “Dobbiamo farla fra le classi popolari questa battaglia – ha detto – e dobbiamo farla tutti insieme, uniti, come forze democratiche. Tornando a parlare con la gente.” 

Parlando poi di fake news, dell’odio e del razzismo circolanti sul web, la Nespolo ha detto che “noi democratici non siamo attrezzati ad essere pirati in rete, ma dobbiamo attrezzarci a dare battaglia sui valori e sulle idee.”

La Presidente dell’ANPI, ricordando le polemiche che hanno diviso la sinistra sul Sì e il No al referendum, ha parlato della necessità di ritrovare l’unità antifascista e democratica perchè “l’Italia democratica c’è e ha bisogno di una nuova rappresentanza politica”, e poi sul M5S ha detto: “Molti di sinistra hanno votato per i Cinque Stelle. Non credo siano contenti dell’alleanza e dei contenuti del governo giallo-verde. Allora che facciamo, li lasciamo perdere? Io credo invece che dobbiamo parlare con loro.”

 

La Senatrice a vita Liliana Segre è intervenuta in collegamento radio per portare la sua testimonianza. “Ho quasi 88 anni – ha detto – e quando sono state emanate le leggi razziali 80 anni fa, avevo appena otto anni, ero una bambina. E i bambini allora non erano come quelli di oggi. Fui informata di colpo di quello che significavano le leggi razziali perchè mi dissero che non potevo più andare a scuola, ero stata espulsa. È stato uno shock che mi ha accompagnato per tutta la vita. Espulsa perchè ebrea. Una pugnalata, una cosa che non si cancella. Quando il Presidente Mattarella mi ha nominata Senatrice a vita, mi ha voluta incontrare e appena ci siamo visti mi ha chiesto quale era la prima cosa che mi era passata per la mente, saputo della nomina. Io gli ho risposto – ha concluso Segre – che la prima cosa che mi è venuta in mente è che sono sempre quella bambina, quell’italiana, quella persona a cui furono chiuse le porte della scuola perchè ebrea e alla quale ora sono state aperte le porte del Senato.” Un lungo caldo applauso ha accompagnato queste parole.

 

Andrea De Maria, deputato Pd ed ex Sindaco di Marzabotto, ha sottolineato i valori che uniscono ANPI e Pd e ha richiamato la necessità di “fare insieme la battaglia contro razzismo e fascismo”. De Maria ha parlato di un clima difficile nel paese, dove la crisi e la sofferenza di molti strati di popolazione hanno portato a galla razzismo e intolleranza e “su questo la Lega sta facendo una chiara operazione politica. Salvini non sta facendo il Ministro dell’Interno, un ruolo delicatissimo in cui occorrono misura ed equilibrio, ma fa continuamente comizi per la Lega, in cui insulta gli avversari e i magistrati.”

Siamo di fronte a una deriva di destra innescata anche dagli errori del Pd – ha detto il deputato – richiamando tutti a combattere la battaglia contro questa deriva, anche quegli intellettuali che invece di attaccare Salvini continuano ad attaccare il Pd. Una battaglia a volte controcorrente, “perchè alla gente bisogna dire la verità, la complessità dei problemi e delle soluzioni, non semplicemente quello che la gente vuole sentirsi dire” ha aggiunto. 

De Maria ha parlato poi della sicurezza nelle città e sottolineato che per contrastare la criminalità occorre l’impegno delle forze dell’ordine per colpire chi delinque – immigrato e non – e occorre garantire la certezza della pena. Ma serve anche la coesione sociale e il fare comunità, cioè fare sentire le persone parte di una comunità: “Salvini invece con il suo messaggio di divisione e di odio non renderà l’Italia e le nostre città più sicure – ha concluso – ma rishia solo di alimentare l’odio e l’insicurezza e di suscitare un odio di segno opposto e contrario negli stranieri.”

