Cervia, Matteo Salvini dà la carica al popolo della Lega per conquistare l’Emilia-Romagna fotogallery

Bagno di folla per Matteo Salvini ieri sera sabato 3 agosto alla Festa della Lega Romagna a Cervia. Dalle duemila alle tremila persone hanno assiepato il Piazzale dei Salinari e si sono accalcate anche sul ponte levatoio e sull’altra sponda del canale per seguire il comizio del leader del Carroccio nonché Ministro dell’Interno e vice Premier. Comizio, perché anche se, in teoria, si trattava di un’intervista del direttore del TG2, le domande erano talmente addomesticate da essere non-domande e dunque Salvini in effetti non ha risposto a dei quesiti più o meno interessanti, ha semplicemente parlato a braccio imbeccato dal giornalista e ha detto quello che il suo popolo osannante voleva ascoltare.

La Festa della Lega Romagna è un inno alla romagnolità e il Carroccio sembra volersi fare erede delle tradizioni popolari che un tempo erano care sia alle feste repubblicane che a quelle comuniste. Così prima del leader c’è tempo per due ballerini che danzano walzer, mazurke e polke a ritmo di liscio e per due fruste. Mentre alla fine del comizio si distribuisce frutta romagnola e qualcuno intona Romagna Mia, stonando clamorosamente. Ma qui non è il caso di fare le pulci all’intonazione dei politici del Carroccio, semmai va soppesata la sintonia fra la Lega e una fetta di popolo romagnolo. E quella a Cervia c’è, eccome.

Matteo Salvini arriva verso le 21.45 accolto da grandi applausi e dal coro Matteo, Matteo sulle note del famoso brano classico che recita “Vincerò”. E lui oggi è l’uomo del momento, l’uomo vincente. Non c’è alcun dubbio. Forte del 34% incassato alle Europee e dei sondaggi che lo danno ancora in crescita. Si sente così forte e vincente da fare la voce grossa con gli alleati Cinque Stelle, da essere sprezzante con chiunque tenti di ostacolare i suoi disegni, debordante rispetto agli stessi limiti imposti al suo incarico ministeriale: de facto è il vero dominus del governo che incidentalmente si chiama Conte. Tutto questo è chiaro a lui come a chi è accorso ad ascoltarlo. Lui parla a ruota libera di tutto, fa battute, dice le cose che il suo pubblico vuole sentirsi dire, è perfettamente a suo agio nella parte del capitano, come lo chiamano i suoi. E il popolo della Lega lo adora, lo applaude, lo riprende coi cellulari, lo coccola.

Lui loda la Romagna e il modello dell’ospitalità romagnola, invita tutti a venire qui in vacanza e poi estende l’invito all’Italia intera: “Fate le vacanze in Italia, comprate italiano: è un atto politico”. Dopo parole che sanno tanto di autarchia, ecco l’accenno agli abusivi che a Cervia non ci sono più: “qui si può stare un’ora al mare sotto l’ombrellone senza diciotto vu cumprà che ti rompono i coglioni”. Diretto è diretto.

C’è anche la politica nel comizio di Cervia, certamente c’è anche la politica, ma prima di tutto c’è il “fenomeno Salvini” e c’è questo legame osmotico con le migliaia di persone di Piazzale dei Salinari, una cosa impensabile fino a due o tre anni fa nella Romagna rossa. E lui sarcastico a ricordare che in Romagna di rosso vero c’è rimasto solo il Sangiovese e che anche i comunisti qui sono in via di estinzione.

Ce ne sono ancora alcuni, evidentemente, che tentano di disturbare il suo comizio ma è giusto un attimo e lui, Salvini, coglie la palla al balzo per dileggiarli. Alla fine se ne vanno scortati dalle Forze dell’Ordine.

Ringrazia i volontari della Festa della Lega e poi giù un’altra bordata contro il Pd “che per trovare i volontari delle sue feste ormai deve andare nei centri profughi”. Dice Salvini che è una battuta, ma le parole suonano pesanti e offensive verso i volontari delle feste del Pd.

Nel comizio c’è tutto il Salvini-pensiero con il suo corollario di nemici: dall’Europa dei burocrati, della Francia e della Germania all’Iran alla Cina, dal Pd ai comunisti alle ong, dagli immigrati ai rom. Mentre l’elenco degli alleati e degli amici è presto fatto: Trump, Putin, Bolsonaro, Orban, Netanyahu. Dimentica Boris Johnson ma glielo suggerisce il giornalista.

Salvini resta vago sul Commissario di nomina italiana per il governo dell’Europa (ma deve essere uno che fa gli interessi degli italiani, tuona) mentre è sprezzante sul Pd dell’Emilia-Romagna: dice che presto Stefano Bonaccini dovrà fare le valigie perché la Lega conquisterà la regione con Lucia Borgonzoni, come ha già conquistato Forlì e Ferrara.

