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Alvaro Ancisi: Una camera mortuaria finalmente dignitosa

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In una interrogazione al sindaco del maggio scorso riassunsi in tre capitoli “Le troppe indegnità della Camera mortuaria” di cui già da un anno, con altre interrogazioni, avevo sollecitato il superamento.

Il punto sullo stato di soluzione di questi problemi è contenuto nel documento del Direttore dell’Unità Operativa Progettazione e Sviluppo Edilizio dell’Azienda USL Romagna, arch. Enrico Sabatini, fornitomi nel novembre scorso in consiglio comunale in risposta ad altro mio question time. È interessante il dettaglio.

SALME SU SU UN CARRELLO TRA IMMONDIZIE E AUTO PARCHEGGIATE

Denunciavo da oltre un  anno che le persone decedute all’ospedale civile di Ravenna vengono trasportate a piedi da un addetto su un carretto spinto a mano, a cielo aperto e per qualche centinaio di metri, tra automobili parcheggiate e bidoni dei rifiuti. Il 21 giugno il direttore generale dell’USL mi aveva scritto: “In riferimento al percorso delle salme, accogliendo con favore la disponibilità di Azimut (gestore della camera mortuaria, nda) di dotarsi di mezzi analoghi a quelli giù in uso alle ditte di servizi operanti nella nostra Azienda (mezzi motorizzati elettrici, nda), si fa presente che si provvederà, nell’ambito della più ampia riorganizzazione dell’area relativa alla realizzazione del parcheggio a servizio del CMP, ad una modifica alla viabilità con la previsione di riservare il transito ai soli mezzi di servizio”.

L’arch. Sabatini mi riferisce ora, per l’appunto, che“si sta intervenendo sulle aree esterne”, con lavori dell’importo di un milione, il cui avvio “si prevede nel corso del 2019 come da programma”, rivolti all’ampliamento del parcheggio del CMP di via Fiume Abbandonato, al cui interno avviene il trasferimento delle salme dall’ospedale alla camera mortuaria.

CAMERE ARDENTI ASFISSIANTI

In un’ interrogazione del luglio 2017, avevo raccolto le proteste di alcuni visitatori dei defunti per l’esorbitante calura delle camere ardenti, che imponeva di tenerle aperte sul cortile, oltretutto rendendo obbligatoria la refrigerazione delle salme, al costo di 55 euro al giorno per defunto. Causa della disfunzione era il malfunzionamento del vetusto impianto di condizionamento.

Già il direttore generale dell’USL mi aveva assicurato che avrebbe rimediato. In effetti, il problema è stato superato già dall’estate scorsa. L’arch. Sabatini mi conferma l’avvenuta piena “sostituzione e implementazione dell’impianto trattamento aria-condizionamento”.

SALUTE E SICUREZZA A RISCHIO

Il 12 aprile 2018 le tre confederazioni sindacali avevano denunciato “lo stato di inidoneità dell’intera camera mortuaria riguardo alla salute e sicurezza sia per gli addetti che per i cittadini da parte di una struttura pubblica fatiscente e con tante problematiche strutturali…situazione intollerante e quasi di abbandono”.

A seguito di nessuna risposta, me ne feci carico con la mia interrogazione del mese successivo, a cui l’arch. Sabatini ha risposto che l’immobile “è stato interessato da lavori di manutenzione straordinaria che hanno interessato in questa prima fase la sistemazione del coperto…; altri lavori sono stati previsti nel programma triennale dei lavori”.

Si può dunque prendere atto che i defunti e i loro cari trovano già una camera mortuaria decisamente migliorata, nella prospettiva che entro il 2020 tutte le condizioni di indegnità, su cui ho lungamente martellato, siano totalmente rimosse. Nell’attesa, tengo alta la vigilanza.

Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna

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