 

Paolo Pezzino, storico dell’Università di Pisa, parlando della vicenda della nave Diciotti ha detto che “evidentemente siamo fuori dalla Costituzione, perchè una cosa è dire che dobbiamo risolvere il problema dell’immigrazione, altra cosa è sequestrare dei poveri diavoli che hanno già subito violenze e torture per fare propaganda. È una operazione politica: Salvini sta costruendo su questo tema la sua prossima campagna elettorale per le europee e per le politiche, perchè non credo che questo governo durerà a lungo.”

“Un pezzo del paese, fra il popolo, le posizioni razziste hanno già fatto presa; – ha messo in guardia Pezzino – ed è tanto più grave perchè ricordo che quando ci furono le leggi razziali durante il ventennio, prima contro i negri e poi contro gli ebrei, la società italiana non reagì, nemmeno il mondo accademico ebbe il coraggio di reagire. Occorre perciò fare la battaglia politica e culturale fino in fondo contro il razzismo, fra il popolo, altrimenti il razzismo passa fra gli strati popolari, anche quelli che tradizionalmente votavano a sinistra.”

Pezzino ha poi aggiunto che chi dice che destra e sinistra non esistono più oggettivamente è di destra. Di fronte ai problemi esistono soluzioni di destra e soluzione di sinistra. Dire prima gli italiani è una posizione di destra. Essere per i diritti universarli delle persone è di sinistra. E poi certo – ha aggiunto – occorre difendere i ceti più deboli e combattere le ingiustizie create dalla globalizzazione, dalla crisi e dai processi economici mal governati.

 

Infine ha parlato l’altro deputato Pd, Emanuele Fiano. La moderatrice chiede come risponde il Pd a chi l’accusa di essere razzista a rovescio, cioè contro gli italiani. Fiano contrattacca affermando che razzisti e fascisti si nutrono sempre di false teorie, introducono falsi problemi, sviano il discorso pubblico, come in questo caso. 

“Sono stato sulla nave Diciotti e ho sentito dalle voci dei migranti le loro storie. Sono storie terribili. Donne violentate. Ragazzi tenuti al buio per un anno, che fuggono dall’Eritrea dove c’è il servizio militare permanente senza via d’uscita. Il Ministro dell’Interno dice che sono palestrati: erano tutti magri come chiodi. Noi sappiamo che gli Italiani hanno un sacco di problemi, ma prendere in ostaggio quei ragazzi e quelle donne in modo vergognoso non risolve i problemi degli Italiani. La guerra fra poveri che alimenta qualcuno al governo ogni giorno non risolverà nessun problema, nè quello dei migranti, nè quelli degli Italiani.”

Fiano ha parlato poi della sua proposta di legge contro l’apologia di fascismo e di nazismo. “Ci sono 3.500 pagine che fanno apologia di fascismo e di nazismo su Facebook e Twitter – ha detto – le ha monitorate l’ANPI. Quelle pagine non sono un problema, dice qualcuno. Non è così, perchè quelle pagine propongono il peggio del fascismo e del nazismo, i discorsi sulla razza di Mussolini e quelli di Goebbels, quelle pagine ogni giorno seminano odio e idee contrarie ai diritti umani. Fascismo e nazismo vanno combattuti e perseguiti.”

Sul web, ha ricordato Fiano, circola un sacco di immondizia, fatta circolare ad arte, per inquinare il dibattito pubblico. Molti sostengono che questa deriva della rete mette a rischio la stessa democrazia. Il linguaggio è importante, le parole sono importanti. Come si fa dunque a parlare di crociera e di pacchia – si è chiesto Fiano – in riferimento a questi disperati che si mettono in mare, come ha fatto Salvini? Il Ministro dell’Interno in questo modo sdogana qualsiasi forma di espressione e non fa che alimentare odio e pregiudizio. È in buona compagnia, del resto, perchè Fiano ha citato poi gli altri populisti che come Salvini hanno fatto del linguaggio un’arma: da Trump alla Le Pen a Farange. Citando Eco, Fiano ha ricordato che “internet ha aperto i portoni alla rabbia e all’odio” e che dunque occorre condurre una battaglia culturale anche per riportare il dibattito pubblico su binari normali, in sostanza quelli del confronto e non dell’insulto, quelli dei fatti e non delle fake news.

 

A cura di P. G. C. 

 

 

 

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