Politica e Cultura. Ancisi (LpRa) fa i conti in tasca al Mar e boccia la nuova gestione

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Con tono sarcastico, il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi attacca di nuovo l’attuale gestione del Mar e parla di fallimento in relazione al bilancio e al numero di visitatori. Ancisi porta a conoscenza dati del biennio 2017-2018 e li confronta con quelli degli anni precedenti risalenti alla gestione del direttore artistico Claudio Spadoni. “Circa le masse degli “spettatori” paganti osserviamo dunque il prospetto seguente, che ho confezionato su dati ricavati dai bilanci ufficiali del Comune, da ultimo il conto assestato di fine 2018 e il bilancio di previsione 2019” dice Ancisi (si veda l’immagine allegata, ndr).

 

 

“Negli anni 2015 e 2016, gli ultimi della gestione Spadoni, il MAR ha quindi ricavato dai suoi visitatori rispettivamente 300.180 e 239.916 euro, che hanno coperto il 44,96% e il 45,75% di tutte le spese pagate dal Comune, percentuale altissima nel campo delle attività culturali. Sono stati gli anni delle “grandi mostre” denominate “Il Bel Paese. L’Italia dal Risorgimento alla Grande Guerra, dai Macchiaioli ai Futuristi” (2015) e “La seduzione dell’antico. Da Picasso a Duchamp, da De Chirico a Pistoletto” (prima metà del 2016)” scrive Ancisi, secondo il quale Spadoni sarebbe stato “licenziato”.

Per la cronaca, tecnicamente Claudio Spadoni era in pensione già da alcuni anni e – sempre presso il Mar – il Comune di Ravenna gli aveva rinnovato un incarico professionale per tre anni. Poi per la nuova Legge Madia quell’incarico non avrebbe più potuto essere prorogato, tant’è che negli ultimi due anni di collaborazione (quelli indicati da Ancisi) Spadoni ha assunto nello specifico la cura delle due mostre citate e la sua collaborazione professionale a quanto risulta è stata pagata direttamente dalla Cassa di Risparmio di Ravenna e non dal Comune. Nel frattempo la direzione del Mar era passata a Maria Grazia Marini. 

Ma torniamo ad Ancisi. “Negli anni 2017 e 2018, primi anni della gestione De Pascale/Signorino – continua Ancisi – gli incassi sono stati rispettivamente di 83.731 e 120.000 euro, che hanno coperto nel 2017 il 19,74% della spesa e nel 2018 una percentuale certamente magrissima, ma ancora da definire. Si sono avute in questi anni le “grandi mostre” intitolate a “Montezuma, Fontana, Mirko. La scultura in mosaico dalle origini a oggi” (2017) e “? War in over. Arte e conflitti tra mito e contemporaneità”. Abbiamo anche la previsione ufficiale per il 2019, secondo cui le entrate tariffarie saranno di 95.000 euro, coprendo l’8,12% delle spese” 

“Ciò significa che nella gestione Spadoni i visitatori paganti, più o meno il triplo della nuova era, “rimborsavano”, in nome della cultura e dell’economia turistica di alta qualità, quasi la metà del soldi pagati dai cittadini, a fronte oggi del 10/20 per cento sì e no. Nella serie A professionistica, il MAR ce l’aveva dunque portato Spadoni. De Pascale/Signorino l’hanno riportato tra i dilettanti, quali sono in campo culturale” conclude con durezza Alvaro Ancisi capogruppo di Lista per Ravenna.

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