Ravenna, il Consiglio comunale approva due ordini del giorno su dispositivi cattura plastica

Nella seduta di ieri (per chi volesse vederla http://bit.ly/archivio-sedute-cc) il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità due ordini del giorno (in allegato): “Puliamo i fiumi dalla plastica con il sistema Seads” presentato da Massimo Manzoli (Ravenna in Comune) e sottoscritto anche da  Marco Maiolini ed Emanuele Panizza (Gruppo misto), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Alberto Anacarani (FI), Samantha Tardi (CambieRà), Mariella Mantovani (Art.1-Mdp), Daniele Perini (Ama Ravenna), Michele Distaso (Lista per Ravenna); “Per una sperimentazione di cestini cattura plastica” presentato da Maria Cristina Gottarelli e sottoscritto anche da Andrea Vasi (Pri), Mariella Mantovani (Art.1-Mdp), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Daniele Perini (Ama Ravenna).

ORDINE DEL GIORNO MANZOLI E ALTRI

A Ravenna puliamo i fiumi dalla plastica con il sistema Seads (modificato in corso di seduta di Consiglio Comunale li 30/07/2019)

Premesso che la stragrande maggioranza dei rifiuti trovati in spiaggia e sui fondali è di plastica. La stima della quantità di plastica che, in tutto il mondo, ogni anno finisce in mare è di circa 8 milioni di tonnellate, in continuo e inesorabile aumento. Il nostro mare è considerato una delle zone critiche del pianeta: nel Mediterraneo la concentrazione dei rifiuti in mare è pari a quella delle cosiddette “isole galleggianti” dell’Oceano Pacifico.

Considerato che la gran parte delle plastiche che arrivano nei mari provengono dai fiumi, quindi arginare a monte la problematica è una soluzione che può permettere di limitare l’inquinamento dei mare; Individuare i materiali inquinanti e raccoglierli alla foce dei fiumi potrebbe permettere una loro analisi, l’identificazione delle sorgenti inquinanti e azioni mirate per ridurre l’inquinamento fin dall’origine; Il materiale inquinante che fluisce alla foce dei fiumi è in taluni casi il risultato di carenti attività di depurazione da parte dei Comuni presenti lungo le aste dei fiumi stessi o degli affluenti anche di diverse Regioni.

Preso atto che alcuni ingegneri, ricercatori italiani, hanno messo a punto il sistema Seads (Sea Defense Solutions). Esso si basa su una doppia barriera con tiranti d’acciaio e ‘tende’ che affondano nell’acqua per circa un metro, dove riescono a raccogliere i rifiuti plastici – anche quelli ingombranti – che transitano sospinti dalla corrente. Le due barriere sono posizionate obliquamente e distanti diversi metri l’una dall’altra, tanto da permettere tranquillamente la navigazione ove prevista. Una volta intercettato il materiale, esso viene indirizzato in un bacino di raccolta da cui la rimozione dovrà essere effettuata nel pieno rispetto della normativa vigente, cioè con mezzi autorizzati, verso impianti di selezione stante l’intercettazione di frazioni diverse di materiale che per legge è considerato “rifiuto misto”. L’intero sistema è progettato per essere low-cost e per favorire un aumento del recupero di plastiche e loro relativa valorizzazione favorendo l’economia circolare e considerando il rifiuto come “bene comune.”

Seads è progettato per resistere alle piene e per evitare i potenziali danni provocati da oggetti di grandi dimensioni trasportati dalla furia dell’acqua, come può essere un tronco di albero. Inoltre non rappresenta un pericolo per pesci e altri animali, che possono agevolmente passare sopra o sotto le ‘tende’ immerse, senza restare intrappolati dal meccanismo.

La costa ravennate presenta foci di fiumi in cui sarebbe possibile installare questo sistema.

Il Consiglio comunale di Ravenna invita il Sindaco ad attivarsi presso tutti gli Enti coinvolti, anche a livello sovraregionale per tentare il coinvolgimento e la responsabilizzazione di tutti gli attori implicati nell’inquinamento delle acque fluviali, in breve periodo, per mettere in piedi la sperimentazione del progetto Seads alla foce dei nostri fiumi; a farsi promotore di questo progetto innovativo attivandosi presso tutte le sedi opportune e soprarichiamate, facendo da capofila per eventuali partecipazioni a bandi capaci di attrarre le risorse necessarie.

ORDINE DEL GIORNO GOTTARELLI E ALTRI

Per una sperimentazione di cestini cattura plastica (modificato in corso di seduta Consiglio comunale del 30/07/2019)

Premesso che i dati di uno studio pubblicato su Science Advances dicono che la produzione mondiale di resine e fibre plastiche sia cresciuto da 2 milioni tonnellate del 1950 alle 380 milioni di tonnellate del 2015 e la plastica è il prodotto sintetico a più lunga conservazione e che quindi se non riciclata correttamente finisce dall’ambiente favorendo l’alterazione di ecosistemi molto delicati.

Ricordato che dai 4 ai 12 milioni di tonnellate di plastiche ogni anno finiscono nei mari di tutto il mondo causando l’80% dell’inquinamento marino.

Preso atto che bottiglie, imballaggi reti da pesca sacchetti e mozziconi una volta finiti in acqua si frantumano per effetto dell’erosione e delle correnti e che questi frammenti che possono raggiungere dimensioni microscopiche inferiori ai 5 mm di diametro costituiscono una fra le principali cause di morte per soffocamento di molti pesci e uccelli marini poiché vengono scambiati per cibo ed entrano così nella catena alimentare.

Considerato che i porti e i pontili sono luoghi di accumulo dove convergono la maggior parte dei rifiuti in mare.

Evidenziato che esistono cestini in grado di raccogliere dalla superficie dell’acqua circa 1,5 kg di detriti al giorno ossia ½ tonnellate di rifiuti l’anno comprese le microplastiche attraverso una pompa che crea un flusso d’acqua nel contenitore portando con sé tutti i rifiuti galleggianti e i detriti.

Dato che in data 26 luglio 2019 presso il Circolo Velico Ravennate, alla presenza del sindaco di Ravenna, il SeaBin, è stato “inaugurato” presso il circolo velico grazie al Comune di Ravenna che ha già fortemente sostenuto questo progetto; Impegna il Sindaco e la Giunta di attivarsi presso l’Autorità Portuale o altri enti ed autorità competenti affinché, partendo dalla citata sperimentazione, si valuti l’opportunità e la fattibilità di una progettazione strutturata di più ampio raggio che coinvolga più porzioni e più strutture del nostro litorale in modo da dare una risposta ancor più efficace alle esigenze di tutela ambientali del territorio; a collaborare con il circolo velico affinché entro il 2019 possano essere presentati i risultati di questa sperimentazione in termine di quantità di rifiuto raccolto e tipologia di rifiuto.