Il giornalista imbecca Salvini sui fatti di Bibbiano e il leader del Carroccio non si fa pregare: “Non avrò pace finché l’ultimo bimbo non sarà tornato a casa dalla mamma e dal papà se è stato portato via con l’inganno.” Aggiunge che in Italia ci sarebbero 50 mila bambini separati dalle loro famiglie, che si tratta di un numero enorme, che c’è gente che specula su questo. Ne ha anche per la teoria gender e dice che per lui ognuno può andare a letto e fare l’amore con chi vuole ma bisogna lasciare stare i bambini: “Giù le mani dai bambini, difendo il diritto dei bambini ad avere un papà e una mamma.

Parla delle cose fatte durante il suo primo anno di governo – da quota 100 al taglio drastico dell’arrivo di immigrati – e arriva al tema caldo del momento e del prossimo futuro: che fare con il M5S e con il Governo Conte? Che fare sui dossier caldi sul tappeto dal Decreto Sicurezza Bis alla Tav, dall’Autonomia alla Giustizia alla manovra economica? Su tutto questo si mantiene cauto, ribadisce le note posizioni della Lega e non polemizza più di tanto con i Cinque Stelle ma scandisce: “Ci sono tante cose da fare, o i Cinque Stelle ci danno una mano e abbiamo la forza per fare le cose che servono agli italiani, oppure la forza per andare avanti la chiediamo agli italiani”. E più avanti: “O i Cinque Stelle ci danno una mano per migliorare il paese o lo facciamo da soli.” Il messaggio è chiaro. Naturalmente nel tira e molla quotidiano con il M5S resta sempre da capire se e quando la corda si spezzerà.

Alla fine grande applauso, cori Matteo, Matteo, foto di gruppo sul palco e selfies di rito. E poi tutti a casa. Con la sensazione che la Lega ha battuto a Cervia il primo grosso colpo della lunga campagna elettorale che porterà al rinnovo dell’Assemblea regionale e all’elezione del Presidente della Regione. Una campagna elettorale che si annuncia dura e combattuta, all’ultimo voto. Perché stavolta la Lega ci crede e vuol fare saltare il banco dell’Emilia-Romagna da sempre in mano alla sinistra.

 

Commenti

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  1. Scritto da batti

    in emilia romagna non ci sono rubli

  2. Scritto da Antonella

    Dite la verita’, VI RODE:-)))))

  3. Scritto da Giovanni lo scettico

    A questo punto sarà bene che la sinistra rifletta sui propri errori, se vuole avere qualche possibilità. Ne saranno capaci? Intanto vi darei qualche spunto di riflessione: chiudete i poltronifici come HERA, Ravenna Holding, Romagna Acque e tutto il resto. Riducete le liste di attesa per le visite specialistiche, fate funzionare il Pronto Soccorso, fate lavorare i medici di base 8 ore al giorno senza tante storie. Smettete di fare cassa con l’autovelox, riparate le buche nelle strade, mandate i vigili a pattugliare 24H le zone più malfamate invece di fare solo multe. Mi fermo qui, ma i lettori sapranno dire di più. Molto di più.

  4. Scritto da andrea

    Ma questo Signore sa che se ne sono andati dall’Italia circa 285 mila cittadini?!
    È una cifra che si avvicina al record di emigrazione del Dopoguerra, quello degli anni ‘50, quando a lasciare il Paese erano in media 294 mila Italiani l’anno.

    L’Ocse segnala come l’Italia sia tornata ai primi posti nel mondo per emigrati, per la precisione all’ ottavo, dopo il Messico e prima di Viet nam e Afghanistan.

    Se fosse in lui vi vergognerei di questa realtà!

  5. Scritto da batti

    qesto caporale salvini molto simile al altro caporale renzi(che danni ne ha fatti già parecchi)altrttanti danni saremo ingrado di sopportarli?antonella ,non ci rode abbiamo FIFA

  6. Scritto da Emanuele

    39% di consensi, dicono, ma c’è ancora molto margine per aumentare: l’ignoranza è ben più estesa, e certi comizi ne sono l’esempio più lampante.

  7. Scritto da Conlacorrentesolopescimorti

    Mi dite scrivi qualcosa, e allora scrivo, potrei scrivere della sua metamorfosi camaleontica, da addosso ai meridionali, che allora non erano italiani, al cambio, con addosso agli stranieri, ma non tutti, e i napoletani, una volta il ministro cantava che quando arrivavano loro, dalla puzza scappavano anche i cani, e poi i 49 milioni di euro volati via, tutti innocenti, qua diventa garantista, e i rubli, non li conosce. Ma la democrazia è questa, grazie ai pentastellati, si è preso la scena, la gente gli crede e tanti auguri da Trieste in giù. Io sono fiero di non averlo votato e mai lo farò.

  8. Scritto da BATTI

    emanuele, ho l impressione che gli italiani soffrono la sindrome di stoccolma, dopo il 40 a renzi adesso 40 a salvini, va be c’è stato il 33 a grillo, ma quella è sindrome del pataca